"Non è stata una bella giornata né per l'Atalanta né per Doni. Oggi sono stato nello spogliatoio con il presidente e la squadra era scossa, ma questi giocatori hanno dimostrato di avere gli attributi per difendere l'onorabilità della città di Bergamo e dell'Atalanta". Sono le parole di Pierpaolo Marino, direttore generale dei nerazzurri, dopo l'arresto di Cristiano Doni nell'ambito dell'inchiesta della procura di Cremona sul calcioscommesse. "È una vicenda che ci ha turbato molto sia dal punto di vista umano che sportivo, ma noi dobbiamo pensare al campo in un campionato che già ci ha visti penalizzati per le partite in questione", fa notare Marino al suo arrivo alla festa di Natale della Lega a Desenzano del Garda. "Noi dobbiamo combattere, sicuri dell'onorabilità della scorsa stagione. Dobbiamo ricucire le fila perché abbiamo una partita importantissima mercoledì", aggiunge il dg del club bergamasco.

Damiano Tommasi, presidente Assocalciatori. Ansa

FARE PRESTO — Dello stesso avviso Damiano Tommasi, presidente dell'Assocalciatori, che di Cristiano Doni è stato compagno di nazionale ai Mondiali di Corea del 2002: "Era prevedibile che ci fossero sviluppi e altri casi clamorosi. Speriamo che l'indagine si chiuda il più presto possibile e che si faccia chiarezza, anche per Cristiano (Doni, ndr) e per gli altri arrestati: queste sono vicende che sicuramente non fanno bene al calcio né a loro. Conseguenze sul piano sportivo? È difficile prevedere sviluppi, ma c'è da aspettarsi che i fatti vadano oltre le notizie che abbiamo. Speriamo che si chiuda presto per dare la possibilità anche alla giustizia sportiva di fare il suo corso perché, come abbiamo visto in altre occasioni, quest'ultima ha dei tempi che deve rispettare e che non coincidono con quelli della procura della Repubblica". Tommasi mette in evidenza anche il comportamento esemplare del giocatore del Gubbio, Simone Farina, che ha denunciato il tentativo di combine per l'incontro di coppa Italia contro il Cesena facendo scattare le indagini. "Fa ben sperare il fatto che qualcuno si opponga. Più si fa chiarezza e più semplice sarà premiare i virtuosi che a questo sistema di cose non vogliono starci".

Giancarlo Abete, presidente della Figc. Lapresse

FENOMENO MONDIALE — Parla anche Giancarlo Abete, presidente della Figc: "Quello delle scommesse è un fenomeno mondiale. Il cuore di questa situazione è il continente asiatico, interessa tutti i paesi, la Uefa sta lottando contro questo fenomeno, è una priorità di Platini e si è mosso anche il Cio. Noi dobbiamo vedere anche in casa nostra e capire cosa è successo. Sapevamo che si sarebbe continuato ad indagare. Questi sviluppi di oggi devono essere valutati, alcuni dei tesserati interessati risultano già o radiati o inibiti, adesso vedremo gli sviluppi. È importante il raccordo tra la Procura Federale e la Procura della Repubblica di Cremona. Il giocatore del Gubbio (Farina, ndr) ha segnalato questo tentativo di corruzione alla giustizia sportiva che ha informato la Procura di Cremona. Si dovrà capire quante delle situazioni vertano su fatti pregressi che hanno avuto sviluppi e quanti su situazioni dell'ultimo periodo, come la partita di Coppa Italia Cesena-Gubbio". L'Atalanta, già penalizzata di sei punti, potrebbe rischiare nuove sanzioni: "Occorre essere attenti, noi sappiamo che già a suo tempo Palazzi ha aperto un filone di indagine proprio perché immaginava sviluppi. Sarà l'approfondimento a evidenziare eventuali altre responsabilità dei tesserati e delle società. L'Atalanta si è rivolta al Tnas per la penalizzazione e la squalifica di Doni? Sarà il Tnas a fare la sua valutazione, è evidente che c'è un principio che prevede la prescrizione otto anni dopo l'accadimento. Tutti i fatti che emergono in progress saranno oggetto di una valutazione della Procura federale".

Lo Monaco, amministratore delegato del Catania. Ansa

SOTTOBOSCO PERICOLoso — Tra le reazioni più forti di giornata, arrivano le parole di Pietro Lo Monaco, amministratore delegato del Catania: "La sensazione che si prova è di sgomento, ma quello delle scommesse è un malcostume che va estirpato. È brutto vedere persone che hanno macchiato un'onorata carriera coinvolti in una situazione tanto pesante che ha investito tutto il calcio - ha detto il dirigente etneo ospite di Radio anch'io lo sport - Mi auguro che questi ultimi episodi facciano da deterrente, è un problema che esiste, è una stortura, un malcostume che va assolutamente estirpato. Io con il dubbio delle scommesse in passato mi sono ammalato di gastrite. Ma nelle serie inferiori soprattutto c'è un sottobosco che va eliminato".

DARE L'ESEMPIO — "Vicende come quelle del calcioscommesse minano il nostro ambiente, io sono per la cultura dell'esempio: come si può essere credibili all'esterno se noi per primi non diamo l'esempio?". Così Delio Rossi commentando le ultime notizie che hanno scosso ancora una volta il calcio italiano. "Il nostro è un lavoro pubblico, è importante quello che mettiamo in campo ma è importante anche e soprattutto quello che fai nella vita privata - ha continuato il tecnico della Fiorentina - Tutto questo fa male al calcio, con questo non voglio accanirmi su Doni e su chi è stato coinvolto, certo che mi dispiace, io non ho mai giocato neppure la schedina, credo che chi continua a fare questo lavoro, per un fatto istituzionale, deve essere irreprensibile in campo e fuori".

cannavaro: "Fa male" — "Fa sempre male sentire parlare del calcio scommesse perché noi calciatori a volte commettiamo errori di superficialità ed è brutto, perché se qui il messaggio è negativo, all'estero lo è ancora di piu". Così l'ex capitano della Nazionale, Fabio Cannavaro, ha commentato, a margine della serata natalizia della fondazione Cannavaro-Ferrara a Napoli, gli ultimi sviluppi dell'inchiesta sul calcio scommesse. "Noi - ha concluso - dovremmo sempre dare esempi positivi, ma purtroppo quando stiamo per rialzarci, anche grazie a tre squadre impegnate in Champions, vengono fuori queste cose". Poi, il suo socio, Ciro Ferrara: "Noi siamo comunque contro ogni tipo di trucco, ma aspetto a dare giudizi", ha detto il tecnico dell'Under 21.

zeman — "Le scommesse non fanno parte del calcio giocato, almeno spero. I fatti del giorno sono il proseguimento dell'indagine fatta già prima dell'estate e se ci si mette sul serio forse si riesce ad eliminare questi problemi e questo sarebbe meglio per il calcio". Questo il pensiero di Zdenek Zeman sugli arresti per la seconda fase dell'inchiesta cremonese sul calcio scommesse.