Gli Spurs hanno ancora futuro?
Popovich: "Raggiunto il limite"

Coach Gregg Popovich con Tony Parker. Reuters

Stavolta il problema non erano gli infortuni. O la profondità del roster. I San Antonio Spurs erano finalmente in salute, con la giusta dose di talento e la spinta di una storica striscia di vittorie messa insieme al momento giusto sulla strada di un nuovo titolo Nba. Ma non è bastato. "Pensavo fosse davvero il nostro momento, quello di tornare in finale. Quello per provare a vincere un altro titolo - ha dichiarato Tim Duncan -. Era il nostro obiettivo. Ma ora è finita".

la fine di un'era? — Duncan si riferiva alla stagione 2011-12, ma le sue parole potrebbero significare altro. Giovedì coach Gregg Popovich non ha voluto rispondere alle domande sul futuro, ora che le possibilità di vincere il titolo per gli Spurs dell'era Duncan sembrano essersi definitivamente chiuse. Timmy, che ha 36 anni ed è senza contratto, ha più volte fatto capire durante l'anno che potrebbe tornare per la sua sedicesima stagione Nba, ma non ha dato certezze. Gli Spurs si erano presentati a Oklahoma City avanti 2-0 nella serie e sembravano una scelta sicura per le Finali Nba, prima che i Thunder giovani e affamati completassero un incredibile ribaltone che li ha portati mercoledì sera a vincere la Western Conference. "Volevamo tutti di più. Pensarci fa male, ma prima o poi passerà” ha detto Popovich. E' diventata routine dare gli Spurs per finiti dopo ogni stagione che non si chiude con un titolo. Ma San Antonio ha combattuto contro critica e l'avanzare dell'età ogni anno dall’ultimo titolo nel 2007. Eppure nessuna squadra Nba nelle ultime tre stagioni ha vinto più degli Spurs, che la scorsa settimana viaggiavano con 20 vittorie consecutive, la quarta striscia più lunga della storia. Poi è tutto finito, e in fretta. Ma stavolta Manu Ginobili non era alle prese con un gomito dolorante (come nel 2011) o faceva da spettatore (2009). Tony Parker non era tormentato da problemi fisici (2010) e non mancava potenza offensiva (2009). Tutte cose che avrebbero spiegato chiaramente perché gli Spurs si sono sciolti all’improvviso e hanno perso 4 partite di fila per la prima volta in stagione. Non saranno gli infortuni a riempire l’estate di San Antonio di “cosa sarebbe successo se”. Ed è difficile dare colpe ad un roster che Popovich ha definito il più completo mai avuto e che è stato additato come esempio di mix quasi perfetto di saggezza dei veterani e atletismo dei giovani, capace di produrre il secondo miglior attacco dell’Nba e di rimanere imbattuto per 50 giorni. La spiegazione di Popovich è semplice e forse rivelatrice: “Abbiamo affrontato una squadra che ci ha battuti nettamente. Abbiamo raggiunto il nostro limite”.

Tim Duncan, 36 anni, sarà free agent in estate. Reuters

il futuro — Dopo la sconfitta con Oklahoma che ha messo la parola fine sulla stagione, Duncan non ha del tutto chiuso alla possibilità del ritiro, anche se durante l’anno aveva più volte detto di voler continuare la carriera. Popovich ha detto che le trattative col giocatore non sono ancora iniziate. Duncan, quest’anno tra i più pagati con uno stipendio di 21 milioni di dollari, accetterebbe sicuramente taglio agli emolumenti, che permetterebbe agli Spurs di avere più denaro da investire. Parker, 30 anni compiuti il mese scorso, è sotto contratto per le prossime due stagioni ed è reduce dalla miglior annata della sua carriera, che l’ha portato a chiudere al quinto posto nella classifica dell’MVP. La matricola Kawhi Leonard è considerato una potenziale star. Ginobili, 34 anni, ha ancora un anno di contratto così come Stephen Jackson, capace di segnare 23 punti partendo dalla panchina in gara-6 con i Thunder. Ma nella serie con Oklahoma quel contributo dalla panchina che Jackson rappresenta è svanito progressivamente. Danny Green, l’esterno che dopo anni ai margini è diventato una star nel corso della stagione, ha perso non solo il posto in quintetto ma anche molti minuti in campo a partire da gara-5. E anche i lunghi Matt Bonner (1/9 nella serie) e Thiago Splitter sono progressivamente usciti dalla rotazione. Dopo la scorsa stagione, Parker tornò in Francia e dichiarò che gli Spurs non erano più in grado di competere per il titolo. Mercoledì, dopo che Oklahoma City è diventata la prima squadra diversa da Spurs, Lakers e Mavericks a vincere la Western Conference negli ultimi 14 anni, Parker ha dribblato le domande sul futuro degli Spurs. Ginobili invece ha le idee chiare: “Faremo le stesse cose che abbiamo fatto negli ultimi 8 anni. Siamo sempre stati vecchi e ci hanno sempre criticato per questo. Ma siamo ancora lì a lottare. Abbiamo vinto l’Ovest, almeno la regular season. Stiamo bene. Abbiamo fiducia in Pop e nel general manager R.C. Buford: prenderanno buone decisioni e aggiungeranno talento. Hanno entrambi fatto un lavoro incredibile quest’anno. Abbiamo avuto il miglior record della lega (in condominio con Chicago, n.d.r.). Cos’altro possiamo fare?”. E’ la domanda che gli Spurs si porranno per tutta l’estate.