Juve-Milan, partita con tante polemiche. Afp

Di coro in coro si può arrivare alla sconfitta a tavolino, e il Milan, già malmesso in classifica, ha accolto con sorpresa e preoccupazione la squalifica di San Siro per Milan-Udinese. I recidivi tifosi rossoneri hanno intonato a Torino le filastrocche offensive su Napoli e il colera, e la mannaia è calata sul club. Quello che i sostenitori napoletani avrebbero forse commentato con un sorriso, visto che certi cori se li sono cantati provocatoriamente da soli, gli inviati della procura federale hanno accolto senza ridere affatto. Hanno messo tutto a verbale, e dopo la sosta il campionato del Milan riprenderà a porte chiuse.

La furia "Se sono arrabbiato? Arrabbiato è dire poco" dice Galliani. "La discriminazione territoriale esiste solo in Italia, l’Uefa parla di discriminazione razziale, quella territoriale ce la siamo inventata in Italia. Nessuno, tv, giornali, io che godo di buon udito, ha sentito questi cori... Sarebbero stati sentiti da funzionari della procura federale, forse li hanno sentiti in bagno, al bar o non so dove. È una norma perfetta, in un Paese dove nessuno va negli stadi chiuderli mi sembra geniale politicamente. La prossima volta c’è partita persa e penalizzazione, e in trasferta non puoi curare i tuoi tifosi, sempre ammesso che abbiano fatto i cori: cinquanta persone che si mettono d’accordo uccidono una società, se questa è roba di buon senso...". L’amministratore delegato è inarrestabile: "Se me la prendo con quelli di Porta Romana, io di Brera, è discriminazione territoriale? Tutti i presidenti la pensano come me, ho chiamato Abete per chiedergli che la norma venga abolita, il razzismo è grave ma la discriminazione territoriale francamente no. Se urlo contro quelli di Porta Vigentina mi chiudono lo stadio? Abete ha detto che ci penseranno, norme cosi devono essere cancellate. Non posso dire l’aggettivo con cui definisco la norma della discriminazione territoriale, se no ha detto Cantamessa che squalificano anche me. Allo Juventus Stadium ho sentito cori contro Balotelli, altri no, con gli anni che passano l’udito peggiora. Se un bavarese urla contro uno di Colonia che cosa succede?".

Stangata a Mexes Il Milan è in agitazione. Il ricorso sarà comunque presentato, a differenza di quello che accadrà per Mexes, che ha preso quattro giornate di squalifica per il pugno a Chiellini (tre per l’atto in sé e una per l’espulsione), ma il Milan non vuole in alcun modo appoggiare il giocatore per le vicende di domenica. La chiusura dello stadio è un’altra cosa: il Milan si sente vessato. L’avvocato Cantamessa ufficialmente non si pronuncia, ma quello che filtra è l’irritazione per una norma considerata cervellotica e mal concepita.

Provvedimento ingiustificato Il Milan è stato punito "...per avere alcune centinaia di suoi sostenitori, ...intonato un insultante coro espressivo di discriminazione territoriale nei confronti dei sostenitori di altra società". Poche ore dopo, la comunicazione sul sito ufficiale rossonero: " Il provvedimento, che è privo di giustificazione, sarà oggetto di ricorso". Questa volta in via Turati cercano un altro grado di giudizio, e provano a sfruttare anche il fatto che la norma non piaccia a nessuno. "E’ una cosa assurda. Tutti vedono che cosa sta capitando al Milan", dice l’amministratore delegato.

Fonte di guai Il Milan sta progettando una strategia e ripasserà telecronache e articoli di giornale. La sperequazione di trattamento, i cori juventini non registrati e quindi non sanzionati dalla procura federale sono uno dei punti deboli dell’accuratezza del rapporto ufficiale, ma la linea guida del Milan, al di là di casi specifici, è più ampia: il Milan contesta l’applicazione di una norma che, così com’è e come viene interpretata, rischia di diventare una fonte di caos per i club e un modo per allontanare ancora di più il pubblico dagli stadi. E’ la solita constatazione dei pochi che tengono in mano la sorte domenicale dei molti. "Si fa presto a distruggere un club in questo modo", sibila Galliani. In mezzo a tanti guai, mancavano solo i cori di discriminazione territoriale. Piove sempre sul bagnato, o, come dicono gli inglesi, quando piove diluvia. I proverbi sono uguali in tutto il mondo.