Clamoroso nel 13¡ã turno: Olimpia battuta dopo 12 vittorie consecutive. Passo falso anche di Venezia, battuta a Reggio Emilia, e raggiunta al 2¡ã posto da Avellino, Cremona e Varese
La 13? giornata ¨¨ quella che cambia tutto. Milano perde la prima partita dell’anno, piegata da Avellino che con Cremona e Varese raggiunge al secondo posto Venezia, scivolata a Reggio Emilia. Ecco racconto e highlights dell’ultimo turno di Serie A del 2018 (la 14? giornata si giocher¨¤ il 5 e 6 gennaio)
Avellino-Milano 85-81
Clamoroso al Paladelmauro. Dopo 12 vittorie consecutive cade ad Avellino l’imbattibilit¨¤ in campionato della capolista Milano. Prima o poi doveva accadere, ma il k.o. dell’Ax fa rumore perch¨¦ arrivato contro un avversario a corto di rotazioni (assenti Ndiaye e Costello per infortuni) e sempre in crisi economica. Ma proprio le difficolt¨¤ della propriet¨¤ irpina hanno rinforzato il gruppo, instaurando la “strana regola” del pi¨´ sottrai e pi¨´ aggiungi. E cos¨¬, dopo la partenza del fuoriclasse Norris Cole e dopo il clamoroso -46 subito a Trieste, Avellino ha inanellato tre vittorie consecutive portando alla ribalta Keifer Sykes, mostruoso (31 punti e 27 di valutazione) nella vittoria che ferma la marcia dell’Olimpia. Milano, senza gli infortunati Nedovic e Tarczewski, ha pagato la serata storta del suo asso Mike James, apparso a tratti anche nervoso, che nel finale ha gettato alle ortiche i possessi decisivi. Una vittoria meritata quella della Sidigas che con il cuore e l’orgoglio sta provando a mettere in secondo piano le difficolt¨¤ del club con il patron De Cesare che a fine gara ¨¨ apparso visibilmente emozionato per lo strepitoso successo, abbracciando tutti i protagonisti a bordo parquet. L’avvio ¨¨ equilibrato con Avellino che risponde colpo su colpo a Milano. Anzi gli irpini con un 6-0 mettono il muso avanti (17-13) fino ad arrivare sul +7 (24-17) con la tripla di Filloy. L’Ax risponde con Jerrels chiudendo cos¨¬ il primo quarto sul 24-20. Pianigiani inserisce Kuzminskas e il lituano ripaga prontamente la fiducia riportando Milano prontamente sul -1 (26-25). Avellino non demorde e con un Sykes irresistibile (15 punti nei primi 16’) ricostruisce il vantaggio fino al +8 del 17’45’’ (40-32). Ancora Kuzminskas (11 punti in 10’) innesca il break di 9-0 che consente a Milano di recuperare il gap e mettere il muso avanti, prima che i due tiri liberi di Green consentono alla Sidigas di andare al riposo lungo sul 42-41. Micov con 8 punti consecutivi e Della Valle con una tripla provano a spostare l’inerzia a favore di Milano (50-54 al 26’30’’), ma Avellino ha un Sykes incontenibile. Il play statunitense realizza 12 punti negli ultimi 3’ innescando il break di 10-0 che sposta nuovamente l’equilibrio a favore di Avellino che chiude il terzo quarto sul 63-58. Milano ¨¨ costretta nuovamente a rimontare e al 34’ ci riesce sorpassando nuovamente Avellino (66-67) grazie a Gudaitis. Coach Vucinic gestisce le poche rotazioni a disposizione in maniera perfetta e la Sidigas al 36’30’’ prova nuovamente a scappare con la tripla di Green (77-73). Milano sfrutta i tiri liberi per avvicinarsi, ma ¨¨ Young a 2’10’’ dalla sirena a schiacciare il +6 (81-75). James e Guidaitis non sbagliano dalla lunetta e l’Ax a 1’34’’ falla fine assapora la nuova rimonta (81-79). La Sidigas si inceppa in attacco ma difende duro, e cos¨¬ James prima fallisce la tripla del sorpasso a 50’’ e poi a 24’’ dal termine spreca l’ulteriore possesso del sorpasso. Avellino ringrazia e con Green e Filloy chiude definitivamente i giochi sull’85-81. (Domenico Zappella)
Avellino: Sykes 31, Green 18, Filloy 15.
Milano: Gudaitis 17, James 14, Kuzminskas 13.
