Gli scontri fra tifosi prima del derby dell’8 aprile. Ansa

Dunque, derby sia. Ma la finale di Coppa Italia, già dal momento in cui si è profilata l’ipotesi che si tramutasse in una questione capitale fra Lazio e Roma, è diventata un tema ben più grande dell’evento sportivo. Mai prima d’ora le due squadre romane erano arrivate a giocarsi il trofeo all’ultimo atto . Adesso la partita del 26 maggio diventa un caso sportivo, d’ordine pubblico e addirittura politico. Primo: perché è una sfida delicatissima e cruciale per due squadre a caccia di un posto in Europa e dalla rivalità accesa da sempre. Secondo: perché quel che è successo l’8 aprile, con 45 minuti di follia a due passi dallo stadio Olimpico, con 12 accoltellati e scontri con le forze dell’ordine, ha spinto il Prefetto e addirittura il Ministro dell’Interno, Cancellieri, a invitare la Lega calcio a non ripetere più i big match la sera. Terzo: perché il 26 maggio, domenica, saranno in corso le votazioni per l’elezione del sindaco di Roma, con inevitabili ripercussioni sulle forze a disposizione per garantire la sicurezza. Insomma, un bel dilemma, immediatamente posto da tanti appena la Roma, vincendo a San Siro 3-2 con l’Inter, ha raggiunto la Lazio in finale di Coppa. Con immediata riunione dell’Osservatorio per le Manifestazioni Sportive prevista per oggi, dopo le dichiarazioni a giocare domenica sera sia del presidente di Lega, Beretta, sia della Figc, Abete..

la prefettura — Nessuna decisione, oggi, è stata però presa dalla Prefettura di Roma sull’eventualità di uno spostamento di data o di orario della finale di coppa Italia, Lazio-Roma, fissata dalla Lega di Serie A per la sera del 26 maggio. Prefettura e Questura sono in attesa di una risposta della Lega alla lettera inviata dal prefetto dopo gli scontri del derby dell’8 aprile.

il parere della lega — L’Osservatorio antiviolenza sulle manifestazioni sportive, oggi pomeriggio, non ha cambiato data e orario della finalissima di coppa Italia. Al momento il derby tra Roma e Lazio di Coppa, in programma allo stadio Olimpico in prossimo 26 maggio, non subirà spostamenti. All’incontro, dove erano presenti oltre ai rappresentati dell’Osservatorio e della Questura, anche esponenti dei due club, del Coni e della Lega di Serie A, s’è deciso di rinviare ogni decisione dopo uno studio della Lega chiamata a verificare la necessità o meno di spostare date e inizio per evitare incidenti che caratterizzarono l’ultima stracittadina.

alemanno — Il sindaco di Roma immediatamente ha ribadito quanto detto già nei giorni scorsi: “Vorrei parlare, vorrei confrontarmi con il prefetto e il presidente della Lega per vedere l’orario e il giorno della partita, per evitare corto circuiti. Spero che in pochissimi giorni si definisca l’orario e il giorno della partita per evitare sovrapposizioni che non servono nè alla città, nè alla partita stessa. Vedremo quello che si può fare ed entro 2-3 giorni daremo una risposta chiara. Ovviamente, come sindaco di Roma c’è una grande soddisfazione vedere che Roma e Lazio hanno preso la scena centrale della Coppa Italia. Questo significa che le nostre squadre sono vitali e rappresentano anche il nostro sport. Grande rispetto per tutte, e facciamo un derby evitando qualsiasi incidente”.

maLAGò — Anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha detto la sua sulla sfida che si giocherà in uno stadio del Coni qual è l’Olimpico di Roma: “Secondo me va giocato di domenica. La finale è prevista casualmente nel giorno in cui a Roma si vota ed arriva qualche giorno dopo un derby, l’ultimo, che prima della gara non ha dato un’immagine positiva delle due tifoserie e del sistema calcio. C’è ancora caldo quel ricordo. Non può essere una soluzione quella di nascondere il problema, ma bisogna aggredirlo. Secondo me la gara va giocata di domenica, visto che il giorno prima c’è la finale di Champions League e farlo di settimana sarebbe un’ulteriore sconfitta. Adesso vediamo se con il buon senso, allineandoci comunque a quelle che saranno le decisioni del Prefetto, possiamo contemperare le esigenze dei tifosi, delle tv e di tutti. Io comunque sono ottimista”.

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