Nella prima di ritorno l’Olimpia rimedia la seconda sconfitta in campionato, arrendendosi in Puglia senza Nedovic e Tarczewski. Vittoria preziosa della Reyer in casa della Fiat. Nel posticipo Trento sbanca a sorpresa Cremona
Prima di ritorno all’insegna delle sorprese. La pi¨´ grossa ¨¨ la sconfitta di Milano a Brindisi, la seconda stagionale dei campioni in carica. Ecco tutto quello che ¨¨ successo nella domenica della 16? giornata, aperta dalla vittoria di Sassari su Reggio Emilia nel match delle 12.
Torino-Venezia 66-73
In attesa di conoscere il proprio futuro - il passaggio dai Forni a Leonis sembra essere ormai solo una formalit¨¤ - la Fiat Torino perde ancora. I giallobl¨´ giocano a tratti una buona partita, recuperando nella ripresa il ritardo di 11 lunghezze del primo tempo. Sul finale, per¨°, Venezia fa di nuovo la voce grossa e chiude la partita, portando a casa i due punti. Avvio di gara equilibrato con i ritmi che si mantengono bassi per i primi minuti: dopo 3’ la tripla dell’ex Mazzola segna il 5-5. Venezia cambia passo e con la bomba di Bramos manda a 5 punti di distanza gli avversari (7-12), Torino prova a reagire, ma la Reyer ¨¨ attenta e dopo aver toccato il +10 chiude il primo quarto sul 11-19. Nella seconda frazione gli equilibri non cambiano: Venezia fa girare meglio la palla e la difesa di Torino ¨¨ sempre in ritardo, con il risultato che alla fine del primo tempo il gap si allunga fino al -11 (28-39) Nel ripresa entra un’altra Torino in campo: ai giallobl¨´, pi¨´ concentrati in difesa e pi¨´ reattivi in attacco, bastano 4’, per trovare pareggio e vantaggio (45-43). Ne scaturisce una battaglia punto a punto che si protrae per buona parte del secondo tempo. Dopo un lungo impasse, gli ospiti provano a sbloccare il risultato, portandosi a +6 con Haynes e Watt a 3’ dalla fine (59-65). Torino prova a reagire con Hobson, ma la partita ¨¨ definitivamente chiusa dal parziale di 5-0 di uno scatenato Haynes a poco pi¨´ di 60’’ dalla fine. La tripla di Moore sul finale sere solo ad illudere i tanti tifosi del PalaVela. (Salvatore Macheda)
Torino: Hobson e Jaiteh 16, Moore 9
Venezia: Haynes e Watt 17, Daye 14
In attesa di conoscere il proprio futuro - il passaggio dai Forni a Leonis sembra essere ormai solo una formalit¨¤ - la Fiat Torino perde ancora. I giallobl¨´ giocano a tratti una buona partita, recuperando nella ripresa il ritardo di 11 lunghezze del primo tempo. Sul finale, per¨°, Venezia fa di nuovo la voce grossa e chiude la partita, portando a casa i due punti. Avvio di gara equilibrato con i ritmi che si mantengono bassi per i primi minuti: dopo 3’ la tripla dell’ex Mazzola segna il 5-5. Venezia cambia passo e con la bomba di Bramos manda a 5 punti di distanza gli avversari (7-12), Torino prova a reagire, ma la Reyer ¨¨ attenta e dopo aver toccato il +10 chiude il primo quarto sul 11-19. Nella seconda frazione gli equilibri non cambiano: Venezia fa girare meglio la palla e la difesa di Torino ¨¨ sempre in ritardo, con il risultato che alla fine del primo tempo il gap si allunga fino al -11 (28-39) Nel ripresa entra un’altra Torino in campo: ai giallobl¨´, pi¨´ concentrati in difesa e pi¨´ reattivi in attacco, bastano 4’, per trovare pareggio e vantaggio (45-43). Ne scaturisce una battaglia punto a punto che si protrae per buona parte del secondo tempo. Dopo un lungo impasse, gli ospiti provano a sbloccare il risultato, portandosi a +6 con Haynes e Watt a 3’ dalla fine (59-65). Torino prova a reagire con Hobson, ma la partita ¨¨ definitivamente chiusa dal parziale di 5-0 di uno scatenato Haynes a poco pi¨´ di 60’’ dalla fine. La tripla di Moore sul finale sere solo ad illudere i tanti tifosi del PalaVela. (Salvatore Macheda)
Torino: Hobson e Jaiteh 16, Moore 9
Venezia: Haynes e Watt 17, Daye 14
Brindisi-Milano 101-92