Clamoroso al Paladelmauro. Dopo 12 vittorie consecutive cade ad Avellino l’imbattibilit¨¤ in campionato della capolista Milano. Prima o poi doveva accadere, ma il k.o. dell’Ax fa rumore perch¨¦ arrivato contro un avversario a corto di rotazioni (assenti Ndiaye e Costello per infortuni) e sempre in crisi economica. Ma proprio le difficolt¨¤ della propriet¨¤ irpina hanno rinforzato il gruppo, instaurando la “strana regola” del pi¨´ sottrai e pi¨´ aggiungi. E cos¨¬, dopo la partenza del fuoriclasse Norris Cole e dopo il clamoroso -46 subito a Trieste, Avellino ha inanellato tre vittorie consecutive portando alla ribalta Keifer Sykes, mostruoso (31 punti e 27 di valutazione) nella vittoria che ferma la marcia dell’Olimpia. Milano, senza gli infortunati Nedovic e Tarczewski, ha pagato la serata storta del suo asso Mike James, apparso a tratti anche nervoso, che nel finale ha gettato alle ortiche i possessi decisivi. Una vittoria meritata quella della Sidigas che con il cuore e l’orgoglio sta provando a mettere in secondo piano le difficolt¨¤ del club con il patron De Cesare che a fine gara ¨¨ apparso visibilmente emozionato per lo strepitoso successo, abbracciando tutti i protagonisti a bordo parquet. L’avvio ¨¨ equilibrato con Avellino che risponde colpo su colpo a Milano. Anzi gli irpini con un 6-0 mettono il muso avanti (17-13) fino ad arrivare sul +7 (24-17) con la tripla di Filloy. L’Ax risponde con Jerrels chiudendo cos¨¬ il primo quarto sul 24-20. Pianigiani inserisce Kuzminskas e il lituano ripaga prontamente la fiducia riportando Milano prontamente sul -1 (26-25). Avellino non demorde e con un Sykes irresistibile (15 punti nei primi 16’) ricostruisce il vantaggio fino al +8 del 17’45’’ (40-32). Ancora Kuzminskas (11 punti in 10’) innesca il break di 9-0 che consente a Milano di recuperare il gap e mettere il muso avanti, prima che i due tiri liberi di Green consentono alla Sidigas di andare al riposo lungo sul 42-41. Micov con 8 punti consecutivi e Della Valle con una tripla provano a spostare l’inerzia a favore di Milano (50-54 al 26’30’’), ma Avellino ha un Sykes incontenibile. Il play statunitense realizza 12 punti negli ultimi 3’ innescando il break di 10-0 che sposta nuovamente l’equilibrio a favore di Avellino che chiude il terzo quarto sul 63-58. Milano ¨¨ costretta nuovamente a rimontare e al 34’ ci riesce sorpassando nuovamente Avellino (66-67) grazie a Gudaitis. Coach Vucinic gestisce le poche rotazioni a disposizione in maniera perfetta e la Sidigas al 36’30’’ prova nuovamente a scappare con la tripla di Green (77-73). Milano sfrutta i tiri liberi per avvicinarsi, ma ¨¨ Young a 2’10’’ dalla sirena a schiacciare il +6 (81-75). James e Guidaitis non sbagliano dalla lunetta e l’Ax a 1’34’’ falla fine assapora la nuova rimonta (81-79). La Sidigas si inceppa in attacco ma difende duro, e cos¨¬ James prima fallisce la tripla del sorpasso a 50’’ e poi a 24’’ dal termine spreca l’ulteriore possesso del sorpasso. Avellino ringrazia e con Green e Filloy chiude definitivamente i giochi sull’85-81. (Domenico Zappella)
Avellino: Sykes 31, Green 18, Filloy 15.
Milano: Gudaitis 17, James 14, Kuzminskas 13.
