Terza giornata di Serie A: nell'anticipo Bologna batte Montegranaro e resta a punteggio pieno, lunedì i posticipi Varese-Siena e Avellino-Milano. Ecco come sono andati i cinque incontri in programma domenica:

Drake Diener, 30 anni, seconda stagione a Sassari. Ciam/Cast

Banco di Sardegna Sassari-Chebolletta Cantù 65-64
Sassari: T. Diener 15, D. Diener 13, Thornton 12
Cantù: Markoishvili 16, Smith 15, Brooks 11
Ancora un buzzer beater, ancora Drake Diener, e a fil di sirena la Dinamo Banco di Sardegna piega la resistenza di una solida Cantù e vince per 65-64 il match. Tutto esaurito in piazzale Segni, Mazzarino e Scekic out per Trinchieri, il presidente Sardara regala la coppa disciplina al “suo” pubblico. È subito aggressività biancoblu, sul canestro dell’ex Thornton è +4 Sassari, il pari a quota 9 è di Smith, Pinton in campo: assist per Easley e sfondamento da Tabu per il 16-11 e possesso. È guerra di stoppate, alla prima sirena è 18-11. Cantù a serrare le fila in difesa e risalire la china dalla lunetta con Smith (3/4 e 24-18). La Dinamo litiga con il canestro, poi fa pace con Ignerski dall’arco ma Cantù la insegue e si porta a distanza d’aggancio (27-26). Sei punti in fila di Ala-Diener però ributtano prepotentemente avanti la Dinamo scrivendo sul tabellone il 33-26 che manda tutti nello spogliatoio. Inchiodata di Cusin, tripla di Bootsy: si gioca duro, e a viso aperto. La tripla di Travis Diener (43-32) manda Trinchieri al minuto, quella di Thornton scatena la bolgia. Sull’antisportivo e tecnico a Ignerski è -6 lombardo, l’ultimo quarto si apre sul 54-46. Brooks colpisce dai 6.75 (54-51) e Sacchetti ci parla su. Break ospite da 6-0, rimbalzo offensivo e canestro di Tyus per il -1 (56-55), Ignerski batte un grande Markoishvili che però gli risponde dall’arco (59-58) e poi realizza ancora per il sorpasso. Con Smith è 59-63, antisportivo a Smit e 1/2 di Easley, a 1’ dalla sirena è 60-63. Tripla di TD12, 63 pari, quinta infrazione e panca per Easley, 1/2Aradori, rimessa Dinamo e timeout biancoblu. A 1’10” palla a Drake, canestro a fil di sirena, 65-64, e tripudio sassarese. (Giovanni Dessole)

Scavolini Banca Marche Pesaro-Umana Reyer Venezia 88-75
Pesaro: Crosariol 18, Barbour 16, Mack 14
Venezia: Diawara 14, Zoroski 12, Bulleri 11
La Scavolini rompe il ghiaccio all’Adriatic Arena, lasciando annichilita Venezia in un terzo quarto da 32 punti (a 13). Pesaro ha sempre tenuto in pugno la contesa, producendo di più e schiantando poi l’avversario a inizio ripresa. Crosariol ha costruito in avvio, coadiuvato da Cavaliero, gli Usa hanno creato il parzialone, con Hamilton finalmente positivo. Mazzon propone Szewczyk in quintetto, mentre l’altro claudicante - Bowers - non è nemmeno a referto. Gara in equilibrio, si comincia a ritmi altissimi. Si passa dal 14-18 all’8’, al 21-18 al 9’ e poi dal 31-24 del 12’ al 34-36 del 15’. Venezia alterna le difese senza troppi frutti, Pesaro gira bene la palla e trova numerose magie dai giochi a due di Cavaliero e Crosariol, i migliori a metà partita. Devastante anche l’impatto di Mack, che infila otto punti consecutivi dal suo ingresso alla fine del primo quarto. Al 20’ è 43-40 ma la Scavolini ha numeri quasi doppi nella valutazione (56-29). Pesaro inizia la ripresa con la fiammata che si rivelerà decisiva: 57-42 (14-2 il break) al 25’, quando Szewczyk commette il suo quarto fallo. Hamilton si sblocca piazzando due triple mostrando qualità in posizione di guardia, la Reyer tiene (57-47). Pesaro però preme ancora sull’acceleratore e con le triple - due consecutive di un efficace Barbour - vola sul più 23 (70-47 e 13-0 interno) al 29’. L’attacco dei padroni di casa non subisce cali, anche se ci vogliono quasi 4’ per il primo canestro del quarto tempo, firmato Mack. Pesaro controlla (78-58 al 36’), l’intero ultimo periodo è garbadge time. C’è spazio anche per Amici, il decimo reduce da un lungo infortunio. Bastano 13 punti nell’ultima frazione per portare a casa il successo. Ticchi finisce il match con il quintetto italiano, per avvicinare il premio finale riservato a chi ne utilizza di più. (Camilla Cataldo)

