Basket, Serie A: Goudelock spietato, Cantù cade, il derby è di Milano

Dopo l'anticipo del sabato, con la vittoria della Virtus Bologna a Torino, si completa oggi il 26° turno del campionato di Serie A, con Venezia-Brescia grande match della giornata, accesa anche da Cantù-Milano. Si chiude col posticipo delle 20.45 Brindisi-Capo d'Orlando, decisiva in chiave salvezza.

PISTOIA-SASSARI 69-80 La tranquillità che trasmette Markovski ai suoi ragazzi ha la palese testimonianza in questa trasferta in cui il Banco di Sardegna vince in rimonta e si tiene aggrappata alla zona playoff. Primo successo del tecnico macedone, che pesca dal mazzo il miglior Hatcher della stagione, capace di essere l'ago della bilancia (11 di fila), dopo un avvio in salita. Nella ripresa Sassari difende forte ed annichilisce i pistoiesi. Precisione da 3 e dominio a rimbalzo sono la ricetta vincente nel primo quarto per i toscani, che provano subito la fuga. Al 5' siamo già 18-10 sulla conclusione dall'arco di Moore, mentre quando lo imita McGee Pistoia di squadra fa registrare uno straordinario 5/6 nelle triple. Al 7' Magro firma il 23-12, Markovski opta per il quintetto piccolo e dà i suoi frutti riavvicinando gli isolani con un parziale di 2-10, il Banco al 13' è a -4 dopo le conclusioni pesanti di Polonara e Tavernari (28-24).

Esposito adotta la proprie contromosse e l'attacco biancorosso torna ad ingranare, prima Gaspardo ristabilisce le distanze poi il metronomo Moore rimette ordine e stavolta il break di 10 a 2 è per i padroni di casa, scrivendo sul tabellone 38-26. Nella ripresa è tutt'altra musica. Il Banco di Sardegna si lascia trascinare dall'estro di Willy Hatcher da solo spacca in due la partita, facendo un terzo quarto da 15 punti e ribaltando il match come un calzino. Sua la tripla del pareggio, del sorpasso e dell'allungo tra il 28' ed il 30' che stendono Pistoia (53-61). Poco prima un tecnico ad Ivanov nel momento di appannamento di Pistoia spiana la strada ai sardi che non hanno grossi problemi a mettere la quarta e salutare, anche con l'apporto di Polonara che inizia ad imbucare dalla distanza. La The Flexx non ha più le forze per raddrizzare il match. (Filippo Laico)
Pistoia:Gaspardo 13, Moore 12, Mian e McGee 10.
Sassari:Hatcher 20, Bostic 16, Bamforth 14, Polonara 13.

AVELLINO-PESARO 103-81 Nessun problema per la Sidigas Avellino che liquida senza affanni la pratica Pesaro conquistando la terza vittoria consecutiva interna in 7 giorni tra campionato e coppa. Gli irpini sono tornati a brillare dopo un periodo di calo ed ora confidano di conquistare la finale di Europe Cup mercoledì in Danimarca contro Bakken Bears difendendo il +3 dell’andata. Straordinaria la prova di Jason Rich che si conferma sempre più mvp del campionato realizzando 31 punti in soli 22’ di gioco, con coach Sacripanti che ha ritrovato anche Filloy, in campo per 20’. Nulla da fare per una Pesaro dove a mettersi in luce è stata la coppia Clarke-Mika con 46 punti complessivi. Pesaro spinta proprio da un incontenibile Clarke (10 punti nei primi 4’30’’) parte bene (18-23), ma Avellino risponde dall’altra parte con un Rich devastante (15 punti in 10’) che innesca il parziale di 13-2 che ribalta il punteggio con la Sidigas che chiude il primo quarto sul 31-25. Avellino trova con continuità il tiro dalla lunga distanza (8/12) e al 15’ allunga sul 46-35. Pesaro non vuole alzare subito bandiera bianca e reagisce: Braun con un gioco da 4 punti e Mika piazzano un 8-0 che al 17’30’’ riapre i giochi (48-45). Ma gli uomini di coach Galli fanno fatica a difendere e così D’Ercole e il solito Rich firmano immediatamente un contro break di 11-1 che consente ad Avellino di andare al riposo lungo sul 59-48 con la sfida a suon di punti tra Rich (22) e Clarke (21). Pesaro con Mika tenta il nuovo rientro (61-55), ma Avellino si scatena con Rich e Fitipaldo piazzando un parziale di 16-2 che al 26’ chiude definitivamente i giochi con la Sidigas che vola sul +20 (77-57). Gli irpini insistono con i canestri di Scrubb che fissano alla fine del terzo quarto il punteggio sull’84-61. Nell’ultimo periodo Avellino gestisce il vantaggio con coach Sacripanti che preserva Rich, Fesenko e Leunen in vista dell’impegno di Europe Cup. (Domenico Zappella)