Brescia-Sassari 71-95
Sassari sbanca Brescia: la squadra di Vincenzino Esposito travolge la Leonessa grazie ad un approccio letale (13-31 al 10’) che permette al Banco di poter controllare la partita nei successivi 3 quarti. Brescia tiene a bada gli ospiti per i primissimi minuti di gioco, salvo sciogliersi come neve al sole ed imbarcare acqua da tutte le parti. Spietata Sassari, che mette a nudo la mancanza di un centro vero per Brescia, gi¨¤ priva di Vitali e Ceron, che incidono nel complesso, ma non spiegano la debacle della squadra di Diana, quanto mai in discussione. Brescia parte con gli punti di fila di Hamilton (8-2) a cui risponde con calma la formazione ospite, che prende in mano la partita scappando via (12-31) con Cooley e Bamforth in doppia cifra nei primi 10’. Brescia ¨¨ inesistente, ed il divario col passare dei minuti cresce: Sassari arriva a + 25 (23-48) da assoluta protagonista in un monologo imbarazzante per la superiorit¨¤ che la squadra di Esposito dimostra nei confronti di Brescia, lontana parente di quella che per 35’ era stata in partita al Forum di Assago a Natale: alla seconda sirena ¨¨ + 23 (33-56) ospite. Dalla pausa lunga Brescia stenta a invertire l’inerzia: Sassari abbassa le percentuali del primo tempo (71% da 2, 53% da 3), ma tiene saldamente in pugno la partita (40-64), agevolata da una Leonessa totalmente incapace di reagire: il 27 (55-82) al 30’ rende gli ultimi 10’ una cornice da puro garbage time. (Alberto Banzola)
Brescia: Abass 17, Hamilton 15, Cunningham 15.
Sassari: Bamforth 22, Cooley 21, Polonara 13.
Sassari sbanca Brescia: la squadra di Vincenzino Esposito travolge la Leonessa grazie ad un approccio letale (13-31 al 10’) che permette al Banco di poter controllare la partita nei successivi 3 quarti. Brescia tiene a bada gli ospiti per i primissimi minuti di gioco, salvo sciogliersi come neve al sole ed imbarcare acqua da tutte le parti. Spietata Sassari, che mette a nudo la mancanza di un centro vero per Brescia, gi¨¤ priva di Vitali e Ceron, che incidono nel complesso, ma non spiegano la debacle della squadra di Diana, quanto mai in discussione. Brescia parte con gli punti di fila di Hamilton (8-2) a cui risponde con calma la formazione ospite, che prende in mano la partita scappando via (12-31) con Cooley e Bamforth in doppia cifra nei primi 10’. Brescia ¨¨ inesistente, ed il divario col passare dei minuti cresce: Sassari arriva a + 25 (23-48) da assoluta protagonista in un monologo imbarazzante per la superiorit¨¤ che la squadra di Esposito dimostra nei confronti di Brescia, lontana parente di quella che per 35’ era stata in partita al Forum di Assago a Natale: alla seconda sirena ¨¨ + 23 (33-56) ospite. Dalla pausa lunga Brescia stenta a invertire l’inerzia: Sassari abbassa le percentuali del primo tempo (71% da 2, 53% da 3), ma tiene saldamente in pugno la partita (40-64), agevolata da una Leonessa totalmente incapace di reagire: il 27 (55-82) al 30’ rende gli ultimi 10’ una cornice da puro garbage time. (Alberto Banzola)
Brescia: Abass 17, Hamilton 15, Cunningham 15.
Sassari: Bamforth 22, Cooley 21, Polonara 13.
Trieste-Brindisi 71-92
Splendida Happycasa sul parquet dell’Allianz Dome. Brindisi gioca una partita di assoluta sostanza, soffre all’inizio ma viene fuori alla distanza guadagnando due punti preziosissimi per la sua classifica. Per Trieste, reduce da tre vittorie consecutive, il successo al Taliercio contro la Reyer ¨¨ molto lontano. Passo falso amaro per gli uomini di Dalmasson che vedono complicarsi il sogno di conquistare un posto per le Final Eight di Coppa Italia. Trieste parte con Wright, Sanders, Stautins, Peric e Mosley, Brindisi risponde con Moraschini in regia affiancato da Banks, Chappell, Brown, Gaffney. Partenza equilibrata tra due squadre che giocano una pallacanestro con pochi fronzoli ma offensivamente molto produttiva. Moraschini, con 6 punti consecutivi, tiene i suoi avanti fino al 12-11 del 5’ poi ¨¨ Peric a caricarsi sulle spalle Trieste e a dare il segnale per il cambio di passo dell’Alma. Parziale di 14-2 e i padroni di casa volano sul 25-14 mostrando un basket che esalta gli oltre 6200 spettatori dell’Allianz Dome. Dentro Rush, Zanelli e Wojciechowski per Vitucci, Dalmasson rivoluziona il suo quintetto con Fernandez, Cavaliero Sanders a supportare Da Ros e Knox sotto i tabelloni. Trieste tocca il massimo vantaggio in apertura di secondo quarto, 29-16 poi cala in attenzione e intensit¨¤ difensiva consentendo a Banks e Moraschini di trovare spazi per riportare Brindisi in partita sul 35-29. Time out Dalmasson che non scuote i suoi, sono sei punti consecutivi di Wojciechowski, tre liberi di Moraschini e un appoggio al vetro di Zanelli a riportare avanti l’Happycasa, 35-40, parziale di 11-0 e massimo vantaggio per gli ospiti. Trieste in confusione, Brindisi capitalizza il momento positivo e chiude il primo tempo avanti di dieci sul 47-37. Cavaliero, con le prime triple biancorosse, prova a scuotere l’Alma ma dall’altra parte Brindisi gioca con grande pazienza, non sbaglia nulla ed ¨¨ Brown a chiudere un parziale di 15-8 portando l’Happy Casa sul 62-45. Trieste non reagisce, Banks sente l’odore del sangue e in chiusura di terzo quarto, con cinque punti consecutivi, sigilla la gara portando il risultato sul 73.54. Brindisi gestisce, non consente mai all’Alma di avvicinarsi sotto la doppia cifra di scarto giocando un basket ordinato. L’Alma ci prova fino alla fine ed esce sconfitta ma consolata dagli applausi dei suoi tifosi. (Lorenzo Gatto)
Trieste: Wright 19, Peric 11, Cavaliero, Mosley 9.