Brindisi vince un’autentica battaglia, battendo con grande merito Milano senza Tarczewski, Nedovic, Cinciarini (tenuto a riposo per un problema muscolare) e Bertans (influenza). Una gara perfetta, quella degli uomini di Vitucci, gestita con grande oculatezza tattica e agonismo per tutti i 40’. L’inizio dell’Happy Casa ¨¨ senza timore reverenziale. Moraschini e Banks sono gli attori principali del primo deciso allungo (4’, 8-2). James e Brooks ricuciono in un amen con due triple, prima che Milano si riaddormenti. I padroni di casa non sprecano nulla e al 6’ volano in scioltezza al primo massimo vantaggio (18-10). Gudaitis fa valere il fisico sotto canestro permettendo all’Olimpia di non affondare. Brindisi che non ha paura di sbucciarsi le ginocchia sul parquet, vola sul + 10 con un tiro da tre punti sulla sirena del primo quarto da un Moraschini in piena trans agonistica. Il talento di Milano viene fuori all’inizio del secondo quarto: il 7-0 confezionato in 97” riporta James e compagni ad un solo possesso da recuperare (26-23). La gara ritorna ad essere equilibrata. Al 17’ due tiri liberi di Jerrells riportano l’Armani col naso davanti (33-34) dopo il 2-0 iniziale. L’orgoglio dell’Happy Casa ¨¨ a livelli stratosferici. Walker con un tiro dall’arco sulla sirena dell’intervallo lungo ribadisce il vantaggio interno pienamente meritato (20’, 45-39). Al rientro in campo la musica non cambia: Brown, Banks e Moraschini trascinano pubblico e squadra con un nuovo tentativo di fuga (26’, 62-53) contro una Milano stanca e poco reattiva. E’ ancora Moraschini, da tre punti, ad aggiornare il massimo vantaggio (27’, 70-58) in palazzo infuocato. Il 48% da tre punti (percentuale insolita per Brindisi) e il 95-57 in valutazione sono la cartina al tornasole dei primi trenta minuti di gara. Banks al 33’ ribadisce il +13 (80-67) realizzato con una forza mentale di altissimo livello. L’Olimpia ¨¨ in riserva da tanto, ma James (il migliore degli ospiti) con una schiacciata da All Star Games a 4’ dalla fine ricuce il divario (84-77), mandando un chiaro messaggio ai suoi compagni di squadra. Moraschini on fire risponde alla tripla di James (38’, 90-82). Jerrells si iscrive anche lui alla gara del tiro dalla distanza. A 1’48” ¨¨ ancora tutto in gioco ma James fa 1/2 dalla lunetta (90-86) e poi fallo su Banks che al contrario i tiri dalla lunetta li segna entrambi (92- 86). Il finale ¨¨ solo una guerra di nervi. Jerrells recupera un pallone fondamentale trasformato subito in tiro da tre (39’, 94-92). Brown con 40” sul cronometro ¨¨ di ghiaccio in lunetta (96-92). James sbaglia da tre e subito dopo Banks porta a casa altri due punti a cronometro fermo (98-92). La partita finisce col fallo antisportivo sanzionato a James (di frustrazione), pi¨´ il successivo tecnico per proteste che permettono Moraschini di mettere il risultato in cassaforte. (Giuseppe Mazzone)
Brindisi: Banks 25, Moraschini 25, Brown 21.
Milano: James 25, Jerrells 21, Gudaitis 13
Brindisi vince un’autentica battaglia, battendo con grande merito Milano senza Tarczewski, Nedovic, Cinciarini (tenuto a riposo per un problema muscolare) e Bertans (influenza). Una gara perfetta, quella degli uomini di Vitucci, gestita con grande oculatezza tattica e agonismo per tutti i 40’. L’inizio dell’Happy Casa ¨¨ senza timore reverenziale. Moraschini e Banks sono gli attori principali del primo deciso allungo (4’, 8-2). James e Brooks ricuciono in un amen con due triple, prima che Milano si riaddormenti. I padroni di casa non sprecano nulla e al 6’ volano in scioltezza al primo massimo vantaggio (18-10). Gudaitis fa valere il fisico sotto canestro permettendo all’Olimpia di non affondare. Brindisi che non ha paura di sbucciarsi le ginocchia sul parquet, vola sul + 10 con un tiro da tre punti sulla sirena del primo quarto da un Moraschini in piena trans agonistica. Il talento di Milano viene fuori all’inizio del secondo quarto: il 7-0 confezionato in 97” riporta James e compagni ad un solo possesso da recuperare (26-23). La gara ritorna ad essere equilibrata. Al 17’ due tiri liberi di Jerrells riportano l’Armani col naso davanti (33-34) dopo il 2-0 iniziale. L’orgoglio dell’Happy Casa ¨¨ a livelli stratosferici. Walker con un tiro dall’arco sulla sirena dell’intervallo lungo ribadisce il vantaggio