L'esultanza di Ciro Immobile dopo il gol-partita alla Svezia. Infophoto

Siete mai stati in un ristorante di quelli buoni, cucina di alta qualità, servizio impeccabile, uscendo soddisfatti per i piatti gustati ma anche un po' affamati? Ecco, la nostra Under 21 può sentirsi così dopo l'1-0 nell'andata del playoff con la Svezia, che qualificherà all'Europeo del 2013. Gli azzurri meritano di vincere. Perché hanno grande qualità, con giocatori che sarebbero già pronti per il piano di sopra. Ed ecco le pietanze succulente. Il languorino al 90' resta però. Insieme alla sensazione che una vittoria per 2-0, oltre che a rispecchiare meglio quanto visto, ci avrebbe messo più al sicuro in vista del ritorno di martedì in Svezia. Anche perché l'Italia di Mangia un gol lo può sempre concedere, visto che ha una difesa che è l'evidente punto debole. Come la Svezia ha già avuto modo di dimostrare. Nulla di drammatico, ma Bardi grande sicurezza non la infonde. La coppia centrale Caldirola-Capuano qualcosa concede. E il terzino Frascatore, che fatica a trovare spazio a Sassuolo, è più bravo quando spinge. Difetto principale dei terzini del terzo millennio, secondo il maestro Tarcisio Burgnich.

ASSENZE NOBILI — I due tecnici devono rinunciare a ottimi giocatori, già protagonisti nelle nazionali maggiori. Devis Mangia non ha Verratti, Balotelli, Destro ed El Shaarawy. Hai detto niente. Anche la Svezia però deve rinunciare a Kakaniclic del Fulham, un bell'esterno da 4-4-2, in gol oggi con le Far Oer. Schieramenti speculari: 4-4-2.

QUALITA' SFACCIATA — Gli azzurrini dalla cintola in su sono una squadra da guida Michelin. Immobile ha la porta in testa e sembra Ibra per come arretra a prender palla per liberare gli insrimenti dei compagni. De Luca quando sarà più concreto diventerà un gran bel giocatore. Florenzi, in un centrocampo dai piedi educatissimi con Marrone, dà creatività. E Insigne è la variabile impazzita. Che spreca sì. Ma crea sempre la superiorità numerica col suo talento, che parte da sinistra. Dopo un paio di occasioni, l'Italia passa con la doppia I: Insigne calcia una punizione dal limite, Johnsson respinge come può e si arrende al tap-in di Immobile. Pescara esulta con un briciolo di rammarico. La dove c'era Cirogol, oggi c'è Ante Vukusic. E non è proprio la stessa cosa.

DIETRO SI SCRICCHIOLA — La Svezia, a cui non dispiace lo 0-1, crea qualcosa dalla destra e grazie ad alcune brutte uscite dei nostri centrali. Florenzi salva sul colpo di testa di Petterson, il destro di Ishak sfiora il palo con Bardi fermo. Si va al riposo sull'1-0. Con negli occhi un'azione dei nostri degna del Barça, passata per Insigne, Immobile e De Luca. E chiusa dal destro al volo fuori di poco di Luca Marrone. Un altro che tra qualche tempo potrebbe fare il grande salto.

RIPRESA PIU' TRANQUILLA — Dopo un primo tempo molto gradevole, nella ripresa calano i ritmi. La Svezia, squadra ordinata ma un po' monotematica, attende gli azzurri, che perdono qualcosa in lucidità. Soprattutto nell'ultimo passaggio. Tuttavia c'è troppa qualità per non creare nulla. E' Insigne ad avere la palla più invitante, su cross di Frascatore. Ma il talento del Napoli manda fuori di sinistro da pochi passi. Peccato. Quando ceni in un ristorante di livello è un peccato aver voglia di pizza quando ti alzi dal tavolo.