La squadra finir¨¤ la stagione, ma per evitare l’espulsione dalla prossima serve un nuovo socio al posto di Garasimenko
Tekele Cotton schiaccia nell’ultima partita della Auxilium. Ciam
Dopo un’espulsione segue sempre una sanzione ma ci vuole tempo. Nulla ¨¨ ancora scritto. Perci¨° Torino, il giorno dopo la cacciata dall’Assemblea di Lega, ¨¨ tornata al campo in attesa degli eventi. Tutta la squadra, come da programma, ha lavorato al PalaVela, il tempio del basket sabaudo che rischia di diventare una cattedrale nel deserto, per una seduta di pesi. Poche parole, anzi zero. La consegna in queste ore ¨¨ il silenzio stampa, solo il vice allenatore Stefano Comazzi affida ai social il suo amaro pensiero ?mi domando se nel dolore della decisione presa (dalla Legabasket) era compreso anche quello per avere messo una trentina di famiglie in mezzo ad una strada dalla sera alla mattina?. Tra i giocatori non emerge malumore, apparentemente sembrano molto tranquilli, la situazione infatti ¨¨ paradossale: il club ¨¨ bannato dalla Serie A ma tutti hanno ricevuto gli ultimi stipendi e mai come oggi l’Auxilium ¨¨ in regola con tutti gli adempimenti economici nei confronti dei propri tesserati. Perci¨° non c’¨¨ il rischio che la squadra rinunci a giocare le ultime due partite di campionato. Il capitano Peppe Poeta ¨¨ il garante di tutti e della regolarit¨¤ della Serie A.
SINDACA E DEPUTATO —
La citt¨¤ intanto comincia a reagire. Al netto dell’immancabile interrogazione parlamentare — stavolta tocca al deputato di FI Osvaldo Napoli sollevare la questione “sull’atto di esclusione sproporzionato e assunto senza i necessari approfondimenti” diretta al Sottosegretario Giancarlo Giorgetti — va sottolineato l’intervento, sempre via social, della Sindaca Chiara Appendino che ha annunciato per il 7 maggio un incontro con i dirigenti del club chiosando che “Torino non pu¨° permettersi di perdere questa importante realt¨¤ sportiva”. Ma pi¨´ delle parole servono fatti e soldi e soprattutto un soggetto credibile che subentri nel ruolo e nelle quote di Dmitry Gerasimenko, l’imprenditore russo che ha coperto per oltre la met¨¤ la ricapitalizzazione del club passato dalle mani del notaio Antonio Forni in quelle della cordate “Una Mole di canestri”, capeggiata da Massimo Feira, amministratore delegato della vecchia gestione, e Stefano Paolo Terzolo, ma guidata di fatto dal 40enne oligarca fuoriuscito da Cant¨´.
IMPUGNAZIONI —
Intanto l’attuale dirigenza sta studiando la situazione per avviare le impugnazioni: “I nostri legali stanno valutando le azioni da adottare ma prima dobbiamo ricevere il verbale dell’Assemblea e le registrazioni audio — argomenta Feira —. Non mi occupo di questioni giuridiche ma presumo che il primo atto sar¨¤ l’impugnazione della delibera di Lega davanti al collegio arbitrale e a seguire la richiesta di sospensiva della medesima delibera. In assemblea ¨¨ stata criticata la nostra etica e morale, ma siamo certi che Torino si ¨¨ comportata correttamente con la Lega, gli associati e la Fip”.
COPPA ILLUSORIA —
I tifosi sono rimasti gelati: “E’ stata una stagione disgraziata ma pensavamo che il peggio fosse passato — dice Fabrizio Regruto, fondatore nel 2004 dell’Associazione Cuore Giallob¨´ che affilia oltre 500 persone —. Gerasimenko era un soluzione per evitare il fallimento, ma fa specie che Torino non riesca a trovare un imprenditore locale capace di garantire un presente e un futuro. La Coppa Italia di un anno fa ¨¨ stata un’illusione ma qui il basket non pu¨° morire. Siamo passati attraverso 8 retrocessioni, dopo il buio degli anni 90, sappiamo soffrire e anche se dovessimo ripartire dalla Serie Z lo zoccolo duro del tifo non moller¨¤. Ci stiamo organizzando per fare una manifestazione l’ultima di campionato, in casa contro Pesaro. Vogliamo fare sentire ancora la nostra voce e il nostro grido: Torino ama il basket”.
Andrea Tosi
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