interno pienamente meritato (20’, 45-39). Al rientro in campo la musica non cambia: Brown, Banks e Moraschini trascinano pubblico e squadra con un nuovo tentativo di fuga (26’, 62-53) contro una Milano stanca e poco reattiva. E’ ancora Moraschini, da tre punti, ad aggiornare il massimo vantaggio (27’, 70-58) in palazzo infuocato. Il 48% da tre punti (percentuale insolita per Brindisi) e il 95-57 in valutazione sono la cartina al tornasole dei primi trenta minuti di gara. Banks al 33’ ribadisce il +13 (80-67) realizzato con una forza mentale di altissimo livello. L’Olimpia ¨¨ in riserva da tanto, ma James (il migliore degli ospiti) con una schiacciata da All Star Games a 4’ dalla fine ricuce il divario (84-77), mandando un chiaro messaggio ai suoi compagni di squadra. Moraschini on fire risponde alla tripla di James (38’, 90-82). Jerrells si iscrive anche lui alla gara del tiro dalla distanza. A 1’48” ¨¨ ancora tutto in gioco ma James fa 1/2 dalla lunetta (90-86) e poi fallo su Banks che al contrario i tiri dalla lunetta li segna entrambi (92- 86). Il finale ¨¨ solo una guerra di nervi. Jerrells recupera un pallone fondamentale trasformato subito in tiro da tre (39’, 94-92). Brown con 40” sul cronometro ¨¨ di ghiaccio in lunetta (96-92). James sbaglia da tre e subito dopo Banks porta a casa altri due punti a cronometro fermo (98-92). La partita finisce col fallo antisportivo sanzionato a James (di frustrazione), pi¨´ il successivo tecnico per proteste che permettono Moraschini di mettere il risultato in cassaforte. (Giuseppe Mazzone)
Brindisi: Banks 25, Moraschini 25, Brown 21.
Milano: James 25, Jerrells 21, Gudaitis 13
Pistoia-Pesaro 77-81
La VL festeggia, perch¨¦ a Pistoia ipoteca un bel pezzo di salvezza, portandosi a +4 con classifica e con entrambi gli scontri diretti a proprio favore. La cura Boniciolli fa miracoli, bissa il successo della domenica prima, con sofferenza ma con qualche rischio in meno, anche se a 3’ era scivolata a -4. Trascinata da McCree, che si prende una pausa, per poi risbucare in dirittura finale, i meriti sono da condividere con Blackmon (11/11 dalla lunetta), 53 punti per la coppia Usa. La Oriora si era illusa ma ha pagato un primo quarto troppo molle. La difesa dei padroni di casa non ¨¨ efficace e gli uomini di Boniciolli ne approfittano per imbucarne ben 30 in 9’. al cospetto dei 14 dei toscani, uno stellare McCree fa pendere l’ago della bilancia dalla parte degli adriadici ma quando l’americano va a rifiatare in panchina le cose cambiano. Anche perch¨¦ in difesa Oriora inizia veramente a graffiare, al 13’ il break ¨¨ di 15-1. Le triple di Dominique Johnson e Della Rosa danno fiducia e Pistoia spinge sul gioco interno. La VL ha un sussulto e con un contro parziale di 7 a 0, con due conclusione pesanti di Artis, ristabilisce le distanze (29-38 al 14’). Il pistoiese Matteo Martini con un paio di iniziative rianima i suoi, che al 17’ si trovano per la prima volta a condurre con una penetrazione di Kerron Johnson (39-38)che poi si becca un tecnico che potrebbe spezzare gli equilibri. Aggiusta tutto Dominique Johnson con una tripla ad un 1 secondo dall’intervallo ma non converte il libero aggiuntivo, cos¨¬ si chiuse sul 46 pari. Quando, quasi subito, per Artis si alza la paletta del fallo numero 4, Pesaro si rivolge ad Blackmon che dalla lunetta ¨¨ mortiferso con 8/8, dei suoi 12 punti nel quarto, caratterizzato da equilibrio e grande tensione, dove l’agonismo di Della Rosa viene esaltato. I marchigiani ci mettono un break di 8-0, che serve solo a ribaltare i mini divari. Al 35’ Pesaro si trova a condurre sul 66-70 dopo il canestro di Zanotti ma Pistoia ribalta con DJ e Peak da 3 dall’angolo in pochissimo tempo (72-70). Peak colpisce dall’altro angolo per il 77-74 quando mancano 2 minuti. Ad 1’ dalla sirena si rivede McCree che riporta avanti i marchigiani, sul 77-78. Ancora lui a 12’’ dal termine imbuca i liberi del colpo esterno, la VL aveva vinto solo a Cant¨´ in stagione. (Filippo Laico)
Pistoia: D. Johnson e Peak 14, Martini e Gladness 11.