Brindisi: Moraschini 22. Banks 21, Brown 13.
Splendida Happycasa sul parquet dell’Allianz Dome. Brindisi gioca una partita di assoluta sostanza, soffre all’inizio ma viene fuori alla distanza guadagnando due punti preziosissimi per la sua classifica. Per Trieste, reduce da tre vittorie consecutive, il successo al Taliercio contro la Reyer ¨¨ molto lontano. Passo falso amaro per gli uomini di Dalmasson che vedono complicarsi il sogno di conquistare un posto per le Final Eight di Coppa Italia. Trieste parte con Wright, Sanders, Stautins, Peric e Mosley, Brindisi risponde con Moraschini in regia affiancato da Banks, Chappell, Brown, Gaffney. Partenza equilibrata tra due squadre che giocano una pallacanestro con pochi fronzoli ma offensivamente molto produttiva. Moraschini, con 6 punti consecutivi, tiene i suoi avanti fino al 12-11 del 5’ poi ¨¨ Peric a caricarsi sulle spalle Trieste e a dare il segnale per il cambio di passo dell’Alma. Parziale di 14-2 e i padroni di casa volano sul 25-14 mostrando un basket che esalta gli oltre 6200 spettatori dell’Allianz Dome. Dentro Rush, Zanelli e Wojciechowski per Vitucci, Dalmasson rivoluziona il suo quintetto con Fernandez, Cavaliero Sanders a supportare Da Ros e Knox sotto i tabelloni. Trieste tocca il massimo vantaggio in apertura di secondo quarto, 29-16 poi cala in attenzione e intensit¨¤ difensiva consentendo a Banks e Moraschini di trovare spazi per riportare Brindisi in partita sul 35-29. Time out Dalmasson che non scuote i suoi, sono sei punti consecutivi di Wojciechowski, tre liberi di Moraschini e un appoggio al vetro di Zanelli a riportare avanti l’Happycasa, 35-40, parziale di 11-0 e massimo vantaggio per gli ospiti. Trieste in confusione, Brindisi capitalizza il momento positivo e chiude il primo tempo avanti di dieci sul 47-37. Cavaliero, con le prime triple biancorosse, prova a scuotere l’Alma ma dall’altra parte Brindisi gioca con grande pazienza, non sbaglia nulla ed ¨¨ Brown a chiudere un parziale di 15-8 portando l’Happy Casa sul 62-45. Trieste non reagisce, Banks sente l’odore del sangue e in chiusura di terzo quarto, con cinque punti consecutivi, sigilla la gara portando il risultato sul 73.54. Brindisi gestisce, non consente mai all’Alma di avvicinarsi sotto la doppia cifra di scarto giocando un basket ordinato. L’Alma ci prova fino alla fine ed esce sconfitta ma consolata dagli applausi dei suoi tifosi. (Lorenzo Gatto)
Trieste: Wright 19, Peric 11, Cavaliero, Mosley 9.
Brindisi: Moraschini 22. Banks 21, Brown 13.
