Dusan Sakota, 22 punti per Varese. LaPresse

Vittorie al vertice nella 29ª e penultima giornata di Serie A: Varese batte Pesaro e chiude la regular season al primo posto. Ok anche Sassari, Roma, Siena e Milano, trascinata da Gentile nel derby contro Cantù. Cade invece Reggio Emilia, battuta da Cremona. Venezia travolge Avellino e conquista i playoff. Il quadro completo:

Cimberio Varese - Scavolini Pesaro 85-70
Un'eccellente prestazione balistica di Sakota (4/5 da due e 4/4 da tre) aiuta Varese ad aver ragione per 85-70 di una Pesaro capace di mettere in difficoltà la capolista fino all'ultimo quarto. S'inizia con la premiata ditta Green-Dunston che propone il suo pezzo migliore: un alley hoop con affondata del centro Usa. Intanto Barbour con due triple consecutive, una palla rubata e una stoppata dice che Pesaro vuole affrontare la capolista con la giusta intensità (4-9 al 4'). Se l'accoppiata Banks-Ere sbaglia le prime sei conclusioni dal campo e ai tiri liberi il quintetto di Vitucci apre la partita con un pessimo 2/6, neppure Green riesce a rimettere in careggiata una Cimberio che già al 9' (15-19 sul tabellone) s'affida al nuovo arrivato Ivanov. La Scavolini però resta sempre reattiva e con il solito Barbour (11 i suoi punti nei primi 12 minuti) aumenta il margine utile fino al +8 (21-29 al 14'). Solo una fiammata dell'ex Sakota (5/5 da fuori nel primo tempo), con le sue bordate dalla distanza, ridà fiata a un attacco dei biancorossi di casa fino a quel punto in affanno. Intanto Crosariol (cinque canestri da sotto e due tiri liberi nella prima frazione) conferma il buon momento di forma di fronte a un Duston un po' in difficoltà al suo cospetto. Solo poco prima dell'intervallo lungo, un fallo di Amici offre al solito Sakota l'opportunità di far rimettere la testa avanti alla Cimberio con due conclusioni dalla lunetta (42-41 al 20'). Con Markovski che propone un quintetto a tre piccoli, Traini e Cavaliero insieme a uno Stipcevic che scalda la mano, Pesaro ritrova subito il vantaggio (48-51 al 24'). Adesso la Cimberio capisce che deve cambiare marcia: un buon contributo a rimbalzo offensivo arriva anche da Ivanov e con Dunston che sale in doppia cifra la capolista per la prima volta si ritrova sul +4 (57-53 al 29'). Tocca poi a De Nicolao allungare il margine con una tripla (60-53), ma è lo stesso play classe '91 che getta al vento due palloni sfruttati al meglio da uno Stipcevic deciso a mettere la sua firma sul match. Non ci riesce perché il miglior Sakota della stagione si rimette a bruciare la retina con le sue fiondate dalla distanza portando Varese sul +12 (74-62 al 37'30”) per garantire un successo che vale la sicurezza del primato nella regular season. (Antonio Franzi)
Varese: Sakota 22, Green 14, Dunston 13, Banks, Ere 11.
Pesaro: Barbour 16, Stipcevic 15, Crosariol 14.

Sardegna Sassari - JuveCaserta 87-74
Una Dinamo Banco di Sardegna presente ed arrembante piega la resistenza della Juve Caserta per - e consolida ulteriormente il suo secondo posto in classifica. Esordio casalingo per Bečirović, Caserta a caccia dell'impresa e del sogno playoff. Travis Diener apre le danze, il ferro dice di no alle conclusioni bianconere e biancoblu, Jelovac realizza ma la tripla di Drake Diener scava il primo solco: 6-2. Ritmo alto, la tripla di Maresca vale il -1, quella di Bootsy l'11-7 Dinamo. Sacchetti e Sacripanti iniziano le rotazioni, Jonusas pareggia a quota 13, poi il Banco accelera e sul canestro da tre di Man-Drake (18-13) è timeout Juve. I primi 10' vanno in archivio sul 22-15. Mini break da 5-0 Juve, Gordon e Michelori efficaci in area colorata, controbreak sardo e +8 Dinamo (30-22). Gordon segna da tre (33-22), Sacripanti ci parla su. Scossa bianconera con Mordente (35-26) ma quando la Dinamo alza il ritmo, 40-28, per la Juve tutto si complica. All'intervallo è 42-30. Sassari resta concentrata e affonda i colpi, sei punti in fila di Easley scavano il solco (51-32) mentre la Juve fatica a trovare soluzioni facili. Mordente prova a tenere a galla i suoi ma il divario si fa pesante: 65-42. Gordon è dominatore sopra le plance, l'inerzia è tutta biancoblu, il terzo quarto finisce 71-46, Caserta resta aggrappata al match ma Sassari va in gestione e chiude al 40' sul 87-74. (Giovanni Dessole)
Sassari:Gordon 15, Diener D. 14, Thornton 13
Caserta: Jelovac 17, Jonusas 16, Gentile 13