Pesaro: Blackmon 27, McCree 26, Artis 13,.
La VL festeggia, perch¨¦ a Pistoia ipoteca un bel pezzo di salvezza, portandosi a +4 con classifica e con entrambi gli scontri diretti a proprio favore. La cura Boniciolli fa miracoli, bissa il successo della domenica prima, con sofferenza ma con qualche rischio in meno, anche se a 3’ era scivolata a -4. Trascinata da McCree, che si prende una pausa, per poi risbucare in dirittura finale, i meriti sono da condividere con Blackmon (11/11 dalla lunetta), 53 punti per la coppia Usa. La Oriora si era illusa ma ha pagato un primo quarto troppo molle. La difesa dei padroni di casa non ¨¨ efficace e gli uomini di Boniciolli ne approfittano per imbucarne ben 30 in 9’. al cospetto dei 14 dei toscani, uno stellare McCree fa pendere l’ago della bilancia dalla parte degli adriadici ma quando l’americano va a rifiatare in panchina le cose cambiano. Anche perch¨¦ in difesa Oriora inizia veramente a graffiare, al 13’ il break ¨¨ di 15-1. Le triple di Dominique Johnson e Della Rosa danno fiducia e Pistoia spinge sul gioco interno. La VL ha un sussulto e con un contro parziale di 7 a 0, con due conclusione pesanti di Artis, ristabilisce le distanze (29-38 al 14’). Il pistoiese Matteo Martini con un paio di iniziative rianima i suoi, che al 17’ si trovano per la prima volta a condurre con una penetrazione di Kerron Johnson (39-38)che poi si becca un tecnico che potrebbe spezzare gli equilibri. Aggiusta tutto Dominique Johnson con una tripla ad un 1 secondo dall’intervallo ma non converte il libero aggiuntivo, cos¨¬ si chiuse sul 46 pari. Quando, quasi subito, per Artis si alza la paletta del fallo numero 4, Pesaro si rivolge ad Blackmon che dalla lunetta ¨¨ mortiferso con 8/8, dei suoi 12 punti nel quarto, caratterizzato da equilibrio e grande tensione, dove l’agonismo di Della Rosa viene esaltato. I marchigiani ci mettono un break di 8-0, che serve solo a ribaltare i mini divari. Al 35’ Pesaro si trova a condurre sul 66-70 dopo il canestro di Zanotti ma Pistoia ribalta con DJ e Peak da 3 dall’angolo in pochissimo tempo (72-70). Peak colpisce dall’altro angolo per il 77-74 quando mancano 2 minuti. Ad 1’ dalla sirena si rivede McCree che riporta avanti i marchigiani, sul 77-78. Ancora lui a 12’’ dal termine imbuca i liberi del colpo esterno, la VL aveva vinto solo a Cant¨´ in stagione. (Filippo Laico)
Pistoia: D. Johnson e Peak 14, Martini e Gladness 11.
Pesaro: Blackmon 27, McCree 26, Artis 13,.
Virtus Bologna-Trieste 82-74
Terza vittoria consecutiva per la Virtus, che domina pi¨´ di quanto dica il risultato finale contro Trieste, al quarto stop in fila. Come all’andata, quando fu perfetto con 29 punti e 9/9 al tiro, ¨¨ ancora una volta Kevin Punter (23 punti) a fare malissimo alla squadra di Dalmasson. Una vittoria nata dalla difesa per la Segafredo, che si rilassa solo nel quarto periodo una volta toccato il +23. Molto buona anche la prova dei due lunghi Moreira (10 punti e 12 rimbalzi) e Kravic (12 e 10), entrambi in doppia doppia, mentre Trieste ¨¨ tradita dai suoi esterni americani Wright e Sanders, responsabili di 8 delle 19 palle perse totali. La Virtus parte con grande energia e Moreira a comandare a centro area, ma non concretizza sbagliando tanti tiri comodi. Trieste trova subito buone cose da Peric (9-13), per¨° tratta malissimo la palla (7 perse) sulla pressione bolognese che cresce con l’ingresso in campo di Martin. La panchina della Segafredo - con l’americano, Kravic e Cappelletti - produce un 10-0 di parziale (19-13), mentre gli ospiti trovano modi sempre pi¨´ creativi per buttare palloni. Mosley d¨¤ grande energia e vola sopra il ferro, ma ¨¨ la difesa dei bolognesi a dare il ritmo alla partita. Un recupero di Pajola con assist per la tripla di Punter fa 33-25 poco prima dell’intervallo. ? il canestro che accende il bomber della Virtus, immarcabile nel terzo quarto con i 16 punti della fuga sul 66-45 a 10’ minuti dal termine. La Virtus si rilassa nell’ultimo quarto, una volta toccato il +23 (70-47), e permette a Trieste di rientrare fino al 77-68 con le triple di Strautins e Cavaliero senza che la vittoria sia mai messa a rischio. (Luca Aquino)
Bologna: Punter 23, M’Baye 12, Kravic 11.