Trento celebra la vittoria su Bologna. Ciam/Cast
Trento-Virtus Bologna 71-65
L’Aquila vince contro la rimaneggiata Bologna un importante match che la rilancia definitivamente in chiave playoff e le permette di continuare a sperare nella qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia. Dopo un inizio super, Trento subisce la rimonta della Virtus (priva di Aradori, Martin e Qvale), ma nel finale la squadra di casa riesce a produrre la fiammata decisiva. La partenza di Trento ¨¨ devastante. Dopo 4’ la squadra di Buscaglia ¨¨ gi¨¤ avanti 12-0: una difesa arcigna chiude tutti i varchi agli avversari, sopperendo ad un attacco con basse percentuali al tiro. Un’ingabbiata Bologna si sblocca con la tripla di Cournooh e si affida alla giocate di Punter per rimanere a galla. Nel secondo quarto le triple di Flaccadori e Forray aumentano presto il gap (31-12), ma il giocatore pi¨´ in forma ¨¨ l’incontenibile Marble. Dall’altra parte la Segafredo non riesce a reagire, faticando a trovare la via del canestro. Solo prima del rientro negli spogliatoi Bologna si sveglia con un parziale di 8-0 che d¨¤ nuovo vigore alla partita (35-23), ma all’intervallo lungo l’Aquila ¨¨ avanti di 15 punti (41-26). Dagli spogliatoi esce una Bologna rinata che con ben cinque triple nei primi 6’ di quarto arriva fino al -4 (48-44). Trento non riesce a mettere punti, fermato anche dalla consueta imprecisione ai liberi di Hogue, e gli emiliani arrivano cos¨¬ agli ultimi 10’ di partita sul -3 (52-49). La tripla di Punter ad inizio quarto vale il 52-52, Jovanovic riporta avanti i suoi con sei punti consecutivi (58-52), ma con il tiro dall’arco di Taylor Bologna trova nuovamente il pareggio (63-63). Nel finale le mani glaciali di Craft (questa sera sottotono) e i liberi segnati da Forray consegnano a Trento la quarta vittoria consecutiva. La crisi di inizio stagione ¨¨ ormai un lontano ricordo. (Andrea Orsolin)
Trento: Marble 18, Beto Gomes 12, Hogue 9
Bologna: Punter 24, M’baye e Taylor 11
L’Aquila vince contro la rimaneggiata Bologna un importante match che la rilancia definitivamente in chiave playoff e le permette di continuare a sperare nella qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia. Dopo un inizio super, Trento subisce la rimonta della Virtus (priva di Aradori, Martin e Qvale), ma nel finale la squadra di casa riesce a produrre la fiammata decisiva. La partenza di Trento ¨¨ devastante. Dopo 4’ la squadra di Buscaglia ¨¨ gi¨¤ avanti 12-0: una difesa arcigna chiude tutti i varchi agli avversari, sopperendo ad un attacco con basse percentuali al tiro. Un’ingabbiata Bologna si sblocca con la tripla di Cournooh e si affida alla giocate di Punter per rimanere a galla. Nel secondo quarto le triple di Flaccadori e Forray aumentano presto il gap (31-12), ma il giocatore pi¨´ in forma ¨¨ l’incontenibile Marble. Dall’altra parte la Segafredo non riesce a reagire, faticando a trovare la via del canestro. Solo prima del rientro negli spogliatoi Bologna si sveglia con un parziale di 8-0 che d¨¤ nuovo vigore alla partita (35-23), ma all’intervallo lungo l’Aquila ¨¨ avanti di 15 punti (41-26). Dagli spogliatoi esce una Bologna rinata che con ben cinque triple nei primi 6’ di quarto arriva fino al -4 (48-44). Trento non riesce a mettere punti, fermato anche dalla consueta imprecisione ai liberi di Hogue, e gli emiliani arrivano cos¨¬ agli ultimi 10’ di partita sul -3 (52-49). La tripla di Punter ad inizio quarto vale il 52-52, Jovanovic riporta avanti i suoi con sei punti consecutivi (58-52), ma con il tiro dall’arco di Taylor Bologna trova nuovamente il pareggio (63-63). Nel finale le mani glaciali di Craft (questa sera sottotono) e i liberi segnati da Forray consegnano a Trento la quarta vittoria consecutiva. La crisi di inizio stagione ¨¨ ormai un lontano ricordo. (Andrea Orsolin)
Trento: Marble 18, Beto Gomes 12, Hogue 9
Bologna: Punter 24, M’baye e Taylor 11
Reggio Emilia-Venezia 82-74
Colpaccio di Reggio Emilia che supera Venezia e la condanna alla prima sconfitta esterna in campionato. A trascinare gli emiliani nella volata finale sono stati Allen e capitan Cervi, che sfiora la doppia doppia (11 + 9) e sigla il canestro della staffa con un gancio mancino a 40” dalla fine. A Venezia non ¨¨ bastato l’ottimo Stone (4/5 da tre) e un buon Bramos, troppo poco per evitare il secondo scivolone consecutivo dopo quello interno con Trieste. La Grissin Bon parte fortissimo grazie a Bryon Allen e dopo 4’ ¨¨ avanti 18-10. Coach De Raffaele ¨¨ costretto al time-out per scuotere Daye e compagni che tornano cos¨¬ in scia (21-19 al 10’). Nel secondo quarto sale in cattedra anche K.C. Rivers con un paio di flash da campione e Reggio prova a scappare via, andando all’intervallo sul +11 (45-34). Venezia, senza Tonut e Washington, spreme il massimo da Stone, Haynes e Bramos che con una pioggia di triple (6/7 in societ¨¤) rientra in partita (63-61 al 30’). Gli emiliani si aggrappano a Cervi e Allen per restare a galla, ma quando Candi realizza il +7 in penetrazione (75-68 al 37’) si ha davvero l’impressione che Reggio possa fare l’impresa. Haynes e Stone sono gli ultimi ad arrendersi (77-74 al 39’) ma una pennellata di gancio sinistro di Cervi (79-74) e un tap-in di Aguilar a 8” (81-74) mettono la parola fine alla contesa. (Francesco Pioppi)
Reggio Emilia: Allen 17, Rivers 13, Cervi 11.
