David Stern, commissioner Nba dal 1 febbraio 1984. Reuters

NEW YORK, 4 luglio 2011 - Immaginate di lavorare per una squadra Nba, non importa con che mansione, dall'alto dirigente all'ultimo degli addetti al campo. Immaginate di voler dimenticare il fatto che i proprietari hanno "chiuso fuori" i giocatori, e che le due parti sono così distanti che l'intera stagione 2011-12 rischia di saltare. Immaginate di voler dimenticare tutto questo andando al cinema. Siete in coda per comprare il biglietto di quel film che tanto aspettavate, quando ecco che da una limousine nera esce un giocatore della vostra squadra. L'occasione buona per fare due chiacchiere, pensate voi. Ma all'improvviso nel cervello riappare l'ultimo foglio che girava in ufficio, quello che ricorda a tutti gli impiegati Nba di evitare i contatti con i giocatori. E che per occasioni come queste prevede un solo comportamento: evitare ogni contatto, con ogni mezzo, cambiando fila, cambiando addirittura cinema se necessario. Pena una multa di un milione di dollari per il vostro team. Benvenuti nell'Nba ai tempi del lockout.

Chris Bosh, 27 anni, 18,1 di media con Miami nel 2010-11. Afp

il matrimonio di bosh — Quando la lega ha dichiarato la serrata, a mezzanotte e un minuto di venerdì primo luglio, ha rilasciato a ogni team le direttive di comportamento durante il periodo. Che prevedono che tra squadre e giocatori non ci sia contatto. Di nessun tipo. Anche per incontri casuali al supermercato serve informare prontamente la lega. Altrimenti il team paga la multa. Ci sono delle eccezioni, ma per arrivarci ci è voluto tempo. Chiedere a Chris Bosh, la terza stella dei Miami Heat. Aveva invitato dirigenti e staff tecnico della squadra più odiata della lega al suo matrimonio con Adrienne Williams. Poi è arrivato il lockout, che ha depennato dalla lista invitati tutte le persone sul libro paga degli Heat per la politica del "contatti vietati". Davanti ai fiori d'arancio però l'Nba si è commossa, e ha concesso a tutti gli invitati il nulla osta per andare alla cerimonia. Anche se chiacchiere sul lockout e brindisi del tipo "Speriamo di tornare presto in campo" restano vietati. Anche Chris Paul, altra star prossima all'altare, ringrazia.

Il sito nba.com in versione lockout

regole ferree — L'Nba comunque è molto seria sulla politica del "contatti vietati". Il no al mercato dei free agent era già messo in conto, ma anche chi si aspettava un rinnovo remunerativo (come Russell Westbrook, play dei Thunder) dovrà aspettare. Dai siti internet di lega e squadre sono scomparsi foto e video dei giocatori attuali (se non avete visto il basket Usa prima del 1995, è l'occasione buona per saccheggiare la sezione video di nba.com. O se amate le cheerleader, andate nei siti delle squadre), ma l'Nba ha proibito i contatti anche via social network. Così, se a un coach su Twitter piace il commento di un giocatore, fare un re-tweet (cioè pubblicare sul proprio profilo il commento dell'altro) costa un milione di dollari. Proibite anche le visite a domicilio che erano state il trend dell'estate 2010, quella delle stelle a caccia di squadra; assolutamente vietate anche le partite di golf.

Il planking di Gilbert Arenas, 29 anni, play dei Magic. Twitter

le alternative — I giocatori così cercano di arrangiarsi per passare il tempo. Se Gilbert Arenas e Dwight Howard hanno deciso di darsi al planking, la moda di farsi fotografare distesi a faccia in giù nei luoghi più improbabili, Kobe Bryant dopo il trattamento sperimentale per curare il suo malandato ginocchio ha deciso di andare in tournée in Cina. E Dirk Nowitzki di giocare l'Europeo con la Germania. Ma anche gli allenamenti organizzati sono proibiti, e così i giocatori dovranno arrangiarsi. John Calipari, coach dell'Università di Kentucky, ha deciso di aiutare i suoi ex pupilli senza lavoro aprendo le porte delle strutture dei suoi Wildcats a tutti i suoi ex giocatori che ne faranno richiesta (a patto che non parlino con il roster del college, visto che anche i contatti tra pro' attuali e futuri sono proibiti per regolamento). Se qualche impiegato Nba si trovasse dalle parti di Lexington, Kentucky, durante questi allenamenti, non si sogni nemmeno di passare per la Rupp Arena. Il biglietto costerebbe un milione di dollari. Destinati alle casse Nba.