Sacchi è super consulente
Per le squadre senza medaglie

Arrigo Sacchi è nella commissione degli esperti tecnici per la preparazione dei Giochi di Londra '12. Sarà di supporto ai tecnici degli sport di squadra dove da tempo l'Italia non vince medaglie. "Ho tanta voglia di rimettermi in pista, spero di non essere invadente"

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MILANO, 29 luglio 2009 - Il primo fu Julio Velasco. Una schiacciata fuori dai palazzetti del volley, per rovesciare le tecniche di gestione del gruppo negli altri sport, il calcio in particolare. Stesso percorso per un altro tecnico della pallavolo, Gian Paolo Montali. Da uno sport all'altro è stato anche il destino di Manuel Estiarte, fenomeno della pallanuoto spagnola, oggi nel calcio. Al Barcellona, e non in un club qualunque. Adesso è il momento di Arrigo Sacchi. Il suo Van Basten potrebbe avere la somiglianza di un cestista che vola a canestro; il suo Gullit, i muscoli di un pallanuotista; il Franco Baresi, l'eleganza di un palleggiatore del volley. Sacchi da oggi è nella commissione tecnica di esperti del Coni. Obiettivo: la preparazione olimpica degli azzurri degli sport di squadra.

Arrigo Sacchi è nato a Fusignano il primo aprile '46. Ansa

i tre saggi — La decisione è stata presa dalla giunta nazionale del Coni. La commissione di esperti, oltre a Sacchi, si compone con Elio Locatelli e Antonio La Torre. Lavorerà per la preparazione degli atleti azzurri degli sport di squadra per Londra '12, di supporto alle Federazioni sportive nazionali. Arrigo Sacchi ha confermato questa mattina la sua disponibilità al progetto al segretario del Coni, Raffaele Pagnozzi. "Orgoglioso e onorato della scelta di Sacchi e della sua disponibilità", il commento di Pagnozzi.

l'arrigo nazionale — Un Olimpiade gli mancava. Perché la sua storia con l'azzurro è destinata a continuare. Arrigo Sacchi riparte dai Giochi olimpici. Da Londra: l'ultima volta nel giro della Nazionale è stata l'Europeo di calcio in Inghilterra del '96.

Sacchi come opinionista negli studi di GazzettaTv.

L'ultimo incarico, invece, è solo di 3 anni fa. Eppure sembra un secolo che Sacchi sia uscito dalla scena, direttore dell'area tecnica del Real Madrid. Da oggi è il super consulente dei tecnici degli sport di squadra nei quali da tempo l'Italia non riesce a vincere medaglie. "Se posso fare qualcosa di utile - Arrigo Sacchi ha spiegato il suo sì al Coni -, e se posso ripagare in parte tutto quel che ho ricevuto in tanti anni di calcio, ben volentieri: porto la mia esperienza, le mie conoscenze, la mia storia".

stress — Negli ultimi anni Sacchi si era allontanato dal campo e dagli stadi, per dedicarsi al ruolo di opinionista. Ma per chi, come lui, ha rivoluzionato il calcio italiano, e non solo, è sempre difficile restare a casa a lungo. "Voglia di rimettermi in pista? Sì, certo, tanta. Ma guardate che fino al '06 ero direttore dell'area tecnica del Real, non è una vita fa". Lo stress da calcio lo aveva spinto a prendere le distanze da quel mondo che lo ha reso l'Arrigo nazionale. "Era difficile spiegare quel concetto di stress - commenta Sacchi - . Io dello stress ho fatto sempre un compagno di viaggio, un amico: l'ho gestito, chiedendo tutto ai miei calciatori e a me stesso. Poi è arrivato il punto in cui allenare non mi emozionava e non mi divertiva più. Così ho detto basta alla panchina". E sottolinea: "Ma ho lavorato ancora nel calcio, e anche in questi anni sono sempre stato disponibile: evidentemente al calcio non piaccio o non interesso". Si apre per lui una nuova vita. E una grande scommessa: "Ringrazio il Coni, Petrucci e Pagnozzi: spero di essere utile, senza essere invadente". L'Arrigo è tornato.