Venezia: Stone 16, Bramos 15, Haynes e Daye 13.
Colpaccio di Reggio Emilia che supera Venezia e la condanna alla prima sconfitta esterna in campionato. A trascinare gli emiliani nella volata finale sono stati Allen e capitan Cervi, che sfiora la doppia doppia (11 + 9) e sigla il canestro della staffa con un gancio mancino a 40” dalla fine. A Venezia non ¨¨ bastato l’ottimo Stone (4/5 da tre) e un buon Bramos, troppo poco per evitare il secondo scivolone consecutivo dopo quello interno con Trieste. La Grissin Bon parte fortissimo grazie a Bryon Allen e dopo 4’ ¨¨ avanti 18-10. Coach De Raffaele ¨¨ costretto al time-out per scuotere Daye e compagni che tornano cos¨¬ in scia (21-19 al 10’). Nel secondo quarto sale in cattedra anche K.C. Rivers con un paio di flash da campione e Reggio prova a scappare via, andando all’intervallo sul +11 (45-34). Venezia, senza Tonut e Washington, spreme il massimo da Stone, Haynes e Bramos che con una pioggia di triple (6/7 in societ¨¤) rientra in partita (63-61 al 30’). Gli emiliani si aggrappano a Cervi e Allen per restare a galla, ma quando Candi realizza il +7 in penetrazione (75-68 al 37’) si ha davvero l’impressione che Reggio possa fare l’impresa. Haynes e Stone sono gli ultimi ad arrendersi (77-74 al 39’) ma una pennellata di gancio sinistro di Cervi (79-74) e un tap-in di Aguilar a 8” (81-74) mettono la parola fine alla contesa. (Francesco Pioppi)
Reggio Emilia: Allen 17, Rivers 13, Cervi 11.
Venezia: Stone 16, Bramos 15, Haynes e Daye 13.
