Quinta giornata di serie A con sei match in programma. Il turno si completa domani alle 20.30 con le sfide Varese-Cantù e Biella Siena.

Enel Brindisi-Umana Venezia 63-82

Venezia si conferma la bestia nera di Brindisi (0-6 la striscia aperta di vittorie negli scontri diretti) espugnando il Pala Pentassuglia nell’anticipo di mezzogiorno. E’ la Reyer a scendere sul parquet molto più motivata dell'Enel, che deve pagare chili e centimetri in area (26-41 a rimbalzo) oltre ad una percentuale rivedibile da tre punti (6/26) contro quella degli avversari (9/18). Diawara e Clark con una tripla confezionano il primo break della gara (0-7). I padroni di casa trovano il primo canestro dopo due minuti abbondanti dalla palla a due, con due tiri da tre di Viggiano e Gibson (6-7). Una reazione che si esaurisce, però, nel giro di pochi possessi: Williams riesce a sommare le uniche cose positive dei primi due quarti con cinque punti in fila (8-14) che danno il via al nuovo allungo di Venezia, capace in tre minuti di volare sul +11 (8-19) con la seconda tripla di Clark. Alla fine del settimo minuto Jerai Grant gravato di due falli lascia spazio a Simmons, abile nel rispondere subito presente con quattro punti consecutivi (14-23) utili per tamponare lo show di Kuba Diawara, in doppia cifra con (5/6 da due) a un minuto dalla fine del primo quarto, chiuso sul +10 per gli ospiti (16-26). Nel secondo, coach Bucchi spedisce in campo un quintetto tutto operaio con Zerini chiamato a tenere a bada lo strapotere fisico di Williams. Brindisi alza il tono della difesa: Robinson segna 6 punti consecutivi, Reynolds punge da tre e poi firma il vantaggio al 15’ (27-26) con Venezia a secco per cinque giri di lancette nella seconda frazione. La “sorpresa” Zerini difende e realizza (11 punti, 4/6 da due), mentre Diawara (26 punti, 7/12 da due, 4/6 da tre) continua a mostrare tutto il suo repertorio permettendo ai suoi di chiudere in vantaggio all’intervallo lungo (36-41). Nel terzo periodo è Robinson a tenere a galla l’Enel (16, 8/14) contro l’organizzazione di gioco degli uomini di Mazzon, avanti 49-59 al 30' con Zoroski. Nel quarto conclusivo Venezia gestisce il vantaggio. Gibson (12, 3/7 da due, 2/7 da tre), ancora una volta sottotono, non riesce a suonare la carica. Venezia con un’ottima difesa mette in cassaforte il risultato. Clark realizza la tripla finale (63-82) lasciando a bocca asciutta un’Enel ancora tutta da costruire. (Giuseppe Mazzone)
Brindisi: Robinson 16, Gibson 12, Zerini 11
Venezia: Diawara 26, Clark 18, Williams 9

Scavolini Pesaro-Banco Sardegna Sassari 90-100

Il Banco di Sardegna non si ferma più, espugna anche il campo di Pesaro per la prima volta nella sua storia ed è sempre più meritatamente capolista. Strepitoso l’attacco della Dinamo, trascinata da Thornton (32 punti e 40 di valutazione) e dai cugini Diener. Sassari ha piazzato il colpo del ko con un break di 11-0 a metà dell’ultimo quarto e da lì la Scavolini non ha saputo più rialzarsi. Il primo strappo è esterno: 21-27 al 9'. E' tutto da seguire il duello tra Thornton e Barbour: il primo infila 15 punti nel primo quarto, il secondo 13. Si affrontano due squadre frizzanti, dal gioco simile. Si corre: 21-27, gli attacchi prevalgono nettamente sulle difese. Con il gioco in velocità si perdono anche tanti palloni, l’equilibrio comunque non si spezza. Pesaro trova il suo momento migliore al 17’ (41-36), dopo il fallo tecnico sanzionato a Travis Diener per simulazione. Il periodo positivo si prolunga: 44-37 al 19’, Barbour è inarrestabile. Le percentuali da lontano di Sassari calano e contro la zona nel secondo quarto la Dinamo tira 1/10. Pesaro si mette le mani nei capelli per le 13 palle perse nei primi 20’ (25 alla fine). La differenza la fanno i tiri liberi: 13/13 per la Vuelle, 1/4 per Sassari. I sardi rientrano più decisi dalla pausa lunga e piazzano un 6-0 che vale il sorpasso (48-50) al 22’. Il terzo periodo è tutto per gli ospiti: 53-60 al 16’, 55-67 al 28’, poi Traini esce per un infortunio al ginocchio destro che non è sembrato di lieve entità. La difesa pesarese si sfalda e la terza frazione racconta di un 27-14 che parla da solo. La Scavolini però non alza bandiera bianca e con le triple torna a meno 4 (71-75 al 33’). A prendere per mano la Vuelle è Daniele Cavaliero, un vero killer, mentre Barbour non trova il canestro nei secondi 20’ (solo 2 punti). Ci si affida al tiro dai 6,75, Sassari però è più precisa e grazie a un Thornton mostruoso riprende in mano il match: 74-84 al 36’ e poi 74-89 - massimo vantaggio - con un parziale di 11-0 per gli ospiti che risulta decisivo. Importanti anche i 14 rimbalzi offensivi (a 3). Amoroso intanto è sempre più lontano dalla Vuelle. In settimana si conoscerà il destino del lungo, che la società ha messo fuori squadra. Quasi scontata la separazione, l’ex Teramo potrebbe finire in un club di Legadue. (Camilla Cataldo)

