MILANO, 14 giugno 2011 - "La cosa più difficile è gestire nostra figlia Giulia, che ha tre anni. La sera mi prende il telefono, schiaccia il tasto che fa partire la chiamata a Marco e quando attacca la segreteria dice: 'Papà, perché non pondi? Butto papà!'". Michela Spinelli, la moglie di Marco Paoloni, il portiere del Benevento al centro dello scandalo calcioscommesse (ancora in carcere a Cremona), apre le porte della sua casa a "Oggi", a cui ha concesso una lunga intervista esclusiva per il numero in edicola domani. "Siamo stati felicissimi per un periodo che ora mi sembra un'eternità - racconta - Lui è cambiato a settembre dell'anno scorso: era assente, nervoso. All'inizio ho pensato che avesse un'altra donna. Col senno di poi dico: magari avesse avuto un'amante. Ci dovevamo risposare in chiesa quest'estate, lui voleva aspettare che Giulia fosse abbastanza grande da poter portare le fedi: e invece...", si dispera Michela. Che però difende a spada tratta il marito: "Lui è malato di scommesse, non la mente criminale dell'organizzazione. Sono sicura che il processo vero, non quello mediatico, dimostrerà che Marco è limpido, buono, incapace, purtroppo, di vedere la malizia negli altri".