Cremona-Torino 100-87
Dopo Avellino, anche la Vanoli aggancia Venezia al secondo posto, tornando cos¨¬ a vincere al Palaradi dopo il k.o. contro Brescia una settimana fa. A farne le spese, sconfitta 100-87, la Fiat Torino, alla prima uscita senza Larry Brown come head coach dopo la separazione consensuale in settimana. Anche Carlos Delfino ¨¨ fuori squadra, e i tifosi piemontesi, in tutto una quarantina, dimostrano subito da che parte stanno, esponendo gonfiabili a forma di delfino e striscioni a favore dell’argentino. Altissimo il ritmo imposto dai padroni di casa, che poi ¨¨ anche il biglietto da visita delle squadre di Meo Sacchetti, il quale, senza il suo miglior marcatore Andrew Crawford, infortunato, riceve una gran risposta dalla sua squadra che si conferma il secondo attacco del campionato. Torino prova a resistere, riuscendoci fino a met¨¤ del secondo quarto grazie alla spinta dalla panchina di Poeta, l’unico a mettere in campo energia e idee al servizio dei compagni. Sul 23-19 sale per¨° in cattedra il grande ex anche se proprio ex non ¨¨. Vujan Stojanovic, messo fuori roster a settembre da coach Brown perch¨¦ ?si credeva una star?, firma il parziale alla fine del primo tempo con cui la Vanoli va a riposo avanti di 11 lunghezze, 51-40. Nel terzo quarto i lombardi dilagano, fanno 5-5 dall’arco e la difesa di Torino si scioglie definitivamente, nonostante Galbiati le provi tutte, prima schierando insieme McAdoo e Jaiteh insieme, poi provando la zona. Il massimo vantaggio ¨¨ 79-61 che poi viene pareggiato a met¨¤ dell’ultimo quarto, 87-69. Torino si spegne sotto una pioggia di triple cremonesi (16-35), la Vanoli festeggia al meglio la fine del 2018 con sei giocatori in doppia cifra, l’esordio in campionato del giovanissimo Feraboli nei secondi finali e un mostruoso Saunders, che tira con il 100% e 26 di valutazione. Per coach Galbiati, nel 2019, ci sar¨¤ molto da lavorare. (Giacomo Iacomino)
Cremona: Diener 16, Mathiang 15, Saunders 14
Torino: Moore 18, McAdoo e Carr 17
Dopo Avellino, anche la Vanoli aggancia Venezia al secondo posto, tornando cos¨¬ a vincere al Palaradi dopo il k.o. contro Brescia una settimana fa. A farne le spese, sconfitta 100-87, la Fiat Torino, alla prima uscita senza Larry Brown come head coach dopo la separazione consensuale in settimana. Anche Carlos Delfino ¨¨ fuori squadra, e i tifosi piemontesi, in tutto una quarantina, dimostrano subito da che parte stanno, esponendo gonfiabili a forma di delfino e striscioni a favore dell’argentino. Altissimo il ritmo imposto dai padroni di casa, che poi ¨¨ anche il biglietto da visita delle squadre di Meo Sacchetti, il quale, senza il suo miglior marcatore Andrew Crawford, infortunato, riceve una gran risposta dalla sua squadra che si conferma il secondo attacco del campionato. Torino prova a resistere, riuscendoci fino a met¨¤ del secondo quarto grazie alla spinta dalla panchina di Poeta, l’unico a mettere in campo energia e idee al servizio dei compagni. Sul 23-19 sale per¨° in cattedra il grande ex anche se proprio ex non ¨¨. Vujan Stojanovic, messo fuori roster a settembre da coach Brown perch¨¦ ?si credeva una star?, firma il parziale alla fine del primo tempo con cui la Vanoli va a riposo avanti di 11 lunghezze, 51-40. Nel terzo quarto i lombardi dilagano, fanno 5-5 dall’arco e la difesa di Torino si scioglie definitivamente, nonostante Galbiati le provi tutte, prima schierando insieme McAdoo e Jaiteh insieme, poi provando la zona. Il massimo vantaggio ¨¨ 79-61 che poi viene pareggiato a met¨¤ dell’ultimo quarto, 87-69. Torino si spegne sotto una pioggia di triple cremonesi (16-35), la Vanoli festeggia al meglio la fine del 2018 con sei giocatori in doppia cifra, l’esordio in campionato del giovanissimo Feraboli nei secondi finali e un mostruoso Saunders, che tira con il 100% e 26 di valutazione. Per coach Galbiati, nel 2019, ci sar¨¤ molto da lavorare. (Giacomo Iacomino)
Cremona: Diener 16, Mathiang 15, Saunders 14
Torino: Moore 18, McAdoo e Carr 17
Pesaro-Varese 78-98