Trieste: Cavaliero 13, Mosley 12, Fernandez 12.
Terza vittoria consecutiva per la Virtus, che domina pi¨´ di quanto dica il risultato finale contro Trieste, al quarto stop in fila. Come all’andata, quando fu perfetto con 29 punti e 9/9 al tiro, ¨¨ ancora una volta Kevin Punter (23 punti) a fare malissimo alla squadra di Dalmasson. Una vittoria nata dalla difesa per la Segafredo, che si rilassa solo nel quarto periodo una volta toccato il +23. Molto buona anche la prova dei due lunghi Moreira (10 punti e 12 rimbalzi) e Kravic (12 e 10), entrambi in doppia doppia, mentre Trieste ¨¨ tradita dai suoi esterni americani Wright e Sanders, responsabili di 8 delle 19 palle perse totali. La Virtus parte con grande energia e Moreira a comandare a centro area, ma non concretizza sbagliando tanti tiri comodi. Trieste trova subito buone cose da Peric (9-13), per¨° tratta malissimo la palla (7 perse) sulla pressione bolognese che cresce con l’ingresso in campo di Martin. La panchina della Segafredo - con l’americano, Kravic e Cappelletti - produce un 10-0 di parziale (19-13), mentre gli ospiti trovano modi sempre pi¨´ creativi per buttare palloni. Mosley d¨¤ grande energia e vola sopra il ferro, ma ¨¨ la difesa dei bolognesi a dare il ritmo alla partita. Un recupero di Pajola con assist per la tripla di Punter fa 33-25 poco prima dell’intervallo. ? il canestro che accende il bomber della Virtus, immarcabile nel terzo quarto con i 16 punti della fuga sul 66-45 a 10’ minuti dal termine. La Virtus si rilassa nell’ultimo quarto, una volta toccato il +23 (70-47), e permette a Trieste di rientrare fino al 77-68 con le triple di Strautins e Cavaliero senza che la vittoria sia mai messa a rischio. (Luca Aquino)
Bologna: Punter 23, M’Baye 12, Kravic 11.
Trieste: Cavaliero 13, Mosley 12, Fernandez 12.
Brescia-Varese 78-73
Seconda vittoria consecutiva di Brescia che dopo Venezia batte tra le mura amiche anche Varese: 40’ in cui la squadra di Diana, nonostante l’assenza di Vitali, dimostra di aver trovato la cura ai propri guai inaugurando il girone di ritorno nel migliore dei modi. La squadra di Caja, reduce da due stop consecutivi, trova a Brescia il terzo semaforo rosso, giocando una partita dai due volti: malissimo nei primi 20’ in cui segna solo 28 punti, e cercando la rimonta solo dopo l’intervallo lungo. Momento di calo per Varese, che paga una serata poco produttiva di troppi giocatori che hanno reso sotto le attese. Alla contesa Varese conferma il suo quintetto standard mentre Brescia parte ancora con Moss nello starting five come playmaker ed in attacco si fa trascinare da Hamilton in una partita in cui sono le difese a dominare sugli attacchi (7-4): Varese mette pressione su tutti i possessi di Brescia e tiene botta in una partita dal punteggio basso: arriva il primo sorpasso ospite con Scrubb, autore di un importante 3/3 dall’arco e dopo l’antisportivo chiamato a Cunningham ed il tecnico di Diana i biancorossi arriva a +5 (12-17). La risposta dei padroni di casa ¨¨ un break costruito a cavallo dei due quarti figlio del pi¨´ classico “difesa e contropiede” con Laquintana e Cunningham protagonisti: 17-3 (29-20). Varese resta imbrigliata nella ragnatela della difesa di casa che costringe continuamente i biancorossi a tiri al termine dei 24”: Bresciane approfitta e va in doppia cifra di vantaggio (36-25) e apre meritatamente sul + 16 il terzo quarto di gioco (44-28). Con Cain in panchina inutilizzabile con 4 falli, Varese scivola a -20 (55-35) prima di ricominciare poco per volta a mangiare palloni e punti con il solito Scrubb alla Leonessa (55-45) che paga gli sforzi difensivi e le energie spese fino a quel momento (61-48): alla terza sirena ¨¨ +10 Brescia, con Varese rimessa in partita da un fallo tecnico chiamato alla panchina della Leonessa e dal solito incredibile Scrubb (63-53). Gli ultimi 10’ sono di rincorsa per Varese che continua la propria rimonta, perdendo Cain per raggiunto limite di falli: Brescia in attacco annaspa e Varese a meno di 3’ dalla sirena finale ¨¨ a -4 (73-69) grazie a 5 punti in fila di Archie. La volata finale vede i biancorossi sbagliare a ripetizione le azioni per riaprire a titolo definitivo la partita: dalla lunetta Brescia fissa il risultato finale sul 78-73. (Alberto Banzola)
Brescia: Abass 19, Hamilton 13, Moss 13.