Angelico Biella - Acea Roma 78-85
Un’Angelico già retrocessa e spensierata sostenuta dal suo pubblico fino agli applausi finali ha cullato per almeno un quarto (23-25) di fare lo sgambetto alla terza della classe Roma. E per qualche minuto l’impossibile sembra avverarsi: al 4’ Calvani chiama time out preoccupato dall’11-4. Datome toglie un paio di castagne dal fuoco, poi Roma capisce dove deve attaccare per far male a questa Biella decimata da infortuni e partenze eccellenti: sotto canestro. A cavallo tra i primi due quarti l’Acea trova un parziale di 10-0 trascinata da Bobby Jones e Lorant. E non si ferma: vola sul +18 con Goss nel secondo periodo, poi tocca il +19 nel terzo con il coast to coast di Jones. Ma Biella non molla, si diverte e diverte il suo pubblico. Rientra due volte fino al -11, sempre con Laganà, poi trova il -8 con Raspino a 2’ dalla fine, poi due volte a -7 con Rochestie, ma Roma non vacilla mai. E così va in archivio l’ultima gara casalinga in Serie A di Pallacanestro Biella, dopo dodici stagioni e una semifinale scudetto giocata nel 2009. Per garantirsi un futuro in legaDue serve un nuovo main sponsor. Roma che mette in cassaforte il terzo posto in chiave playoff, offre una prova solida, soprattutto con le sue seconde linee, col disastroso Lawal eslcuso. (Gabriele Pinna)
Biella: Rochestie 26, Jurak 17, Tsaldaris 11.
Roma: Czyz 18, Taylor 16, Jones, Datome 12.

Lenovo Cantù - EA7 Milano 69-78
Milano vince il derby più sentito 78-69, costringe Cantù alla quinta sconfitta nelle ultime 6 partite confermandosi la squadra più calda nel ritorno e in trasferta. Dopo lo show di Alessandro Gentile nel primo quarto (16 punti), sono Green e Langford a firmare il successo in una gara dove la difesa mette una pressione sufficiente per sostenere un attacco notevole per tre quarti. Scariolo marca Leunen con Gentile che viene affidato a Brooks. Il primo quarto è quasi tutto qui: Alessandro realizza i primi 7 punti di Milano e arriva a 16 su 19 prima che Green realizzi l’11-22 del 10’ anche se lo 0/5 da tre della Lenovo è su buoni tiri, senza difensori. Cantù sembra scuotersi solo con Tyus, ma la superiorità dell’EA7 è assoluta. Gentile va in panchina con 16 punti e 5/5 al tiro (2 triple), giusto il tempo per Cantù di rifiatare con una tripla di Mazzarino ed è il nuovo Mensah-Bonsu, trovato da Langford, a schiacciare due volte con prepotenza quasi indisturbato. Il problema di Trinchieri sono gli errori banali: due costano il -11 con due facili canestri di Langford, poi ci sono gli errori dalla lunetta, nonostante i tanti falli conquistati in uno contro uno. Contro una Milano così sciolta in attacco, la fatica della Lenovo a far canestro sembra non darle scampo. Invece la zona qualcosa produce, con Mancinelli e Tabu che fanno canestri rapidi e l’EA7 che si guadagna solo un fallo in 10’. Improvvisamente Scariolo si trova con Radosevic e Mensah con tre falli e soli 3 punti di vantaggio (34-37), Gentile e Green ne rimettono 7 all’intervallo. Due triple canturine, dopo l’1/7 dei primi 20’, portano la gara in equilibrio (40-41). Ma qui si vede la fatica nervosa fatta dalla Lenovo per arrivare fino a lì: Aradori sbraccia in attacco e si fa dare tecnico oltre al fallo offensivo, poi due palloni persi, uno in contropiede, un altro sulla rimessa. Langford e Green non perdonano (46-55) e solo una plateale protesta del primo dà un’azione da 4 punti a Cantù che respira (50-55). Il piccolo Green è strepitoso nel terzo quarto ma, udite udite, sono le iniziative di Fotsis a cementare il +12 del 30’ (53-65). Che resta immutato per 4’ dell’ultimo quarto: Cantù si sbatte ma non segna mai, Milano si fa prendere tutti i rimbalzi. Ma ormai il vantaggio è solido e Langford sventa l’ultima incursione di Aradori (64-68 al 37’): Cantù finirà probabilmente settima, magari sarà più fortunata di Milano e Siena che rischiano il frontale già nei quarti di finale. (Luca Chiabotti)
Cantù: Aradori 17, Tabu 14, Tyus 13
Milano: Gentile 25, Langford 17, Green 15.

