Non solo fuorigioco. Si è concluso ieri il raduno di arbitri (21) e assistenti (44) della Can A e l'occasione è servita al designatore Stefano Braschi per illustrare le linee guida della prossima stagione. L'attenzione di allenatori, calciatori e tifosi è soprattutto rivolta alla circolare uno che va a modificare il fuorigioco, ma Braschi ha anche ricordato tutta una serie di situazioni nelle quali i direttori di gara dovranno mantenere la barra dritta (mano ferma contro proteste, simulazioni, liti verbali tra calciatori e falli violenti), mentre ha chiesto alla sua squadra un cambio di passo rispetto alle trattenute in area: "si può e si deve fare meglio" ha detto. Tradotto: più rigori in arrivo. Almeno questa è la previsione se non cambieranno le abitudini (pessime) dei difensori di usare le braccia per impedire la giocata all'avversario specie nelle situazione di palla inattiva (punizioni e angoli). Il designatore ha utilizzato diversi video per illustrare le novità sul fuorigioco; fra i video mostrati, quello del gol annullato all'Italia contro gli Stati Uniti nella Confederations Cup 2009 .

Stefano Braschi, 55 anni. Ansa

Interferire, questo il problema — Il cambio sostanziale è sul passaggio verso un giocatore in fuorigioco. Fino a ieri questa condizione era sufficiente per far alzare la bandierina e un tocco volontario del difensore non aveva il "potere" di sanare l'irregolarità. Dal 1 luglio l'Ifab ha stabilito che sarà fuorigioco solo se l'attaccante interferisce con il difensore e la sua giocata. Che cosa vuol dire interferire? Provare a impossessarsi del pallone oppure essere a distanza di gioco. Una distanza codificata fino a un metro e mezzo, ma siccome nessuno potrà misurarla in tempo reale a fare da bussola sarà il buon senso e la cooperazione tra la squadra arbitrale. Gli assistenti dovranno avere sangue freddo e gestire una doppia valutazione (il fuorigioco iniziale e la successiva interferenza), magari facendosi aiutare da arbitro e giudici di porta.

Limitazioni — Condizione necessaria per sanare il fuorigioco è come abbiamo scritto la giocata volontaria. Non importa se sbagliata, il solo fatto di aver deciso d'intervenire diventa un "tana libera tutti". Ci sono delle limitazioni: sarà sempre fuorigioco se un giocatore copre la visuale del portiere, ma si riduce lo spazio per considerare questa ipotesi. Non sarà più preso in esame il "cono visivo", ma una linea dritta. E ancora, le respinte del portiere non possono essere riprese da un attaccante in offside (altrimenti la bandierina va su) e lo stesso accade su un intervento del difensore mirato a evitare un gol. Non sono considerate giocate, infine, le opposizioni e le successive carambole (su tiri in porta o palloni che sbattono addosso a un difensore ignaro) .

Razzismo e altro — Il presidente dell'Aia, Marcello Nicchi, ha ringraziato gli arbitri italiani per il servizio che rendono al calcio. E ha ricordato che spetta ai giocatori rendere lo spettacolo più interessante: "Rizzoli alla finale di Champions ha fischiato 14 volte, Orsato ben 54 il giorno dopo per Roma-Lazio che valeva la Coppa Italia. Così non va, come non vanno le entrare kamikaze a far male: non importa partita e minuto. Chi fa questo deve essere espulso". Sul razzismo la strada da seguire è quella di Rocchi in Milan-Roma, ma Nicchi ha aggiunto: "Parliamo di gente malefica, non va bene uscire dal campo a ogni fischio". E sulla possibilità di anticipare a settembre l'incontro con capitani e allenatori per spiegare il fuorigioco, Nicchi è stato chiaro: "Disponibilissimi, la Lega di B tramite il presidente Abodi ha già fatto richiesta. Quella di A? Non ancora...".