Il “secondo” di Marcello all’Evergrande Guangzhou ha ricevuto il premio Maestrelli 2019 per il lavoro sui giovani: “Lippi uno dei pi¨´ grandi tecnici del mondo. Tutto quello che toccavamo diventava oro”
Marcello Lippi e Massimiliano Maddaloni. Afp
"Lippi ha cambiato il mio modo di vedere il calcio. Soltanto uno distratto potrebbe stargli accanto e non capire perch¨¦ abbia vinto un Mondiale e sia uno dei pi¨´ grandi tecnici del mondo. Sono contento di aver lavorato con lui in Cina quasi sette anni”. Massimiliano Maddaloni, 52 anni, “secondo” di Lippi all’Evergrande Guangzhou e poi nella nazionale cinese, ha ricevuto il premio Maestrelli 2019 per il lavoro sui giovani. ? rientrato dalla Cina con Lippi a fine gennaio, dopo la Coppa d’Asia e sette anni nei quali ¨¨ stato anche il c.t. dell’Under 23.
Com’¨¨ andata con l’Under 23 cinese?
“Abbiamo preso una squadra che perdeva sempre. In due anni, e 23 partite, 17 risultati utili battendo potenze come Corea del Sud e Giappone. Fino a pochi mesi fa in Cina era quasi impensabile trovare giovani perch¨¦ non esistevano settori giovanili che, tra parentesi, sono stati introdotti adesso grazie ai nostri suggerimenti. Dovevamo fare scouting tra le seconde squadre. La grande soddisfazione ¨¨ stata promuovere quattro di loro nella nazionale di Coppa d’Asia. La Cina ha perso un paio di generazioni, i pi¨´ forti sono gli stessi di una decina di anni fa, ma l’Under 23 potrebbe essere la nazionale del futuro”.
Com’¨¨ nato il suo rapporto con Lippi?
“La parola magica ¨¨ Viareggio. Qui vivo, ho conosciuto mia moglie, sono nate le mie figlie. Andavo al mare con mia moglie nello stesso ‘bagno’ di Lippi: ci siamo conosciuti cos¨¬ e l’amicizia si ¨¨ consolidata. Quando ¨¨ stato chiamato in Cina e Pezzotti, il suo collaboratore storico, ha deciso di non lavorare pi¨´ sui campi ma di fare l’osservatore, aveva bisogno di un secondo. Mi aveva sempre detto: ‘Se riparto, mi farebbe piacere portarti con me’. Uno che gli desse una mano sulla sul campo. E cos¨¬ ¨¨ stato”.
La Cina all’improvviso.
“Mi sono trovato catapultato in un progetto che all’epoca sembrava folle. Era il 2012. C’erano poche strutture e ancora meno organizzazione. Abbiamo fatto un gran lavoro: in tre anni l’Evergrande ¨¨ diventato la prima squadra d’Asia e ha vinto la Champions. Quando Marcello ¨¨ tornato in Italia per la prima volta, sono diventato vice di Cannavaro e poi sono stato ‘prestato’ a Ciro Ferrara, secondo nella sua squadra, il Wuhan, che era penultimo in serie B e in tre mesi ¨¨ risalito al sesto posto”.
Infine la chiamata della nazionale.
“Era in crisi, aveva fatto un punto in quattro partite del gruppo di qualificazione al Mondiale in Russia. Con Marcello ne abbiamo fatti 11 in 6 partite sfiorando l’impresa. Con Marcello tutto quello che toccavamo in pratica diventava oro. Abbiamo avuto un grande riconoscimento. Soprattutto per il nostro lavoro con i giovani”.
Con i quali lei si ¨¨ sempre trovato bene…
“La fortuna ha voluto che fossi a Viareggio quando Ferrara ¨¨ venuto da responsabile delle giovanili Juve. Successivamente ho vinto un Viareggio proprio con la primavera bianconera e sono stato vice di Ciro in prima squadra”.
Che cosa significa il Maestrelli?
“Un premio che mi fa capire d’aver lavorato bene sia nello staff di Lippi sia personalmente nell’Under 23. Sette anni fa quello cinese era un calcio praticamente sconosciuto e oggi ¨¨ la nuova frontiera, basti pensare all’ultimo arrivo di Hamš¨ªk. Spero saremo ricordati come quelli che hanno posto le basi perch¨¦ il calcio cinese diventasse un giorno importante”.
Ancora dispiaciuto per l’eliminazione nei quarti di Coppa d’Asia?
“Si poteva perdere con l’Iran, ma il 3-0 ¨¨ stato spiacevole per come successo, per i tre errori evitabilissimi. Ci siamo arrabbiati tutti, da Marcello in gi¨´. Peccato arrivare ai quarti, giocando bene, aveva alimentato un po’ di speranze”.
Adesso che cosa chiede al calcio?
“Dopo sette anni, di godermi la famiglia. Poi di tornare al lavoro, di ripartire con un nuovo progetto. Sar¨° sempre grato a Marcello perch¨¦ mi ha voluto con lui. Ora che ha deciso di prendersi una parentesi di riposo, ci siamo parlati: mi guarder¨° in giro e, se ci sono progetti che potr¨° affrontare da solo, bene. Progetti importanti, da primo, anche da secondo, con i giovani. Anche in Cina. Avevo avuto un’offerta per allenare il Guizhou, ma ero con la nazionale. Altrimenti aspetter¨° Lippi nel caso torni in pista a settembre”.
Che persona ¨¨ Lippi?
“Ha una capacit¨¤ di sintesi gestionale e di lettura delle situazioni e delle persone che fa la differenza. Essere allenatore non ¨¨ soltanto saper fare una formazione o gli schemi, ma un insieme di cose. E poi ¨¨ una persona vera, se deve dirti una cosa te la dice. Sempre”.
Fabio Licari
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