Avellino: Rich 31, Scrubb 14, Fitipaldo 12.

Pesaro: Clarke 24, Mika 22, Braun e Bertone 12

VARESE-REGGIO EMILIA 80-73Prosegue la decisa rincorsa ai playoff di Varese, che, pur concedendo un solo minuto a Dimsa, appena arrivato per sostituire l’infortunato Wells, centra la quinta vittoria consecutiva facendo fuori Reggio Emilia, al terzo passo falso di seguito e alle prese con le assenze pesanti di Della Valle (problemi alla schiena) e De Vico (contusione al piatto tibiale della gamba destra). Varese ha cercato subito di prendere il sopravvento e i primi dieci minuti si sono snodati come una assolo assordante dei padroni di casa, trascinati dai soliti Okoye e Avramovic. Con il 64 per cento al tiro (7/11) e un 3/3 dall’arco contro lo 0/6 da tre di Reggio Emilia, che dal campo ha incominciato con uno scarso 31 per cento (4/13), i lombardi sono riusciti a volare anche a +20 (28-8), chiudendo il primo quarto, dopo il fallo antisportivo di Tambone, avanti di 18 (28-10). L’ampio margine non ha depresso gli ospiti pronti, anzi, nella frazione successiva ad alzare le percentuali, tirando con il 69 per cento (9/13) contro il 40 per cento (6/15) di Varese, che ha subito il 9-0 firmato da White e Cervi, passando dal 42-24 al 42-33, e chiudendo la prima parte della partita avanti solo di otto punti (43-35). Nella ripresa Reggio Emilia ha insistito riaprendo i giochi con Chris e Julian Wright, autore quest’ultimo, del meno due: 47-45. Il quarto fallo di Vene al 24’ è una tegola per Varese che sembra aver esaurito la benzina, mentre White firma il sorpasso (49-50) dall’arco a metà del terzo quarto. Gli uomini di Caja sfoderano orgoglio, facendosi trascinare da Vene (51-50) e da capitan Ferrero (53-53) ma la squadra di Menetti realizza un nuovo parziale (6-0) per portarsi a +6 (53-59), mentre al 30’ il vantaggio degli emiliani è di quattro lunghezze (55-59). Varese pareggia con due liberi di Cain e un canestro di Natali (59-59) e rimette la testa avanti grazie a Ferrero (61-59), prima della tripla di Llompart del 61-62 e del canestro di Chris Wright (61-64). I padroni di casa perdono Vene al 35’ e 28” per il quinto fallo, sotto di tre, ma due tiri da tre di Larson e Okoye rilanciano Varese che a 2 minuti e 21 secondi dalla sirena è in vantaggio di due punti (71-69) e ha la palla in mano. La schiacciata di Cain, che sfrutta un assist di Avramovic, manda in delirio il pubblico di casa per l’incoraggiante 73-69 a cui segue la devastante tripla di Larson per il +7 a 47” dalla fine. White realizza quindi due liberi (76-71) e sul fronte opposto è Avramovic a fare altrettanto (78-71). In lunetta va quindi Llompart per un altro 2/2 (78-73). A chiudere la partita è la schiacciata di Cain (80-73). (Filippo Brusa)

