L'assessore coinvolto, Riccardo Grittini

Il giovane assessore allo Sport e alle politiche giovanili del Comune di Corbetta, Riccardo Grittini, è tra i sei indagati per i cori razzisti allo stadio di Busto Arsizio contro il giocatore del Milan Kevin Prince Boateng durante l'amichevole contro la Pro Patria. Lo rivela Corriere.it. Grittini, 21 anni, leghista, era stato nominato assessore lo scorso autunno.

parla il sindaco — Il sindaco di Corbetta, Antonio Balzarotti ha fatto sapere che Grittini resterà in giunta a meno che non decida di dare le dimissioni e a meno che non venga rinviato a giudizio: "Mi ha detto testualmente 'urlavo contro Ambrosini più che contro Boateng' e io gli credo - ha detto all'Ansa - mi ha detto che, a suo giudizio, non ha commesso alcun reato, solo qualche buuu generico, qualche urlata e nessuna parola offensiva. Non conosco le carte della magistratura e in questo momento credo a ciò che mi ha detto. Certo, se salta fuori qualcosa di diverso, non potrà più fare l'assessore". Stupito "per la clamorosa eco mediatica" che ha avuto il caso del suo assessore, Balzarotti spiega che stasera ci sarà una riunione della maggioranza alla quale Grittini farà conoscere le sue decisioni anche se non sarà presente: "È chiaro ed evidente che siamo contrari a ogni forma razzismo, di qualsiasi genere o natura - ha proseguito il sindaco di Corbetta - conosco Grattini da poco tempo ma sufficiente per considerarlo un ragazzo molto stimato, posato, appassionato di tutti gli sport e per questo dandogli l'assessorato allo sport mi sembrava di fare la cosa più giusta di questo mondo. A volte le accuse poi cadono - conclude - nel caso verrà rinviato a giudizio potrà fare il consigliere ma io personalmente non potrò più tenerlo nella mia giunta".

DASPO E PROCESSO — Intanto il p.m. Mirko Monti ha già firmato i Daspo per i sei protagonisti dei cori razzisti (sono nati dall’82 al ’92): per cinque anni non potranno assistere a nessuna manifestazione sportiva e avranno l’obbligo di firma durante le partite. Per quanto riguarda Grittini la cosa è poi particolarmente problematica visto che essendo un assessore con delega allo Sport non potrà accedere a un palazzetto o uno stadio per premiare formazioni giovanili. Inoltre è scattata anche la denuncia per istigazione all’odio razziale e tutti i sei protagonisti saranno processati per direttissima nei prossimi giorni.

cancellieri: gesto bello — Intanto del caso Boateng ha parlato oggi anche il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri: "È stato un gesto altamente simbolico, bello e condivisibile, perché ha voluto richiamare l'attenzione su di un problema importante - ha detto il ministro a margine delle celebrazione del Tricolore - naturalmente deve rimanere un gesto isolato, perché poi questo tipo di contrasto va fatto in modo più tecnico e specifico". In attesa dell'incontro di martedì chiesto e ottenuto dal presidente della Figc, Giancarlo Abete, con il capo della polizia Antonio Manganelli, è lo stesso ministro a chiedere il pugno duro contro i razzisti da stadio. "Se sono in pochi i tifosi che fischiano calciatori di colore non si deve sospendere la partita - spiega la titolare del Viminale - che è una misura da adottare invece in caso di partecipazione importante da parte della tifoseria ai cori razzisti. La direttiva è quella di essere molto duri, ma occorre una presa di posizione da parte dell'arbitro. Se fosse un numero limitato di persone a fare cori razzisti bisogna agire su quelle, ma senza sospendere la partita, che invece va fermata quando ci sono le condizioni, anche per evitare che la circostanza venga usata per vincere a tavolino".

abete: cacciamoli — "Cacciamoli dagli stadi. Auspico che arrivino migliaia di Daspo anche di 5 anni di durata, per mandare i responsabili fuori dagli stadi italiani". Così Giancarlo Abete, presidente della Fedecalcio, in un'intervista a "Nove in punto" su Radio 24 sul caso Boateng durante Milan-Pro Patria e sul proliferare del razzismo negli stadi italiani. "Non parlare di questi temi per non dare pubblicità ai colpevoli? No. Anzi, bisogna parlarne - ha spiegato ancora Abete - i responsabili sono individuabili facilmente, negli stadi e con le tecnologie di oggi. Cacciamoli dai nostri stadi".

ronaldo col boa — "Boateng ha fatto bene". A dirlo, da Zurigo dove si trova per la cerimonia del Pallone d'oro, lo dice Ronaldo, ovvero il Fenomeno che ora lavora per il comitato organizzatore dei Mondiali del 2014. "Posso anche capire il gesto di Boateng - dice l'ex di Inter e Milan - ma non è assolutamente la soluzione. Purtroppo il razzismo non si vede solo negli stadi ma nella vita in generale. Bisogna combatterlo con soluzioni più effettive. Purtroppo nel mondo di ignoranti ce ne sono, anche se sono la parte più piccola della gente e delle tifoserie. Lui comunque ha fatto bene ad andarsene, perché così ha dimostrato al mondo che il razzismo c'è ancora. La sua non sarà la soluzione ideale, ma qualcosa di concreto bisognerà fare".