Battuto il record di persone in palleggio contemporaneamente (55 mila secondo gli organizzatori) alla festa di presentazione dell’Europeo, da domani in Lituania si gioca. L’Italia debutta alle 14.15 (RaiSport 1) contro la Serbia vicecampione in carica e, l’anno scorso, quarta al Mondiale. Esordio difficile, anche per le partenze lente che hanno caratterizzato gli azzurri sia l’anno scorso nelle qualificazioni che nei tornei di quest’anno (le tre prestazioni peggiori, con le due sole sconfitte, sono arrivare alla prima gara) ma è meglio così: la tensione di una partita da vincere a tutti i costi contro un’avversaria diretta per la qualificazione come Germania o Israele, emotivamente sarebbe stata più rischiosa.

Il c.t. Simone Pianigiani cerca l'equilibro tra Gallinari, Belinelli e gli altri azzurri. Ciam/Cast

LE REGOLE DI PIANIGIANI — "La Serbia ha dimostrato di essere una grande squadra al di là della forza dei singoli - dice Simone Pianigiani, ancora sofferente per la costola rotta al torneo Acropolis -. Ha un sistema consolidato, difensivamente è brava a proteggere l’area, a portarti dove vuole, verso le linee laterali o gli imbuti che costruisce per metterti in difficoltà. E in attacco lascia a Teodosic la possibilità di creare pur restando nel gioco stabilito. Noi dovremo restare aggrappati alla gara, dare un grande valore alla palla perché i serbi segnano molti punti in contropiede dai recuperi e cercare con la nostra difesa di dare equilibrio anche all’attacco". E’ un’Italia diversa rispetto al passato, la presenza di tre giocatori Nba, Bargnani, Belinelli e Gallinari, che nella preparazione hanno in media realizzato 53 dei 78 punti degli azzurri, ci dà nuove opportunità: "La difesa è fondamentale perché, a questo livello, se non teniamo lì è inutile anche cominciare a giocare - dice il c.t. -. Ma la differenza, contrariamente a quello che si pensa, la farà il nostro attacco: se nonostante le marcature e le trappole dei serbi manterrà la sua fluidità, allora nei momenti decisi so che questa Italia sa fare lo sforzo in più in difesa per vincere".

IMPREVEDIBILITà — E’ una squadra che si è preparata, ha un’identità precisa ed è consapevole dei suoi punti deboli e di come mascherarli: "Essendo leggeri e non giocando come la maggioranza delle altre formazioni - dice Pianigiani - abbiamo la possibilità di essere meno prevedibili e di spostare il nostro gioco, a seconda del momento, su giocatori differenti. La squadra di punte ne ha quattro perché Mancinelli è il giocatore che ci permette di mettere meglio assieme il nostro tipo di pallacanestro. Questo ci può dare un vantaggio sulle difese anche se non mi illudo che basti".

IVKOVIC A GRATIS — La Serbia, ancora allenata dal santone Dusan Ivkovic che l’aveva lasciata dopo il Mondiale accettando poi di tornare senza stipendio per i problemi economici della federazione, è un gruppo giovane ma molto collaudato. Ha avuto problemi in preparazione, dove ha perso Velickovic, del Real Madrid, e ha tenuto in squadra due giocatori, Bjelica e Keselj, non sapendo se ce l’avrebbero fatta a recuperare in tempo per l’Europeo, perché necessitava del loro talento: "Soprattutto Bjelica - ammette Ivkovic - ha quelle caratteristiche per marcare avversari come Gallinari per i quali, altrimenti, non avremmo avuto la giusta risposta". Il coach, che Pianigiani ha incontrato nei playoff di Eurolega con l’Olympiacos eliminandolo, ha confermato 7/12 della giovanissima squadra argento nel 2009 sull’asse Teodosic, giù mvp dell’Eurolega passato dall’Olympiakos al Cska, dove avrà come compagno proprio il pivot della Serbia Krstic, la scorsa stagione ai Boston Celtics.

PERICOLO SBERLA — Un derby che la Fiba Europe ha indicato come la partita del giorno di apertura dell’Europeo anche se nelle ultime stagioni ci siamo incontrati poco: veniamo da due nette sconfitte nelle qualificazioni continentali dell’estate 2008, quando Ivkovic fece piazza pulita dei rissosi e appagati veterani costruendo la Serbia di oggi mentre l’Italia si presentò senza i tre giocatori Nba. La superiorità della Serbia sotto canestro, dove al fianco di Krstic (2.13) e Perovic (2.18), debutta il 2.22 Marjanovic è assoluta. "Prendessimo una sberla mi dispiacerebbe ma non ne sarei sorpreso - dice il c.t. -: l’importante è essere pronti a ripartire. Il nostro Europeo non si decide nelle prime due partite".