La Sla approda a Strasburgo
Via al progetto "Sport pulito"

Il Parlamento Europeo scava sul rapporto fra il Morbo di Gehrig e il calcio con iniziative volte ad affrontare la terribile malattia. Fra i testimonial dell'iniziativa, che sta raccogliendo firme fra gli europarlamentari e che ha visto svolgersi una partita, anche Chantal Borgonovo

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I protagonisti della partita contro la Sla, giocata a Strasburgo

MILANO, 12 luglio 2010 – Il Parlamento Europeo scava sul rapporto tra la Sclerosi laterale amiotrofica e il calcio. È la prima volta che un Parlamento certifica il fenomeno delle morti tra i calciatori per causa della Stronza. “Troppe morti nel calcio italiano, non è un caso e, purtroppo, abbiamo già alcune informazioni che ci spingono a credere che non sia un fenomeno solo italiano”. A parlare è il vice presidente della commissione europea sulle Libertà Civili, Salvatore Iacolino. A Strasburgo il dibattito si è aperto a inizio 2010, con una serie di interrogazioni di europarlamentari italiani, ma adesso l'Assemblea dei 27 dell'Unione Europea studierà, affronterà e proverà a venire a capo su uno degli argomenti più delicati e discussi del calcio nell'ultimo decennio. L'obiettivo numero uno è costruire una mappa con tutti i casi in Europa di calciatori, professionisti e semipro', malati di Sla o deceduti dopo aver contratto il morbo di Gehrig.

UNA SVOLTA EUROPEA — In questi anni il dibattito è stato, ed è, attivo esclusivamente in Italia, l'unico Paese nel quale il magistrato Raffaele Guariniello ha avviato da dodici anni un'indagine conoscitiva sulle morti sospette tra i calciatori; l'unico Paese nel quale sono state realizzate due indagini epidemiologiche da medici di spessore internazionale sulla frequenza dei malati di Sla tra ex calciatori (e calciatori in attività), tesserati nei club italiani dal 1960 al 1996, in rapporto all'incidenza sul resto della popolazione italiana (in Italia si contano 45 casi di Sla tra i calciatori in 40 anni, con un'incidenza 7-8 volte superiore alla media nazionale, ma il dato è ancora parziale e in crescendo). Il Parlamento Europeo parte da un progetto chiamato "Sport pulito", approvato dalla commissione Libertà Civili, su iniziativa degli europarlementari italiani guidati dal vice presidente Iacolino e dall'europarlamentare Iva Zanicchi. Testimonial dell'iniziativa Stefano Borgonovo e la moglie Chantal. A Strasburgo sono convinti che “il rapporto tra la Sla e i tanti malati tra i calciatori italiani non sia e non possa essere casuale - è la dura presa di posizione dell'europarlamentare Iacolino -. Dobbiamo costruire un modello di atleta pulito, ma abbiamo bisogno prima di dati ed informazioni: molti li abbiamo sull'Italia, ma poco o nulla sul resto d'Europa. È quindi necessario definire una strategia europea per la lotta alla Sla che tenga conto del doping e dell'abuso di farmaci, due fattori che, nel mix delle concause che possono accendere la malattia, i nostri esperti ritengono siano di primo piano”.

Serata di beneficenza per Borgonovo a Marassi. Ansa

UNA LUCE SUL CONTINENTE — Il progetto "Sport pulito" è partito simbolicamente lunedì 5 luglio con una partita di calcio contro la Sla allo "Stad dell'Ill" di Strasburgo (presente Chantal Borgonovo) tra europarlamentari. Venerdì lo start quando Iacolino ha consegnato al commissario per la Salute, John Dalli (una sorta di ministro alla Salute dell'Unione), la bozza del progetto. Sono tre i punti fondamentali: costruire una mappa dei calciatori colpiti dalla Stronza (la Sla) in Europa e dalle altre malattie causate dall'abuso di farmaci (e dai casi di doping); condurre un'indagine del fenomeno per determinarne le cause (ancora non definite); favorire la ricerca con nuovi finanziamenti. L'Italia è l'unico Paese nel quale il rapporto tra la Sla e il calcio è stato studiato: dove si conoscono quali e quanti giocatori si sono ammalati di Sla (esempi: Stefano Borgonovo, Gianluca Signorini, Adriano Lombardi); dove sono nate fondazioni che destinano fondi alla ricerca; dove il calcio è stato scosso dalla scoperta di più casi concentrati in alcuni club del passato (come la Sampdoria del '58-'59 o il Como in diversi periodi). Nel resto d'Europa, sul tema Sla-calcio, si conosce poco o addirittura nulla (solo notizie di casi isolati di calciatori o allenatori ammalati, come l'attaccante inglese Jeff Astle o il centrocampista polacco Krzysztof Nowak), ma non esiste alcuno studio governativo, scientifico o promosso dalle Federazioni sportive, per inquadrare il fenomeno. Questo progetto dell'Unione potrebbe accendere la luce sull'Europa.

le tappe — Presentata la bozza del progetto al commissario alla Salute, Dalli, la prossima scadenza è il 19 luglio: entro questa data il progetto dovrà raccogliere le firme di quanti più europarlamentari (è stato già sottoscritto da bulgari, francesi, portoghesi, tedeschi: l'iniziativa è italiana). Depositato il progetto con le firme, a settembre il Parlamento dovrà approvarne la copertura economica nel bilancio 2011 dell'Unione. Da gennaio 2011, in questa prima fase, il progetto monitorerà i casi di Sla nel calcio (e di malattie o morti sospette per abuso di farmaci o per doping) in Francia, Germania, Italia, Portogallo, Spagna, più un Paese dell'Est Europeo che potrebbe essere la Polonia o la Bulgaria. “E' una grande motivazione continuare a combattere oltre i confini nazionali – ha commentato Chantal Borgonovo -. E un ulteriore punto di partenza per allargare con le Istituzioni europee il fronte della ricerca fondi per sconfiggere questa malattia terribile”. A marzo europarlamentari italiani hanno chiesto alla Commissione Sanità il riconoscimento della Sla come patologia professionale dei calciatori. La lotta alle morti bianche del Pallone si sposta a Strasburgo.