Marted¨¬ al Forum si gioca gara-1 della serie per il titolo al meglio delle 7. Si affrontano due squadre diametralmente opposte: l’Aquila ¨¨ quella che tira meno da tre, l’Olimpia ¨¨ penultima per tentativi da due
Allontanarsi e poi trovarsi pi¨´ vicini. Lo cantava Lucio Battisti, potrebbe essere la colonna sonora di questa finale. Milano vs Trento, cos¨¬ lontane, eppure cos¨¬ vicine. Lontane perch¨¦ non potrebbero esserci due universi cos¨¬ distanti e diversi. Vicini perch¨¦, per la quarta volta in tre anni, si trovano di fronte in una serie ad eliminazione diretta. Nel 2016 il quarto di finale, andata e ritorno, di Eurocup, col 2-0 per Trento. Qualche mese dopo, il 3-0 per l’Olimpia nei quarti di playoff. Un anno fa il clamoroso 4-1 in semifinale che lanci¨° l’Aquila alle sue prime finali scudetto. Alle quali si presenta anche quest’anno, dopo aver fatto fuori in semifinale i campioni uscenti di Venezia.
diversit¨¤ —
Diversi, dicevamo. Per mille motivi: budget, palazzo, obiettivi, roster, blasone. Ma in campo sono tutti fattori (o quasi...) che si azzerano. Resta, ovviamente, la profondit¨¤ della panchina, nettamente a favore di Milano, oltretutto con Trento che deve iniziare senza Diego Flaccadori. Ma dalla sua ha la mancanza totale di pressione. Aver raggiunto la seconda finale di fila, per un club che nel 2002 giocava in C1, alla sua quarta stagione in Serie A (tutte concluse con la partecipazione ai playoff), ¨¨ gi¨¤ un traguardo straordinario. Anche dovesse andar male, nessuno potrebbe dirle niente. L’EA7 ha invece il dovere di vincere, soprattutto dopo il clamoroso flop in Coppa Italia (fuori ai quarti con Cant¨´), e il penultimo posto in Eurolega, di fatto eliminata dalla corsa ai playoff gi¨¤ a Natale per il secondo anno in fila.
numeri —
Si affronteranno due squadre che giocano un basket diverso. Trento punta sul fisico, l’aggressivit¨¤, tira poco da tre (21.9 a partita, ultima tra le 16 di Serie A, Milano ¨¨ 5a con 25.6). Per contro ¨¨ quella che tira di pi¨´ da due (42.5 a partita), con l’EA7 penultima con 37. Due dimensioni decisamente opposte, anche se l’Olimpia sfrutta molto le sue Twin Towers, Tarczewski e Gudaitis (insieme producono 18.7 punti e 13.9 rimbalzi a partita), pur preferendo, come dicono i numeri, soluzioni perimetrali. Dustin Hogue ¨¨ il miglior rimbalzista offensivo dei playoff, anche se per minuti giocati Gudaitis gli ¨¨ davanti. Insomma, i numeri dicono molto, ma non tutto. Soprattutto perch¨¦ l’Aquila ha dimostrato pi¨´ volte di saper ribaltare i pronostici e andare ben oltre i propri limiti, presunti a quanto pare pi¨´ che reali.
Massimo Oriani
© RIPRODUZIONE RISERVATA