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La difesa attacca Auricchio
L'accusa incalza su Moggi
Nell'udienza infuocata di Napoli il legale di Moggi, Trofino: "Ecco la madre di tutte le telefonate, Facchetti dettava la griglia". Nella chiamata con Bergamo l'allora presidente dell'Inter dice: "Metti dentro anche Collina". Il pm Capuano incalza: "Con le sim svizzere Moggi ha 104 chiamate in entrata e 74 in uscita con Bergamo; 72 in entrata e 128 in uscita con Pairetto". Il colonnello dei Carabinieri Auricchio: "Mi risulta di cene di Bergamo con Facchetti, non con Moratti". Chiesta la trascrizione di altre 75 telefonate, i pm non si oppongono. Prossimo appuntamento il 20 aprile
NAPOLI, 13 aprile 2010 - Giorno chiave oggi per il processo per Calciopoli 2006, che è ripreso stamani davanti alla nona sezione penale del Tribunale di Napoli. Accolta la richiesta dei difensori dell’ex d.g. della Juventus, Luciano Moggi, di acquisire 75 telefonate. E coinvolgono nomi vecchi e nuovi del mondo del calcio italiano. Secondo i legali quelle chiaccherate sono il segno che tutti si comportavano in modo molto libero prima della primavera-estate del 2006, con il ciclone che ha travolto il calcio di casa nostra. I pm non si sono opposti e il giudice ha detto che il 20 aspetta l'elenco delle telefonate. Questa la cronaca saliente di una mattinata molto intensa nell'aula del tribunale di Napoli.
ORE 14.42 - Tra le telefonate trascritte dalla difesa di Moggi che ne ha chiesto l'acquisizione al tribunale di Napoli vi è anche una telefonata di condoglianze all'ex presidente dell'Inter, Giacinto Facchetti, per la morte della sorella, nonché una telefonata che Bergamo fa a un dirigente del Bologna per ottenere un numero di telefono dell'allenatore Mazzone richiestogli da un giornalista. È quanto ha sottolineato il pubblico ministero Giuseppe Narducci in chiusura della udienza del processo di Calciopoli. Il pm ha ribadito che la procura non si oppone all'acquisizione: "in modo che possano essere, vivaddio, trascritte fedelmente e potremo così ragionare su dati veritieri". La prossima udienza è in programma il 20 aprile.
ORE 14.19 - Il pm Capuano sottolinea che "La procura non si oppone all'acquisizione delle 75 telefonate anzi le ritiene indispensabili". A sottolineare che, secondo l'accusa, queste ulteriori intercettazioni finirebbero per sostenere l'impianto accusatorio sull'esistenza di una "cupola".
ORE 13.59 - Capuano concentra l'accusa e chiede ad Auricchio: "Quanti contatti ci sono stati tra Moggi e i designatori su sim svizzere?". La risposta: "104 in entrata e 74 in uscita con Bergamo; 72 in entrata e 128 uscita con Pairetto".
ORE 13.45 - Auricchio risponde al pm Capuano e riferisce degli incontri fra gli imputati per associazione a delinquere, che risultano essere 7. Sono dei "check", come li definiscono nelle intercettazioni gli stessi protagonisti. Dunque l'interrogatorio passa ad analizzare la vicenda che riguarda le schede-sim svizzere e l'attribuzione delle prime 9.
ORE 13.32 - Continua il controesame del tenente colonnello Attilio Auricchio, ora tocca all'accusa, nella persona del pubblico ministero Stefano Capuano. Questi chiede al carabiniere che ha svolto l'indagine di riferire di ulteriori telefonate di imputati minori. Probabile che entreranno nelle trascrizioni del processo ulteriori intercettazioni, oltre alle 75 richieste dalla difesa di Moggi.
ORE 12.55 - Comincia il controesame del tenente colonnello Auricchio, da parte dell'avvocato Edda Gandossi, legale di Leonardo Meani, già addetto arbitri del Milan.
- Pierluigi Pairetto durante l'udienza odierna. Ansa
ORE 12 - Fitto botta e risposta, con momenti anche di nervosismo, nel controesame del tenente colonnello dei Carabinieri, Attilio Auricchio, l'investigatore principale nell'inchiesta e uno dei legali dell'ex dg della Juventus, Paolo Trofino. In particolare esaminata una riunione a casa di Paolo Bergamo, uno dei designatori arbitrali, dopo una partita di anticipo del Milan a fine campionato, quando la Juve a 82 punti, era già automaticamente vincitrice del titolo, con il Milan a 78 punti. Ad Auricchio, Trofino ha chiesto anche se nel corso degli interrogatori si sia avvalso delle intercettazioni fatte nel corso delle indagini. "Se abbiamo agito su delega della Procura - è la risposta - è chiaro che abbiamo agito avvalendoci delle telefonate e facendole ascoltare per quelle che avevamo trascritto". Incalza Trofino: perché l'intercettazione "mettimi Collina nella griglia" non sia stata ritenuta importante mentre "quella di Moggi che chiede al designatore se aveva studiato, sì? Quale è la differenza? Perché l'avete messa solo nel brogliaccio e non l'avete inserita nell'informativa?" Auricchio ha risposto secco: "Non l'abbiamo ritenuta importante". Trofino insiste sulla coincidenza tra alcuni interrogatori-chiave e le prime notizie sui 41 avvisi di garanzia emessi nell'ambito dell'inchiesta, Auricchio precisa che queste avvennero nei "giorni successivi" all'11 maggio del 2005 e che "sicuramente gli indagati non venivano con piacere". E su domanda precisa dice: "Non sono stato mai a Trigoria a pranzo col signor Baldini".