Varese: Scrubb 31, Avramovic 10, Natali 9.
Seconda vittoria consecutiva di Brescia che dopo Venezia batte tra le mura amiche anche Varese: 40’ in cui la squadra di Diana, nonostante l’assenza di Vitali, dimostra di aver trovato la cura ai propri guai inaugurando il girone di ritorno nel migliore dei modi. La squadra di Caja, reduce da due stop consecutivi, trova a Brescia il terzo semaforo rosso, giocando una partita dai due volti: malissimo nei primi 20’ in cui segna solo 28 punti, e cercando la rimonta solo dopo l’intervallo lungo. Momento di calo per Varese, che paga una serata poco produttiva di troppi giocatori che hanno reso sotto le attese. Alla contesa Varese conferma il suo quintetto standard mentre Brescia parte ancora con Moss nello starting five come playmaker ed in attacco si fa trascinare da Hamilton in una partita in cui sono le difese a dominare sugli attacchi (7-4): Varese mette pressione su tutti i possessi di Brescia e tiene botta in una partita dal punteggio basso: arriva il primo sorpasso ospite con Scrubb, autore di un importante 3/3 dall’arco e dopo l’antisportivo chiamato a Cunningham ed il tecnico di Diana i biancorossi arriva a +5 (12-17). La risposta dei padroni di casa ¨¨ un break costruito a cavallo dei due quarti figlio del pi¨´ classico “difesa e contropiede” con Laquintana e Cunningham protagonisti: 17-3 (29-20). Varese resta imbrigliata nella ragnatela della difesa di casa che costringe continuamente i biancorossi a tiri al termine dei 24”: Bresciane approfitta e va in doppia cifra di vantaggio (36-25) e apre meritatamente sul + 16 il terzo quarto di gioco (44-28). Con Cain in panchina inutilizzabile con 4 falli, Varese scivola a -20 (55-35) prima di ricominciare poco per volta a mangiare palloni e punti con il solito Scrubb alla Leonessa (55-45) che paga gli sforzi difensivi e le energie spese fino a quel momento (61-48): alla terza sirena ¨¨ +10 Brescia, con Varese rimessa in partita da un fallo tecnico chiamato alla panchina della Leonessa e dal solito incredibile Scrubb (63-53). Gli ultimi 10’ sono di rincorsa per Varese che continua la propria rimonta, perdendo Cain per raggiunto limite di falli: Brescia in attacco annaspa e Varese a meno di 3’ dalla sirena finale ¨¨ a -4 (73-69) grazie a 5 punti in fila di Archie. La volata finale vede i biancorossi sbagliare a ripetizione le azioni per riaprire a titolo definitivo la partita: dalla lunetta Brescia fissa il risultato finale sul 78-73. (Alberto Banzola)
Brescia: Abass 19, Hamilton 13, Moss 13.
Varese: Scrubb 31, Avramovic 10, Natali 9.