Varese: Avramovic 21, Cain 15, Okoye 14

Reggio Emilia: J. Wright 17, C. Wright 16, White 14

VENEZIA-BRESCIA 68-61 L’Umana ipoteca il secondo posto (68-61),dominando tre quarti di match e rischiando la beffa nell’ultima frazione. Bramos, assente con Avellino e Reggio Emilia, torna a disposizione di De Raffaele, mentre Jenkins vince il ballottaggio con Johnson, Diana posticipa l’esordio di Cotton confermando nel roster sia Moore che Moss. Tomas Ress festeggia la partita numero 150 in campionato con l’Umana, terza sfida stagionale di Ortner contro Venezia, avendola affrontata nel girone d’andata prima con Avellino e poi con Brescia. Gara fisica,Umana reattiva in difesa con Marquez Haynes ispirato in attacco (16-6, 3/3 del play tricolore). Difesa senza sbavature dell’Umana, che annebbia la regia di Luca Vitali e non fa entrare in partita Landry, sul fronte opposto è Daye (0/7 al tiro, ma 6 rimbalzi) a sbagliare troppo. Brescia risale a -5 (16-11), poi Ortner firma il -6 (21-15) alla prima sirena. La Germani fatica in attacco, troppe palle perse (9 a metà gara), l’avvio di secondo quarto vede un’altra spallata dell’Umana (30-16), poi si accende anche Bramos (34-20), Diana ha pochissimo dalla panchina nella prima metà di gara (2 punti di Ortner), ma Brescia riesce a chiudere la frazione con solo 9 punti di scarto (36-27). Basta poco, e i campioni si accendono, è il caso di Daye, due punti dai liberi a metà gara, 7 punti di fila in apertura di terzo periodo (45-30), con la Germani che inizia a sbandare, Umana che dilaga (50-30). Brescia è senza idee in attacco, complice il tecnico a Diana, Venezia sale a +23 (57-34), prima dei 5 punti di fila di Michele Vitali (57-39). Ultimo quarto che riparte sul +18 per l’Umana (59-41). Brescia, però, non cede, anche se perde Hunt per infortunio, Moore riaccende la Germani (59-45), Traini riporta la Leonessa addirittura a -11 (59-48), prima del time-out di De Raffaele. Gara non ancora chiusa, la Reyer si disunisce e Brescia sogna (59-52), partita incredibile con un 16-3 la Germani è lì (62-57). Peric allontana Venezia (66-57) dalla lunetta, Biligha lo imita (68-59). Brescia si arrende. (Michele Contessa)