Pesaro: Barbour 21, Cavaliero 20, Mack 18
Sassari: Thornton 32, T. Diener 21, D. Diener 16.

Sidigas Avellino-SAI3 Bologna 87-77

Nell’attesa del ritorno di Marques Green, Avellino si regala uno scalpo importante. Dopo Varese, Bologna si ferma nuovamente. L’assenza di Poeta ha pesato non poco. Limitate le frecce nella faretra di coach Finelli. La vacatio in cabina di regia ed il raggio di tiro limitato dei vari Minard, Gaddefors e Hasbrouck hanno fatto il paio con la ritrovata serenità in casa avellinese. A giovarne il rientrante Johnson che, forse già assaporando il ritorno di Green, si fa trovare pimpante sotto le plance. Manovra fluida con poche palle perse (13, minimo stagionale) orchestrata da Mavraides in tandem con capitan Spinelli e percentuali importanti da oltre l’arco (16/24). Bologna prova a rifugiarsi inizialmente nella zona, ma l’attacco bilanciato degli irpini si fa apprezzare già all’8 (23-12). Nonostante le triple di Dragovic e Crow, gli ospiti rientrano grazie a nove punti in 5 minuti di un positivo Smith (32-29 al 15’). Con Warren fermo ai box per un problema al ginocchio, Valli si affida ad un terzetto di point-guard: Mavraides-Spinelli-Shakur. Il greco vuole lasciare il segno ed i padroni di casa riallungano all’intervallo lungo (47-32 al 20’). La musica non cambia nella ripresa. Show personale di Richardson: l’americano segna dalla media e dalla lunga ed il vantaggio si dilata (65-41 al 28’). Le maglie difensive si fanno meno serrate. Minard ed Hasbrouck riescono finalmente a passare. Bologna prova a rientrare con la concretezza di Gigli (77-65 al 36’). E’ troppo tardi perché due triple di fila di Dragovic fanno scorrere i titoli di coda sul match. La sigla è intonata dalla curva sud che invoca il nome di Marques Green. (Massimo Roca)

Avellino: Dragovic 23, Mavraides 14, Dragovic 14
Bologna: Smith 20, Gigli 18, Minard 16

EA7 Milano-Trenkwalder Reggio Emilia 66-78

L’assenza di Langford non può giustificare il sacco del Forum da parte di Reggio Emilia (66-78). La Trenkwalder porta a casa un match con merito, a tratti dominandolo. Milano sprofonda in una nuova figuraccia, figlia di una squadra senz’anima. Melli, Gentile e Bourousis gli unici a vivere sopra la decenza. Il resto è indifendibile. Passi, tre errori al tiro, palla persa. Questo è il raggelante avvio di Milano. Reggio Emilia ringrazia e con un mortifero 5/8 da tre regala all’EA7 un primo quarto da incubo: al 4’ è +9 Reggio, al 9’ siamo sul +12 con gli emiliani che pompano in contropiede i punti che non arrivano dalle triple di James e Slanina. Reggio Emilia tiene un ritmo alto che manda l’Armani nel pallone e vive di rendita sulle nefandezze dell’Olimpia in attacco. La palla che a Hendrix scivola di mano, tutto solo a mezzo centimetro dal canestro, è sintomatico dell’oblio in cui versa la squadra di Scariolo. E quando la Trenkwalder, col suo corri e tira, tocca il +20 (14-34) al 14’, piovono fischi e dalla curva parte un minaccioso: "Tirate fuori i c...". Scariolo abbassa i centimetri cercando di tenere il passo ma le percentuali rimangono da brividi (10/32), Bourousis soffre Brunner, e si sparacchia come capita, mentre Reggio Emilia trova sostanza anche da Cervi (5 rimbalzi). A un minuto dal riposo Cinciarini infila i liberi del +22 (21-43) e sull’Olimpia arrivano bordate di fischi. Dopo l’intervallo un canestro di Bourousis e l’antisportivo fischiato a Jeremic sembra risvegliare Milano che però va a sbattere sul terzo fallo del suo centrone greco. E allora è l’altro greco a dare la scossa: Fotsis, l’unico ad attaccare il canestro insieme a Gentile, infiocchetta l’8-0 che riporta Milano a -13, che poi diventa -11. Siamo al 25’, l’Olimpia sembra poter rientrare sebbene Scariolo richiami Fotsis in panchina (?). Ma la differenza la fa Gentile: perché possiede orgoglio e talento. La stoppata su Cervi accende il Forum, le sue penetrazioni spaccano Reggio Emilia che traballa. E risvegliano anche Bourousis e Melli (a loro gli attributi non mancano). Morale: un parziale di 25-13 sembra riportare Milano in partita a fine terzo quarto (54-58). Ma l’EA7 termina così come ha cominciato: molle, senz’anima. Taylor, immarcabile per chiunque, continua a martellare una difesa inesistente. Il quinto fallo di Bourousis, a 4’04", chiude di fatto una serata in cui solo Reggio Emilia può meritatamente, sorridere. (Vincenzo Di Schiavi)

