"Io, la maglia azzurra, la chimica, Fullkrug e i gelati di pap¨¤": Chiarodia, tedesco d'Italia
Un lungo percorso. Che Fabio Chiarodia, almeno inizialmente, non ha percorso da solo. I genitori gli hanno dato gli strumenti, Werder Brema prima e Borussia M?nchengladbach ora lo hanno formato. Ancora minorenne, nel 2022 venne convocato da Mancini, all'epoca ancora commissario tecnico della nazionale, per uno stage. ¡°A 9 anni passai dall'Oldenburg, la squadra della citt¨¤ in cui sono nato, al Werder Brema ¨C ricorda Fabio ¨C. I miei genitori percorrevano 50 chilometri all'andata e altri 50 al ritorno per portarmi al campo d'allenamento. Se ci penso sono oltre 11mila chilometri all'anno, solo per me¡±. Pap¨¤ Fabiano, d'altronde, ¨¨ abituato ai trasferimenti: ha lasciato Cinto Caomaggiore, un paesino di circa 3000 abitanti in Veneto, per seguire suo cognato (Roberto Mucignat) a Oldenburg, nella Bassa Sassonia. L¨¬ Mucignat aveva aperto una gelateria nel 1982 e voleva dare un'opportunit¨¤ di lavoro al marito della sorella. Chiarodia non conosceva una parola di tedesco, lo ha imparato, vocabolo dopo vocabolo, a furia di parlare con i clienti. Dal 2001 ¨¨ diventato coproprietario della Gelateria Centrale San Marco. Ha cos¨¬ deciso di mettere su famiglia. Fabio ¨¨ il terzogenito (prima sono nati Nicole e Alex) e come i fratelli in Italia ci ¨¨ sempre stato solo in vacanza. A 16 anni si ¨¨ trasferito a Brema, nel convitto del Werder. Poi, un anno fa, il trasferimento al Gladbach. Ma il percorso di Chiarodia ¨¨ stato lungo e tortuoso. E di strada ne vuole fare ancora tanta. Cerca di crescere imparando da ogni episodio, da ogni avvenimento. Positivo o negativo che sia. ¡°Toprak, l'idolo di mio padre, quando mi allenai la prima volta con la prima squadra del Werder, mi invit¨° a sedermi accanto a lui. Aveva capito che ero agitato e mi rassicur¨°: "Calmati, c'¨¨ un motivo se stai qua", mi disse. Ancora lo ricordo¡±.?