Cremona-Trento 84-89
Trento torna a vincere dopo due sconfitte consecutive e lo fa al termine di una partita spettacolare contro Cremona, che si conferma pi¨´ forte in trasferta che in casa. Una vittoria che porta la firma di Diego Flaccadori, autore di un grandissimo secondo tempo (15 dei suoi 21 punti dopo il riposo, con 7-9 al tiro e tre triple), e la perfezione al tiro di Craft (7/7). La Vanoli esce comunque tra gli applausi, confermandosi squadra tra le pi¨´ divertenti del campionato. Buscaglia ritrova Hogue in quintetto, a mezzo servizio contro Brindisi per la tonsillite, e recupera Jovanovic, scavigliato per 2 settimane mentre Sacchetti d¨¤ fiducia ai cinque di sette giorni fa con Stojanovic al posto di Crawford. Parte con il freno a mano, Cremona, come spesso le capita di fare al Palaradi, soffrendo la fisicit¨¤ di Marble e Hogue e sprecando diversi palloni in attacco. Lo stesso Diener appare nervoso, la sua prima tripla tentata non arriva neanche al ferro. Il serbo commette due falli in due minuti, Vanoli gi¨¤ a quota 4 dopo 3’, tutti episodi che portano Trento avanti 6-10. Anche l’Energia Dolomiti per¨° finisce presto le idee, Buscaglia butta dentro Forray schierando il doppio play assieme a Craft mentre il Palaradi riserva fischi per Mian, capitano della retrocessione, al suo ingresso. Sacchetti risponde con Demps che entra subito in partita: la sua tripla riporta in fiducia i padroni di casa. Ricci bissa dall’arco e Mathiang inizia a farsi sentire sotto canestro, cos¨¬ Cremona rientra subito e chiude avanti 21-20. Nel secondo quarto si rivede il duello Marble-Stojanovic: l’americano schiaccia subito in faccia al serbo, che risponde con un arresto e tiro di tecnica purissima. La partita sale di intensit¨¤ fisica, la Vanoli non si tira indietro ma sbaglia troppo dalla lunetta, gi¨¤ 5 errori dopo 15 minuti, alla fine gli errori saranno 13. Con Mathiang a 2 falli, Sacchetti ¨¨ costretto ad abbassare il quintetto, schierando Gazzotti da 5 e Aldridge da 4, Trento ne approfitta trovando penetrazioni facili ma ¨¨ ancora Marble (15 punti, tutti nel primo tempo) a premere sull’acceleratore: ¨¨ lui a firmare il parziale 8-0 per il massimo vantaggio ospite: 30-37. A dare la sveglia a Cremona per¨° ¨¨ sempre lui, Mangok Mathiang, ormai idolo della tifoseria. Il sudanese cresce a rimbalzo ma soprattutto dalla lunetta: 8-10 solo nel primo tempo -in stagione tira il 39%-. Dall’altra parte per¨° anche Craft inizia ad alzare il volume della radio, ne mette 10 a referto solo nel secondo quarto, 4 in pi¨´ della coppia avversaria Diener-Ruzzier (che gioca con un alluce gonfio). Proprio questi quattro punti di differenza mandano le due squadre negli spogliatoi: 40-44. Nel terzo quarto Cremona effettua il sorpasso grazie a un’impressionante 11-0 di parziale firmato dal solito Mathiang, Diener e Stojanovic con una bomba. Poi il serbo e il sudanese mettono insieme un alley hoop per il +3, vantaggio che sale a 5 con un arresto e tiro di Diener. Trento per¨° reagisce. Mian si toglie qualche sassolino con una tripla dall’angolo ed ¨¨ di nuovo parit¨¤. Equilibrio massimo fino alla fine del quarto, dove salgono in cattedra due italiani: Ricci e Flaccadori, che segnano 7 punti a testa. L’ultimo quarto si apre con un altro alley-oop firmato Ruzzier-Mathiang e Marble che torna in quintetto dopo esser rimasto fuori quasi tutto il terzo quarto. Trento rimane in partita grazie a Craft, Hogue, quasi perfetto dalla lunetta, e Flaccadori. Cresce anche il nervosismo, la terna arbitrale fischia un fallo a Diener per aver allargato una gamba verso l’avversario su tripla tentata e poi fallo tecnico a Ruzzier per proteste. Entrambe le squadre aumentano l’intensit¨¤ in difesa, e questo si traduce in parecchi tiri a cronometro fermo. Per la squadra ospite si sveglia Gomes al primo canestro della sua partita, da tre punti. Dall’altra parte risponde Mathiang dopo un pazzesco rimbalzo offensivo ma ¨¨ ancora Flaccadori che dall’angolo segna da tre dopo rimbalzo offensivo di Craft. Diener butta via il pallone, poi ancora il play di Trento alla ribalta, che firma il +3 in penetrazione, a 66 secondi dalla fine. Cremona continua a essere imprecisa ai liberi, poi sul -3 a 11’’ dalla fine Saunders rinuncia al tiro provando a ribaltare il campo, Craft intercetta e subisce fallo e chiude la gara dalla lunetta. (Giacomo Iacomino)
Cremona: Mathiang 20, Ricci 14, Diener 12.
Trento: Flaccadori 21, Craft 18, Hogue e Marble 15.
