Andrea Bargnani, top scorer azzurro contro la Bosnia. Ciam/Cast

Male, non malissimo. Esce tra gli applausi l’Italia, sconfitta 58-57 dalla Bosnia, nella prima giornata del Trofeo Tassoni, ma non convince. Una prova alterna, con grosse lacune bilanciate in parte da una bella dose di carattere e bilancio che non va in rosso solo in virtù del bonus garantito dalla scritta “lavori in corso”. Ora tocca alla Polonia, avversaria più ostica e forse propedeutica per prendere un po’ di fiducia in attacco dove non sempre gli azzurri faranno i danni (2/21 da tre punti) di questa sera.

GUARDA CHE MANCIO — Pianigiani, sempre privo di Gallinari (contusione a un alluce), parte con Hackett, Mordente, Belinelli, Mancinelli e Bargnani. L’inizio è in salita contro un’avversaria che, nonostante la perdita di Varda, è molto ben bilanciato e coperto in tutti i settori: ci vogliono tre minuti agli azzurri per sbloccarsi, con Mancinelli, e va quasi bene che la Bosnia sia avanti solo 5-0. Teletovic ha il peso per fare la voce grossa in area e la mano per fare danni da tre: due colpi suoi dalla distanza valgono il 10-7 mentre in casa Italia c’è molto la tendenza a mettersi in proprio e poco a muovere la palla a tutto svantaggio di Bargnani che quasi fa da spettattore e non solo per merito di Kikanovic. Mancinelli fa il diavolo a quattro e quando anche Belinelli migliora il feeling con la partita ecco il break che lancia gli azzurri al 22-16 di fine primo quarto: per l’ala di Milano 10 punti e 3 rimbalzi, ma soprattutto una presenza confortante in entrambe le metà campo.

FREDDO IN ROMAGNA — Secondo periodo e, come in una partita Nba, fioccano le riserve in campo: Italia-2, affidata al timoniere Maestranzi, viaggia a ritmi più bassi e arriva al +7 prima con Vitali e poi con Datome. Permangono i problemi nel servire Bargnani, che si innervosisce anche un po’ per la ruvidità dell’ex brindisino Bavcic, e unendo a questo il terribile 1/11 da 3 si arriva al 30-25 del riposo. Per guardare il bicchiere mezzo pieno bisogna valutare una discreta difesa, anche vicino a canestro, il leggero predominio a rimbalzo (18-15) e il numero limitato (6) di palle perse. L’avvio di ripresa è quanto mai sciapo: altri errori dalla distanza e 0-11 per la Bosnia che rimette al testa avanti e va al massimo vantaggio. L’ingresso di Poeta scuote gli azzurri, un minuto di magie di Bargnani valgono il 39-39 e dopo 30’ siamo 44-43. La stella dei Raptors finalmente fa sentire la sua impronta sulla partita e al suo fianco nel momento più critico si rivede Belinelli. Si arriva al rush finale sul 50-50 con 6’ minuti da giocare e si accende l’entusiasmo. Fare canestro resta un’avventura e nel grigiore brillano per reattività Hackett e Vitali che sono quasi sempre i primi sulle palle vaganti. Una tripla di Bajramovic è bilanciata da un gioco da tre di Hackett per il 55-55, ma il lungo bosniaco è una spina nel fianco e con una tripla sbagliata da Bargnani nell’ultimo minuto si entra sul 57-58. Belinelli sbaglia prima da 2 e poi perde palla con 16 secondi da giocare. Gordic fa 0/2 dalla lunetta, Hackett prende il tiro della possibile vittoria e lo sbaglia. Finisce così, senza riuscire nemmeno a fare il fallo della disperazione negli ultimi secondi.
Italia: Bargnani 16, Mancinelli 12, Belinelli 11
Bosnia: Teletovic 17, Bajramovic 11, Gordic 9

GRECIA SUL VELLUTO — Nel primo match di giornata la Grecia ha vinto 71-50 sulla Polonia, faticando solo 10 minuti prima di fare il vuoto contro una squadra priva di Gortat, Lampe e Ignierski e con l’avellinese Szewczyk richiamato da una settimana e in manifesto debito d’ossigeno. Zouros, quasi privo di esterni, ha optato per una squadra con il doppio lungo quasi costante e con Koufos (16 + 10 rimbalzi)i in evidenza. Decisamente male i neomilanesi: Bourousis ha chiuso con 2 punti (1/6) e 5 perse mentre Fotsis (3 punti e 3 assist) è andato meno peggio. Grecia: Koufos 16, Haralambidis 9, Vougiokas 9
Polonia: Berisha 13, Pamula 8, Koszarek 7