Venezia:Haynes 15, Peric 14, Bramos 10, Biligha 9, Daye 9

Brescia: Michele Vitali 16, Moore 10, Hunt 10, Landry 10

CREMONA-TRENTO 89-96 - Continua il momento magico della Dolomiti Energia, alla quarta vittoria consecutiva, ottava nelle ultime nove. Trento passa anche a Cremona, dominando per 30’ dopo il 22-22 del primo quarto. Per i lombardi è un passo falso che pesa nella corsa ai playoff. Si gioca un primo quarto a ritmi altissimi, perché entrambe le squadre accettano di correre (quasi) tutti i possessi spingendo in transizione. Allo 0-6 iniziale, aperto da un gioco da 4 punti di Silins, risponde Fontecchio (6-6) e le due squadre rimangono costantemente a contatto (22-22, 10’) nel quarto iniziale, perché Trento ha più presenza mentale a rimbalzo offensivo (4 a 1), ma Cremona tira meglio da tre (4/9). Non appena la squadra di coach Buscaglia alza l’intensità difensiva, produce break e massimo vantaggio: 9-0 in 2’ (22-31), 19-3 in 5 (25-41), con 15 punti della panchina e 4 di Hogue, imprendibile in area. Ruzzier suona la carica, i lombardi aggiustano qualcosa in difesa e tornano a galla (39-44) prima della pausa lunga, ma poi il 5-0, in lunetta, di Sutton rimette 10 punti tra le due squadre (39-49, 20’). Al rientro dagli spogliatoi Trento è perfetta, anche perché la zona dei padroni di casa concede troppo negli angoli. Da tre segnano prima Gomes, poi Gutierrez, Flaccadori e Silins (50-64, 24’). Poi la partita sembra addormentarsi, fino all’ultimo assalto cremonese quando sembra tutto finito. Nel momento di maggior sforzo i lombardi si arrampicano, un paio di volte, fino al -12, poi a -9 (81-90, 37’) con il primo ed unico canestro di Travis Diener, e a -6 (86-92) con la quarta tripla di Fontecchio quando mancano esattamente 100 secondi. Johnson-Odom perde un pallone importante, dall’altra parte Gutierrez chiude con il canestro dalla media (86-94). (Alessandro Rossi)

Cremona: Sims 20, Fontecchio 18, Johnson-Odom 17
Trento: Gutierrez, Silins 15, Sutton 14

CANTù-MILANO 93-98Milano non molla la vetta, incassa il 162° derby con Cantù vendicando la sconfitta in Coppa Italia in un PalaDesio infuocato. In fuga nella ripresa i biancorossi grazie a Gudaitis e Jerrells, Cantù con orgoglio rientra sino a -4 trascinata da Culpepper e Smith, decide il finale uno scatenato Goudelock. Inizio subito intenso con Milano che parte avanti con i canestri di Abass e M’Baye, rispondono Burns e Smith per il 5-5 dopo 3 minuti. Cantù prova a sfruttare tutta la versatilità del suo quintetto, EA7 che lascia lo spartito in mano ad un ispirato Goduelock, 10-10 sigillato dalla penetrazione di Culpepper. Gara ad alta velocità e prime tensioni con le proteste ripetute di Burns, schiacciata solitaria di Tarczewski, 12-15. Dal timeout di coach Sodini esce una Red October ancora più rabbiosa, spreca qualche libero di troppo l’Olimpia ed immediato arriva il sorpasso dopo un bel contropiede chiuso da Burns, 17-15. Mescola le carte coach Pianigiani che cambia la coppia di guardie, dividendi immediati per l’allenatore toscano che incassa due magie di Jerrells ed il buzzer beater di Bertans per l’allungo biancorosso, 18-24. C’è molto di Smith e Thomas nel rientro biancoblu in apertura di secondo quarto, Milano fatica a trovare la via del canestro ma tiene grazie ad un paio di zampate di Bertans e Gudaitis, 24-28. Primi acuti anche di Kuzminskas in casa milanese, nonostante le fiammate di Smith e Culpepper è massimo vantaggio EA7 al 16’ dopo i 5 punti filati di Jerrells, 32-41. Cournooh suona la carica per i padroni di casa, l’energia di un adrenalinico Thomas per le due affondate del meno 5, 39-44. Goudelock rientra e respinge il primo assalto brianzolo che valgono il più 9 all’intervallo, 43-52. L’ex Maccabi apre le danze dopo la pausa lunga per il primo margine in doppia cifra dei biancorossi, arriva il quarto fallo di Tarczewski ma l’Olimpia resta in controllo complice l’antisportivo a Thomas, 46-60. Chappell e compagni provano a stringere le maglie difensive, Culpepper è l’anima della resistenza brianzola, 61-68. La zona di coach Sodini crea più di un problema agli ospiti che escono dalle difficoltà grazie ai blitz di Jerrells ed alla solidità di Gudaitis, il buzzer beater di Goudelock chiude il terzo periodo, 63-72. Accusa il colpo la Red October, parziale aperto di 12-0 che è puro ossigeno per gli ospiti che volano sino al più 17 con Bertans e Kuzminskas, 63-80. Non manca il cuore e la grinta a Cantù che tenta di rientrare in partita, Smith e Thomas ed ancora la zona riportano sotto i biancoblu, 72-80. Si infiamma il PalaDesio dopo il tecnico assegnato a Chappell, di Cinciarini il più 12, 74-86. Thomas lotta come un leone e Cantù carica a testa bassa nel finale, Culpepper sbaglia la tripla del meno 2 prima di uscire per un problema alla caviglia. Goudelock incarta due capolavori, stoppata e tripla sulla sirena, eppoi una sciocchezza, fallo tecnico per un alterco con il pubblico, 85-92. Smith ha un orgoglio smisurato ma stecca due liberi fondamentali, ancora Goudelock per la tripla che profuma di vittoria, 86-95. Non tremano le mani dei biancorossi dalla lunetta nel finale, di Cinciarini i liberi della staffa, 93-98. (Marco Taminelli)