ORE 11.44 - L'avvocato di Luciano Moggi, Trofino, legge in aula la telefonata fra Giacinto Facchetti, allora presidente dell'Inter e il designatore Bergamo, del 26 novembre 2004, nella quale "gli detta la griglia degli arbitri - afferma Trofino - è la madre di tutte le telefonate". Ci sono momenti di tensione in aula. In realtà Facchetti dice a Bergamo: "Metti dentro anche Collina". Nella griglia per l'appunto.
ORE 11.24 - Alle domande dell'avvocato Trofino il colonnello Auricchio ha risposto di sapere che anche l'allora presidente dell'Inter, Giacinto Facchetti era andato a casa dell'ex designatore Paolo Bergamo in alcune non meglio precisate occasioni. "Se mi chiede di Facchetti, mi risulta. Non mi risulta di Moratti".
Ore 10.57 - La difesa dell'ex dg della Juve, Luciano Moggi, ha chiesto alla nona sezione del Tribunale, davanti alla quale è ripreso il processo di Calciopoli, che disponga la trascrizione di 75 telefonate che erano inedite e che sono state esaminate dai proprio consulenti. Le telefonate si riferiscono a conversazioni con indagati, tra i quali gli ex designatori Bergamo e Pairetto da parte di diversi dirigenti di società di calcio. La questione è stata illustrata dall'avvocato Maurilio Prioreschi che insieme con l'avvocato Paolo Trofino assiste Moggi. La difesa ha chiesto altresì l'acquisizione di circa 3.000 contatti telefonici con indagati da parte di dirigenti di società (si tratta dei contatti ricavati dai tabulati anche relativi ai centralini dei club calcistici). Il presidente del collegio, Teresa Casoria, ha ricordato una precedente ordinanza del maggio dello scorso anno nella quale il tribunale diceva che la difesa poteva indicare anche altre telefonate, qualora le ritenesse significative per la loro trascrizione. Il giudice Casoria: "Le intercettazioni mi sembrano rilevanti".
ORE 10.55 - È iniziato il contro esame del tenente colonnello dei carabinieri Attilio Auricchio dell'avvocato Trofino. In aula è presente, tra il pubblico, anche il figlio di Moggi, Alessandro: non imputato nel processo
- Moggi (al centro) entra nel palazzo di giustizia di Napoli. Afp
ORE 10.31 - Accolto dall'incoraggiamento di alcuni tifosi bianconeri, ha fatto il suo ingresso nel Palazzo di Giustizia di Napoli l'ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, principale imputato nel processo Calciopoli. Moggi non si è fermato con i cronisti: "ho un po' di raucedine e non posso sforzare la gola". Altri imputati presenti gli ex designatori Bergamo e Pairetto, e gli ex arbitri Bertini e De Santis.
ORE 10.30 - Comincia il controesame del tenente colonnello dei carabinieri Attilio Auricchio. Sta rivolgendo le domande l'avvocato Claudio Botti, difensore dell'ex vicepresidente della Figc Innocenzo Mazzini. Poi toccherà all'avvocato Trofino, difensore di Luciano Moggi
ORE 10.21 - L'avvocato Prioreschi, difensore di Luciano Moggi, ha chiesto la trascrizione di 75 telefonate che, ha detto, sono state "sottratte all'indagine".
ORE 10.12 - È iniziata l'udienza del processo sullo scandalo Calciopoli. Il presidente della nona sezione penale del Tribunale di Napoli, Teresa Casoria, ha chiesto a fotografi e cineoperatori di uscire dall'aula e procede all'appello dei 23 imputati.
ORE 10 - Una dozzina di sostenitori dello Juve fans club di Cercola (Napoli), si è radunata dinanzi alla sede del Tribunale di Napoli. Sotto una pioggia battente, i tifosi bianconeri hanno esposto uno striscione con la scritta "Senti chi parla" e indossano sciarpe e felpe della Juve oltre a magliette ironiche nei confronti dell'Inter. L'ingresso nel Palazzo di Giustizia è stato loro negato. L'aula 216 è piena di giornalisti e fotoreporter. Tra gli imputati presenti ci sono l'ex designatore degli arbitri, Pierluigi Pairetto, e le ex giacchette nere De Santis e Bertini. Luciano Moggi, principale imputato del processo, è arrivato a udienza già iniziata.
dati enormi — A livello di dimensioni il dato è semplice: lo scandalo del calcio si fonda su 30mila intercettazioni. Quelle ritrovate sono 171mila, e se si scremano le conversazioni private o inutili, si stringerebbe su un cerchio di 40 mila, che pare che i consulenti scelti dalla difesa di Moggi non avrebbero nemmeno finito di ascoltare. Per la giustizia sportiva, però, oggi ci sarà solo un passaggio. I legali della Figc, che sono parte civile nel processo, non si opporranno alla richiesta della difesa Moggi. Al contempo, qualunque sia la decisione dei giudici ordinari, verranno acquisite dagli inquirenti sportivi, tutte le intercettazioni ritenute "interessanti". Da lì ad immaginare nuovi scenari per quello che sarebbe un Calciopoli-bis, però ce ne passa.
Dai nostri inviatiMaurizio Galdi
Valerio Piccioni© RIPRODUZIONE RISERVATA
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