Angelico Biella-Juvecaserta 82-65
Biella: Robinson 28, Brackins 21, Jurak e Laganà 8
Caserta: Akindele 21, Jelovac e Chatfield 13
L'Angelico rompe il ghiaccio in campionato, cogliendo una facile vittoria contro la Juve Caserta, mai sembrata in grado di reagire alla pressione difensiva imposta da Biella fin dalle prime battute. Dal canestro di Chatfield del 13-14, la cavalcata dell'Angelico è stata guidata da un clamoroso Robinson che ha sfoderato una prestazione da 42 di valutazione complessiva, oscurando la pur bella prova di un Brackins ispirato al tiro. Caserta è riuscita ad incidere nell'area piccola solo con Akindele che ha approfittato dell'attenzione rivolta ai suoi compagni dalla difesa biellese, ma ha anche sprecato troppo, perdendo 9 dei 24 palloni che i casertani hanno regalato ad un'avversaria molto più reattiva sul parquet. Cancellieri, sempre privo di Soragna, ha beneficiato dei rientri di Chrysikopoulos e Laganà, trovando proprio in quest'ultimo il rush finale decisivo quando la Juve ha tentato di riavicinarsi nel finale, comunque senza far paura. Sacripanti ha tentato di mischiare qualche carta in difesa in corso d'opera, ma senza ottenere risultati da un gruppo apparso ancora poco amalgamato. (Gabriele Pinna)

Acea Roma-Trenkwalder Reggio Emilia 77-66
Roma: Czyz 15, Goss 15, Datome 13
Reggio Emilia: Brunner 20, Cinciarini 16, Taylor 11
Tutto fin troppo facile per Roma, al secondo successo stagionale, che fa vedere subito di avere un altro passo rispetto a Reggio Emilia. I minuti iniziali sono equilibrati, ma dal 6-9 del 5’ la squadra di Menetti smette di giocare, commette tanti errori ma soprattutto non trova mai la via del canestro. Tanto è vero che non segnerà più fino alla fine della prima frazione, subendo un break di 13-0 per il 19-9 del 10’. Un vantaggio che al riposo lungo arriva fino al +14 (40-26) con una prova di buon equilibrio, ben bilanciata tra gioco esterno e interno. Czyz solito fattore, Goss preciso e Datome che mette i suoi 8 punti tutti nel secondo quarto. In più, Lawal intimidisce alla grande sotto i tabelloni. Reggio Emilia fa fatica a rientrare, subisce a rimbalzo, non segna praticamente mai da tre punti (1/9). Nessuna reazione nella seconda parte di gara, anzi la Trenkwalder va letteralmente a picco (-31, 67-36, al 29’) e Roma può così gestire in totale tranquillità la serata trovando nell’ultima frazione pure il +33 (73-40 al 32’) prima di farsi rosicchiare i due terzi del vantaggio per troppa rilassatezza. (Mario Canfora)

Enel Brindisi-Vanoli Cremona 78-69
Brindisi: Gibson 21, Ndoja 13, Reynolds 10
Cremona: Harris 30, Jackson 19, Johnson 9
Brindisi batte Cremona per 78-69 conquistando i primi due punti della stagione con una grande prova di squadra (46 punti dal quintetto, 32 dalla panchina) e il marchio made in Italy sulla vittoria. L’Enel parte subito forte (5-0) con una tripla di Viggiano e un canestro da sotto di Robinson, rimesso a nuovo dopo lo stiramento al ginocchio patito in settimana. Cremona riesce a prendere subito le misure ai padroni di casa che sprecano 5 possessi nei primi dieci minuti. La premiata ditta Harris-Jackson confeziona l’aggancio e subito dopo il sorpasso (+1, 11-12) grazie a un tiro da tre dell’ex Veroli. Simmons spedito sul parquet da Bucchi per i due falli di Grant prova a dettare legge in area colorata: scrive a referto 5 punti consecutivi sommati a due stoppate vigorose che riportano i biancazzurri al pareggio (14-14), prima del controsorpasso firmato dalla grande distanza dal capitano Ndoja (17-16). I secondi dieci minuti sono tutti impressi da Jonathan Gibson: Caja lascia in panca Johnson per Vitali e il moro di West Covina mette in mostra tutto il suo repertorio. In soli cinque minuti segna a referto 14 punti fatturati con due piazzati dai 6,75 che riportano Brindisi alla doppia cifra di vantaggio +12. La Vanoli resta a galla sostenuta in attacco dalla vivacità di Harris (30 punti 10/17 da due, 2/3 da tre, 29 di valutazione) e dalla concretezza di Jackson (19, 6/11 da due) che con un gioco 2+1 riporta i suoi a due possessi di distanza dai padroni di casa (28’, 52-46). I lombardi pagano lo sforzo. Caja ordina la zona che Brindisi punisce chirurgicamente con tre triple che scavano il solco in apertura del quarto periodo fino al +19 (68-49). L’Enel gestisce il vantaggio con qualche patema d’animo. Cremona firma l’ultimo sussulto (39’, 76-67), troppo poco per espugnare il fortino di contrada Masseriola. (Giuseppe Mazzone)