Nessuna reazione, la Vuelle sbanda ancora e va vicina a subire l’ennesimo “centello”. A chiudere l’anno in bellezza ¨¨ Varese, che aggancia il treno al secondo posto che da oggi, oltre a Venezia, comprende anche Avellino e Cremona. E torna alle finali di Coppa Italia dopo sei anni. Contro la seconda miglior difesa del campionato, i limiti di Pesaro proprio in difesa sono sempre pi¨´ evidenti, sono crateri. E arriva la quinta sconfitta consecutiva, un incubo per Massimo Galli contro la squadra della sua citt¨¤. La Openjobmetis non pu¨° utilizzare Ferrero, lo stesso vale per Pesaro con Shaskov. Partenza lenta per i padroni di casa, al 3’ ¨¨ 1-10, al 4’ 3-13. Cain ¨¨ un dominatore, Varese ¨¨ precisa e domina a rimbalzo. All’8’ ¨¨ 17-20 con McCree a quota 10. Pesaro trova la mira e resta in scia, entrambe tirano meglio da tre che da due punti. Il secondo quarto si apre con una magia di Blackmon per il 25 pari dell’11’. Avramovic ¨¨ spietato ma al 14’ ¨¨ 31-31, Murray ¨¨ in giornata e Pesaro – male ai liberi - resta incollata (38-39 al 16’). La Vuelle si d¨¤ da fare ma vive di fiammate dei singoli, la Openjobmetis lavora di squadra, distribuendo le soluzioni. Tanti i secondi tiri degli uomini di Caja, che allungano silenziosamente: ¨¨ 42-49 a met¨¤ partita. La difesa di Varese non permette movimenti a Pesaro, al 23’ ¨¨ 42-59 (break di 0-10), l’inizio ripresa locale ricorda l’avvio del primo quarto ed ¨¨ esiziale. Troppe palle perse e approccio morbido in difesa le pecche pi¨´ evidenti dei biancorossi di casa. Al 25’ ¨¨ 44-61, lo scoramento ¨¨ totale e i fischi del pubblico sono abbondanti. La terza frazione ¨¨ senza storia (0/5 da 3) e dal pubblico si sente un tifoso che chiede: “Siamo su Scherzi a parte?”. Salumu trova la sua dimensione, Pesaro ¨¨ un telepass in difesa. Al 30’ ¨¨ 57-77, i marchigiani giocano solo per i tabellini personali. Nella ripresa il match ¨¨ presto morto e sepolto. Al 37’ ¨¨ 66-96, la Vuelle deve in qualche modo correre ai ripari. La Openjobmetis passa sul velluto e manda sei uomini in doppia cifra. (Camilla Cataldo)
Pesaro: McCree 22, Artis 13, Murray e Blackmon 11.
Varese: Avramovic 23, Moore 16, Scrubb 14.
Nessuna reazione, la Vuelle sbanda ancora e va vicina a subire l’ennesimo “centello”. A chiudere l’anno in bellezza ¨¨ Varese, che aggancia il treno al secondo posto che da oggi, oltre a Venezia, comprende anche Avellino e Cremona. E torna alle finali di Coppa Italia dopo sei anni. Contro la seconda miglior difesa del campionato, i limiti di Pesaro proprio in difesa sono sempre pi¨´ evidenti, sono crateri. E arriva la quinta sconfitta consecutiva, un incubo per Massimo Galli contro la squadra della sua citt¨¤. La Openjobmetis non pu¨° utilizzare Ferrero, lo stesso vale per Pesaro con Shaskov. Partenza lenta per i padroni di casa, al 3’ ¨¨ 1-10, al 4’ 3-13. Cain ¨¨ un dominatore, Varese ¨¨ precisa e domina a rimbalzo. All’8’ ¨¨ 17-20 con McCree a quota 10. Pesaro trova la mira e resta in scia, entrambe tirano meglio da tre che da due punti. Il secondo quarto si apre con una magia di Blackmon per il 25 pari dell’11’. Avramovic ¨¨ spietato ma al 14’ ¨¨ 31-31, Murray ¨¨ in giornata e Pesaro – male ai liberi - resta incollata (38-39 al 16’). La Vuelle si d¨¤ da fare ma vive di fiammate dei singoli, la Openjobmetis lavora di squadra, distribuendo le soluzioni. Tanti i secondi tiri degli uomini di Caja, che allungano silenziosamente: ¨¨ 42-49 a met¨¤ partita. La difesa di Varese non permette movimenti a Pesaro, al 23’ ¨¨ 42-59 (break di 0-10), l’inizio ripresa locale ricorda l’avvio del primo quarto ed ¨¨ esiziale. Troppe palle perse e approccio morbido in difesa le pecche pi¨´ evidenti dei biancorossi di casa. Al 25’ ¨¨ 44-61, lo scoramento ¨¨ totale e i fischi del pubblico sono abbondanti. La terza frazione ¨¨ senza storia (0/5 da 3) e dal pubblico si sente un tifoso che chiede: “Siamo su Scherzi a parte?”. Salumu trova la sua dimensione, Pesaro ¨¨ un telepass in difesa. Al 30’ ¨¨ 57-77, i marchigiani giocano solo per i tabellini personali. Nella ripresa il match ¨¨ presto morto e sepolto. Al 37’ ¨¨ 66-96, la Vuelle deve in qualche modo correre ai ripari. La Openjobmetis passa sul velluto e manda sei uomini in doppia cifra. (Camilla Cataldo)
Pesaro: McCree 22, Artis 13, Murray e Blackmon 11.
Varese: Avramovic 23, Moore 16, Scrubb 14.
Gasport
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