Dai playground newyorkesi alla Sardegna, grazie ad un passaporto georgiano ed alla lunga esperienza da vecchio continente. Classe ‘84, 201 centimetri di esuberante agilità, Quinton Robert Hosley giocherà la prossima Serie A A italiana per coach Meo Sacchetti e la sua Dinamo. Un giocatore diverso da James “The Flight” White, con in curriculum il Real Madrid e diversi exploit regalati alla serie A turca.

Quinton Robert Hosley in allenamento. Ciam/Cast

Dalla grande mela a Sassari passando per la Spagna. Cosa ha determinato la scelta?
L’ultimo anno ho giocato in Spagna, avevo già avuto altre esperienze in Europa ed è arrivata per me l’opportunità di giocare nella Lega A italiana e l’ho colta al volo. Non avevo mai giocato per nessuna squadra in Italia, credo questa un’ottima occasione per farlo. Sarà una sfida interessante.

Cosa conosceva Quinton Hosley del campionato tricolore e della sua attuale squadra, la Dinamo Banco di Sardegna Sassari?
Sinceramente non sapevo molto della squadra. So che questo è indubbiamente uno dei migliori campionati con cui confrontarsi e provare a migliorare, al momento sono molto contento della mia scelta.

In tanti erroneamente già paragonano Hosley a James White. Un commento a riguardo?
Non so perché la gente mi paragona a lui, anche perché siamo due giocatori decisamente diversi, non tanto per il ruolo ma soprattutto per caratteristiche e modo di giocare. So di lui che ha giocato a Sassari l’anno scorso, so di me che mi appresto a cominciare la mia regular season in maglia Dinamo.

Quinton Robert Hosley, 27 anni. Ciam/Cast

Per molti tifosi isolani è già “Terminator”. Da cosa deriva questo soprannome?
È semplice, mio padre giocava per strada e veniva chiamato “Terminator”, io ho seguito le sue orme e di conseguenza ho ereditato il suo soprannome elevato però alla seconda: sono per tutti “T2”, “Terminator 2”.

La sensazione da pre season è che Hosley sia già integrato nel gruppo biancoblu e negli schemi di Meo Sacchetti. È così? Come si trova nel sistema del nuovo coach?
Mi piace moltissimo l’approccio di coach Sacchetti ed il suo modo di allenare, e mi piace molto anche come interpreta la pallacanestro, il suo sistema di gioco. Penso che mi troverò molto bene con lui, ma mi sto già trovando benissimo.

Sin dalle prime amichevoli si è visto un Hosley concreto in attacco ma roccioso in difesa. Cosa si aspetta dal suo futuro e dalla stessa Dinamo in vista del prossimo start di Lega A?
Mi sto integrando bene nel gruppo, c’è un’ottima comunicazione tra me ed i compagni, questo è molto importante. Non sono uno che vuole sempre la palla in attacco, ma soprattutto non mi piace che l’avversario segni: preferisco evitare un canestro che realizzarne uno. Lavoriamo duro, vediamo come va, vogliamo farci trovare pronti per l’inizio del campionato.