Ecco i verbali di Carobbio
Accuse pesanti a Conte
Milano, 17 maggio 2012
L'ex giocatore del Siena ha dichiarato il 29 febbraio alla Procura che il tecnico tranquillizzò la squadra essendo stato raggiunto l'accordo con il Novara per il pari. L'altra combine riguarda l'1-0 dell'AlbinoLeffe concordato già all'andata
Sono accuse molto pesanti quelle contenute nel verbale di Filippo Carobbio. Accuse che chiamano in causa Antonio Conte, allenatore campione d'Italia con la Juventus. Accuse che se ritenute credibili portano dritto a un capo d'imputazione da brividi: doppio illecito. Non una "banale" omessa denuncia, come si pensava dalle indiscrezioni filtrate dopo l'interrogatorio del centrocampista davanti agli 007 di Palazzi e ripetute in seguito al pm di Cremona, Roberto Di Martino. Verbali secretati a lungo proprio per la delicatezza dei temi trattati. Carobbio punta il dito sul suo ex tecnico (Conte) ai tempi del Siena. Stiamo parlando, quindi, di due episodi riferiti alla passata stagione e questo mette al riparo da qualsiasi sorpresa la Juventus. Comunque vada a finire questa brutta storia, nessuno potrà muovere il minimo sospetto sulla società che ha appena trionfato in campionato. Resta un grosso punto interrogativo sull'allenatore che ha dato un'impronta decisiva alla squadra. E' probabile che la vicenda si trascini a livello sportivo (difficile fare ipotesi sulla portata che sarà data dalla magistratura ordinaria) quantomeno in un processo, dopo un'audizione nella quale Conte potrà confutare le accuse. Quali? Scendiamo nei dettagli. Le partite incriminate sono: Novara-Siena 2-2 e AlbinoLeffe-Siena 1-0.
- Antonio Conte (sx) e Filippo Carobbio (dx)
GLI ACCORDI — La prima chiamata in causa arriva per la sfida disputata il 30 aprile 2011. Carobbio fa mettere a verbale: "Ci fu un accordo per il pareggio e in effetti ne parlammo durante la riunione tecnica. Eravamo tutti consapevoli del risultato concordato, soprattutto al fine di comportarci di conseguenza durante la sfida. Lo stesso allenatore, Antonio Conte, ci disse che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l'accordo con il Novara. Non sono certo su chi si accordò per primo, ma Drascek venne nel nostro ritiro e ne parlò con Vitiello. Quello è stato il contatto iniziale, ma poi fu comunicato all'intera squadra e io ne discussi in campo prima del match con Bertani e Gheller, giocatori del Novara". Ancora più dettagliata e grave è la ricostruzione che porta, secondo Carobbio, al secondo illecito. Ultima sfida del campionato di B, il Siena già promosso è ospite dell'AlbinoLeffe in piena lotta per non retrocedere. Racconta il giocatore: "Al termine di Siena-AlbinoLeffe dell'8 gennaio 2011, l'allenatore in seconda, Stellini, chiese a me e a Terzi di contattare qualcuno degli avversari per prendere accordi sulla partita del ritorno, in modo da lasciare i punti a chi ne avesse maggiormente bisogno. Ne parlai con Garlini, un senatore dell'AlbinoLeffe, e Terzi che contattò Bombardini, entrambi mostrarono la loro disponibilità. Nel tardo pomeriggio, o in serata, del giorno prima della gara AlbinoLeffe-Siena del 29 maggio, ci fu un ulteriore incontro fuori dal nostro albergo del ritiro al Park hotel di Stezzano, in provincia di Bergamo. Vennero Sala, Passoni e Poloni, quest'ultimo collaboratore tecnico dell'AlbinoLeffe, che s'incontrarono con me, Nando Coppola e un altro del Siena che non ricordo. In quell'occasione ci accordammo per dare i punti all'AlbinoLeffe che ne aveva bisogno per andare matematicamente ai playout, ma chiedemmo di limitare la sconfitta a un solo gol di scarto, possibilmente 1-0. Sia per cercare di mantenere la miglior difesa, sia per evitare clamori per un risultato eclatante. In settimana si parlò molto tra società, calciatori e allenatore sull'accordo raggiunto. Qualcuno voleva vincere, nella speranza di arrivare primi e conseguire il premio previsto. Ma alla fine fummo tutti d'accordo, squadra e allenatore, nel lasciare la vittoria all'AlbinoLeffe".
il ruolo della società —
Carobbio punta il dito anche sulla dirigenza del Siena. A domanda precisa risponde: "Alla riunione tecnica partecipavano l'allenatore, il vice, il preparatore dei portieri e il collaboratore. E' evidente che la società fosse al corrente degli accordi. Tutte le componenti partecipavano a questi discorsi. Ricordo di averne anche parlato con Daniele Faggiano, che è un dirigente, braccio destro di Perinetti". Accuse pesantissime. Serveranno altri riscontri. La Procura li sta già cercando.
Roberto Pelucchi© RIPRODUZIONE RISERVATA
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