Sutor Montegranaro - Montepaschi Siena 90-94
Finale col brivido per la Montepaschi Siena che strappa comunque i due punti al PalaSavelli e torna a vincere in trasferta da dicembre (ultima la partita con Bologna). La forza di volontà della Sutor ed un Johnson quasi perfetto nell'ultimo quarto avevano rimesso in gara i gialloblù recuperando addirittura uno svantaggio di 17 punti fino a -2 (87-89 con 45” da giocare). Dopo gli errori di Brown da una parte e Cinciarini dall'altra a chiudere la pratica di pensa Hackett, glaciale dalla lunetta. Eppure l'avvio era stato equilibrato (12-12 al 5') Siena prende perà il largo trascinata da un Matt Jenning quasi chirurgico dall'arco (4/6 nel primo quarto) ben aiutato da Kangur. La Sutor da parte sua fatica a trovare spazi nella difesa biancovere e la Montepaschi può chiudere il primo quarto già avanti di undici punti (18-29). Nel secondo quarto Siena perde proprio la sua arma migliore. E' il 12' quando Jenning appoggia male la caviglia dopo un tentativo di rimbalzo. La guardia Usa rientra così negli spogliatoi senza passare dalla panchina. Tuttavia la squadra di Banchi non molla un centimetro. Di Bella prova a scuotere i suoi con qualche bella giocata ma la Montepaschi ha risorse in abbondanza per non andare in affanno. L'esperienza di Carraretto unita alle triple di Hackett e Brown portano i biancoverdi sul +15 (27-42 al 15'51”). Anche al rientro dalla pausa lunga Montegranaro continua a soffrire la perimetralità senese. Stavolta è Moss ad essere implacabile e con tre triple consecutive arriva il massimo vantaggio, +17 (42-59 al 23'48). La Sutor trova ritmo in difesa solo a sprazzi e con l'anima italiana del trio Cinciarini-Di Bella-Amoroso tenta la rimonta. Il canestro di Freimanis in avvio di quarto periodo la riporta a -9 (64-73) ma basta un attimo a Siena per piazza un break di 8-0 e tornare +17 (64-81). Partita chiusa? Niente affatto. Cinciarini e Johnson riaccendono le speranze dei gialloblù che tornano in partita. Per risolvere il finale dal fallo sistematico ci pensa Hackett. (Aaron Pettinari)
Montegranaro: Cinciarini 22, Johnson 15, Amoroso 13.
Siena: Moss 17, Kangur 16, Brown 13.

Trenkwalder Reggio Emilia - Vanoli Cremona 78-87
Dopo 4 vittorie consecutive, la Trenkwalder si inchina, un po’ a sorpresa, a Cremona e dice addio alle speranze di agguantare quello che, per Reggio Emilia, sarebbe stato uno storico 4° posto. La squadra di Max Menetti si arrende ad una Vanoli che domina tatticamente il match su entrambi i lati del campo. I lombardi attaccano il canestro con continuità, tanto che alla fine otterranno 39 tiri liberi, dominano le aree colorate con lo scatenato Peric (26 punti, 6/10 al tiro e 9 rimbalzi) e l’utilissimo Stipanovic (13 punti e 13 rimbalzi) e guidano la partita per quasi tutti i 40 minuti a parte un minibreak reggiano con i padroni di casa a più 5 nel secondo quarto (31-26). Il match, in realtà, si decide ad inizio ripresa. La Vanoli esce dagli spogliatoi tarantolata e parte a testa bassa piazzando un break di 14-0 che spezza in due la partita. Gli ospiti arrivano sul più 15 (43-58) prima che la Trenkwalder trovi la forza di reagire. I reggiani provano a risalire la corrente ma arrivano solo al meno 5 (60-65) poi la Vanoli torna ad impadronirsi del match e lo conduce in porto senza mai tremare. (Daniele Barilli)
Reggio Emilia: Taylor 23, Cinciarini 19, Jeremic e Bell 11.
Cremona: Peric 26, Stipanovic, Vitali e Jackson 13, Chase 12.