Cantù: Smith 26, Culpepper 20, Thomas 17.

Milano: Goudelock 22, Gudaitis 16, Jerrells 12.

BRINDISI-CAPO D'ORLANDO 74-75A Capo d’Orlando batte Brindisi dopo una gara incredibile decisa all’ultimo possesso e alimenta le speranze di salvezza le stesse che l’Happy Casa dovrà rincorrere nelle prossime quattro gare. L’inizio di gara è tutto di marca Betaland con un approccio molto più solido di quello mostrato dai padroni di casa. I siciliani giocano senza ansia e sul velluto sull’asse Stojanovic-Knox quest’ultimo in doppia cifra (11, 5/6 da 2) dopo 7 minuti. Il + 6 esterno (9’, 18-12) non scuote Brindisi che dimostra di fare grande fatica nel mettere in ritmo i suoi protagonisti. In più, a complicare le cose c’è la supremazia al rimbalzo in attacco di Capo sempre pronta a monetizzare le seconde occasioni. L’Happy Casa in totale blocco psicologico contro le varie difese ordinate dalla panchina ospite, riesce a sbagliare anche le soluzioni più elementari. Poi, due triple consecutive (Suggs e Mesicek) riescono a fornire in un amen nuovo ossigeno all’attacco brindisino (15’, 25-27). La gara è apertissima ma densa di errori. A 2’ dalla fine del secondo quarto Brindisi perde Moore per infortunio. Giuri marca subito presenza con una tripla e un tiro da sotto che vale il vantaggio interno all’intervallo lungo (20’, 35-34). Nel secondo tempo Brindisi ha un’altra faccia: due triple consecutive (Giuri, Smith) risollevano il morale dei tifosi di casa (24’, 47-41). Capo è meno brillante e l’Happy Casa ne approfitta per allungare (27’, 55-47), dilatando i due possessi di vantaggio. Un tiro da tre punti di Atsur accorcia nuovamente le distanze (59-55) prima degli ultimi 10’ di fuoco. Capo è viva e risponde colpo su colpo agli attacchi di Brindisi che non riesce comunque ad assestare la spallata decisiva (35’, 69-67). Suggs da tre spegne gli ardori dei siciliani (36’ 72-67). Poi l’antisportivo a Mesicek riporta i padroni di casa a gestire un solo possesso di vantaggio (72-69) a 2’35’’ dal termine. ? un finale ad alta tensione. Knox realizza il canestro del -1 a 51” dalla sirena finale (74-73). Atsur commette fallo spedendo Mesicek in lunetta che fa 0/2. Capo ha 8” e la rimessa in zona d’attacco. Knox appoggia al tabellone per il momentaneo +1 (74-75) con ancora 4” da giocare. Smith spreca il possesso che poteva valere la vittoria. Vince con merito la Betaland (Giuseppe Mazzone).

Brindisi:Giuri 17, Suggs 12, Mesicek 11, Lydeka 10
Capo d’Orlando: Knox 27, A. Smith 14, Faust, Likhodey 10