Milano: Fotsis 14, Hairston 13, Bourousis 11.
Reggio Emilia: Taylor 23, Brunner 14, James 11.

Acea Roma-Caserta 86-57
L’Acea torna al successo dopo lo stop di Milano e lo fa in maniera netta e divertente contro una Caserta che tiene finché può, prima di scoppiare nel finale. Roma va al riposo su un +10 (42-32) ottenuto grazie al break finale di 10-0 che spezza l’equilibrio tra le due squadre. Meglio Caserta all’inizio, sempre avanti e con buone percentuali al tiro, prima del ritorno di Roma (i cui primi sette punti sono di Czyz), che prova a scappare una prima volta sul 30-23 (tripla di D’Ercole) all’inizio del secondo quarto, per poi subire tre triple di fila dalla squadra di Sacripanti che impatta sul 32. Super dopo 20’ i 24 punti di valutazione di Datome: 11 punti con 6 falli subiti, 4 recuperi e 4 assist. Nella seconda parte, da registrare il temporaneo massimo vantaggio Roma, +12, in due occasioni del terzo quarto (49-37 e 51-39), e una serie di errori da tutte e due le parti che tengono il punteggio bassino (53-45 al 30’). Caserta negli ultimi 10’ va a picco, l’Acea tocca il +31 al 39’ (86-55), tutto fin troppo facile. Mvp Datome, 18 punti e 37 di valutazione con 7 assist. (Mario Canfora)

Roma: Datome 18, Goss 14, Taylor 13
Caserta: Jelovac 18, Jonusas 13, Akindele 10

Montegranaro-Cremona 74-80 d1ts

C'è voluto un tempo supplementare, ma alla fine la Vanoli Cremona è riuscita a strappare due punti pesantissimi in chiave salvezza. Tutto si è deciso quando Harris è arrivato per primo sul tiro libero sbagliato da Aaron Johnson a 24" dalla fine e ha poi realizzato da sotto canestro per il 74-78. E pensare che Cremona avrebbe potuto chiudere i discorsi già nel tempo regolamentare se Vitali, ex di turno, avesse segnato da sotto a 26" dal termine dei 40' regolamentari (si era sul 64-67). Una tripla dell'altro ex di giornata, Cinciarini, ha però riacceso le speranze dei gialloblù ma non è bastato. A fine gara Recalcati è critico soprattutto con i propri lunghi, che lo hanno "abbandonato" nel momento decisivo. Male sia Andrews che Burns che Mazzola, con Slay costretto a giocare sotto i tabelloni per lunghi tratti. Dall'altra parte la Vanoli, spinta da un ottimo Aaron Johnson sia in fase difensiva che offensiva, trova la forza di imporsi all'overtime dopo aver nuovamente rischiato la rimonta (74-75 al 44'). Certamente non è stata una partita bella sul piano del gioco. Specie nel primo tempo, il basket espresso dalle due formazioni è stato di pessima qualità, tanto che dopo 4' di gioco il punteggio è ancora sull'8-8. Approfittando dell'insolita vena realizzativa di Kyle Johnson, Montegranaro prova a fuggire (break di 9-0) ma è subito ripresa dalla forte presenza sotto i tabelloni di Kotti (9 punti e 7 rimbalzi nel quarto) e dalla pressione a tutto campo imposta da Caja. La partita non decolla e resta in equilibrio. Nell'ultimo quarto a 1'42 la Vanoli è sul +5 ma Montegranaro recupera senza lunghi. Cremona, però, "non sbanda all'ultima curva" e vince con merito. (Aaron Pettinari)

Montegranaro: Steele 14, Johnson 13, Cinciarini 11, Slay 11.
Cremona: Harris 21, Kotti 13, Johnson 12.