Trento torna a vincere dopo due sconfitte consecutive e lo fa al termine di una partita spettacolare contro Cremona, che si conferma pi¨´ forte in trasferta che in casa. Una vittoria che porta la firma di Diego Flaccadori, autore di un grandissimo secondo tempo (15 dei suoi 21 punti dopo il riposo, con 7-9 al tiro e tre triple), e la perfezione al tiro di Craft (7/7). La Vanoli esce comunque tra gli applausi, confermandosi squadra tra le pi¨´ divertenti del campionato. Buscaglia ritrova Hogue in quintetto, a mezzo servizio contro Brindisi per la tonsillite, e recupera Jovanovic, scavigliato per 2 settimane mentre Sacchetti d¨¤ fiducia ai cinque di sette giorni fa con Stojanovic al posto di Crawford. Parte con il freno a mano, Cremona, come spesso le capita di fare al Palaradi, soffrendo la fisicit¨¤ di Marble e Hogue e sprecando diversi palloni in attacco. Lo stesso Diener appare nervoso, la sua prima tripla tentata non arriva neanche al ferro. Il serbo commette due falli in due minuti, Vanoli gi¨¤ a quota 4 dopo 3’, tutti episodi che portano Trento avanti 6-10. Anche l’Energia Dolomiti per¨° finisce presto le idee, Buscaglia butta dentro Forray schierando il doppio play assieme a Craft mentre il Palaradi riserva fischi per Mian, capitano della retrocessione, al suo ingresso. Sacchetti risponde con Demps che entra subito in partita: la sua tripla riporta in fiducia i padroni di casa. Ricci bissa dall’arco e Mathiang inizia a farsi sentire sotto canestro, cos¨¬ Cremona rientra subito e chiude avanti 21-20. Nel secondo quarto si rivede il duello Marble-Stojanovic: l’americano schiaccia subito in faccia al serbo, che risponde con un arresto e tiro di tecnica purissima. La partita sale di intensit¨¤ fisica, la Vanoli non si tira indietro ma sbaglia troppo dalla lunetta, gi¨¤ 5 errori dopo 15 minuti, alla fine gli errori saranno 13. Con Mathiang a 2 falli, Sacchetti ¨¨ costretto ad abbassare il quintetto, schierando Gazzotti da 5 e Aldridge da 4, Trento ne approfitta trovando penetrazioni facili ma ¨¨ ancora Marble (15 punti, tutti nel primo tempo) a premere sull’acceleratore: ¨¨ lui a firmare il parziale 8-0 per il massimo vantaggio ospite: 30-37. A dare la sveglia a Cremona per¨° ¨¨ sempre lui, Mangok Mathiang, ormai idolo della tifoseria. Il sudanese cresce a rimbalzo ma soprattutto dalla lunetta: 8-10 solo nel primo tempo -in stagione tira il 39%-. Dall’altra parte per¨° anche Craft inizia ad alzare il volume della radio, ne mette 10 a referto solo nel secondo quarto, 4 in pi¨´ della coppia avversaria Diener-Ruzzier (che gioca con un alluce gonfio). Proprio questi quattro punti di differenza mandano le due squadre negli spogliatoi: 40-44. Nel terzo quarto Cremona effettua il sorpasso grazie a un’impressionante 11-0 di parziale firmato dal solito Mathiang, Diener e Stojanovic con una bomba. Poi il serbo e il sudanese mettono insieme un alley hoop per il +3, vantaggio che sale a 5 con un arresto e tiro di Diener. Trento per¨° reagisce. Mian si toglie qualche sassolino con una tripla dall’angolo ed ¨¨ di nuovo parit¨¤. Equilibrio massimo fino alla fine del quarto, dove salgono in cattedra due italiani: Ricci e Flaccadori, che segnano 7 punti a testa. L’ultimo quarto si apre con un altro alley-oop firmato Ruzzier-Mathiang e Marble che torna in quintetto dopo esser rimasto fuori quasi tutto il terzo quarto. Trento rimane in partita grazie a Craft, Hogue, quasi perfetto dalla lunetta, e Flaccadori. Cresce anche il nervosismo, la terna arbitrale fischia un fallo a Diener per aver allargato una gamba verso l’avversario su tripla tentata e poi fallo tecnico a Ruzzier per proteste. Entrambe le squadre aumentano l’intensit¨¤ in difesa, e questo si traduce in parecchi tiri a cronometro fermo. Per la squadra ospite si sveglia Gomes al primo canestro della sua partita, da tre punti. Dall’altra parte risponde Mathiang dopo un pazzesco rimbalzo offensivo ma ¨¨ ancora Flaccadori che dall’angolo segna da tre dopo rimbalzo offensivo di Craft. Diener butta via il pallone, poi ancora il play di Trento alla ribalta, che firma il +3 in penetrazione, a 66 secondi dalla fine. Cremona continua a essere imprecisa ai liberi, poi sul -3 a 11’’ dalla fine Saunders rinuncia al tiro provando a ribaltare il campo, Craft intercetta e subisce fallo e chiude la gara dalla lunetta. (Giacomo Iacomino)
Cremona: Mathiang 20, Ricci 14, Diener 12.
Trento: Flaccadori 21, Craft 18, Hogue e Marble 15.
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