Sidigas Avellino - Umana Venezia 79-91
Sfuma contro Venezia la rincorsa play-off di Avellino che cade al Pala Del Mauro e chiude virtualmente la propria stagione. Post season blindata per l’Umana che conquista l’accesso matematico alla post season. La sfida tra irpini e lagunari doveva essere match vero ed intenso, e così è stato: Pancotto, come di consueto, lancia subito nella mischia Biligha (6 punti in 2 minuti) e ottiene gli abituali minuti di qualità dal faro Lakovic. Dopo il 10-10 del 5’, lo sloveno fa posto a Spinelli e la Sidigas incassa il primo sorpasso. Hubalek è devastante in uscita dalla panchina e, con 9 punti in fila (2 triple e un gioco da 3) conduce i suoi sino al +7 dell’8 (13-20). L’emorragia dei padroni di casa non si arresta e Bowers chiude un parziale di 13-3 (18-33 al 12’). Ivanov non punge, Richardson commette il suo terzo fallo già in chiusura di primo periodo e c’è bisogno del miglior Dean per guidare la Sidigas alla rimonta. La guardia Usa è il protagonista principale del contro-break di 19-0 che, in poco più di 5 minuti, rimette il match in equilibrio. I padroni di casa producono il massimo sforzo al 17’ (37-33) ma dopo l’intervallo lungo incassano un nuovo parziale con Young che sigla il +11 (49-60 al 27’). I campani hanno però un nuovo sussulto grazie ancora a Dean e Dragovic che, dalla lunga, riaprono incredibilmente la contesa (72-68 al 34’). Nel momento migliore di Avellino sale però in cattedra l’ex Szewczyk che, con 15 punti messi a segno nella sola ultima frazione, condanna la Sidigas. (Massimo Roca)
Avellino: Dean 20, Dragovic 16, Ivanov 14
Venezia: Szewczyk 28, Clark 15, Bowers 14

Enel Brindisi - Oknoplast Bologna 87-93
L’Enel Brindisi si congeda dal proprio pubblico con una sconfitta nell’ultimo atto della stagione al pala Pentassuglia battuta da una Virtus Bologna cinica e sorretta da un Pullen stratosferico (34, 4/8 da 2, 6/9 da 3), squadra rinvigorita e ridisegnata dalla cura di Luca Bechi. I padroni di casa partono come al solito a pieni giri con due canestri in serie di Robinson (22, 10/13 da 2) seguito da una tripla di Viggiano (5-0). Pullen e Gaddefors (17, 5/5 da 2) dopo solo tre possessi riportano Bologna in parità a quota 9 poco prima dell’allungo firmato da un tiro libero di Rocca (6’, 9-13) dilatato quattro minuti più tardi da una tripla sempre di Gaddefors (9’, 15-21). L’Enel reagisce e con una bomba di Gibson alla fine del primo quarto ritorna a distanza di un solo possesso dai bianconeri (23-24). Nel secondo, Bechi da ampio respiro alle rotazioni senza perdere in qualità: tocca a Landi, al quattordicesimo, il compito di marchiare il nuovo massimo vantaggio esterno (24-31). Bucchi scuote i suoi uomini che rispondono di nuovo presente con un break fulmineo di 8-0 chiuso da un tiro dai 6,75 del capitano biancazzurro Ndoja (32-31), utile per rimettere il naso davanti fino all’ingresso negli spogliatoi per l’intervallo lungo (20’, 45-41). Al ritorno in campo una fiammata della Virtus spaventa Brindisi che deve annotare un parziale negativo di 8-0 (45-48). E’ il preludio al break più sostanzioso di 11-0 che riporta concretamente in quota Bologna (56-65). L’Enel non riesce ad arginare lo strapotere di Pullen (23 punti nel secondo tempo) partito come un diesel e uscito alla distanza grazie al suo talento cristallino. Al 35’ Brindisi è sotto di dieci lunghezze (75-85): Robinson e Reynolds tentano l’ultimo disperato assalto ma non basta per incassare la nona sconfitta casalinga della stagione e i fischi del pubblico di casa. (Giuseppe Mazzone)
Brindisi: Robinson 22, Reynolds 15, Viggiano 13, Simmons, Gibson 10.
Bologna: Pullen 34, Gaddefors 17, Rocca 11.