Milano batte i due volte campioni di Europa dell'Olympiacos Pireo con 30 punti di scarto e le domande fioccano. Milano allora può vincere l'Eurolega? Milano può andare alle Final Four che ospiterà in casa a maggio? Milano passerà lo scoglio delle Top 16? Se avessimo anche solo una risposta, se non certa almeno presumibile, saremmo già a giocare il contenuto del nostro salvadanaio dal bookmaker più generoso. Invece possiamo solo provare ad azzardare le nostre risposte che nell'ordine sono no, no e forse. Troppo facile? Beh, di più è legittimamente impensabile e probabilmente neanche nello spogliatoio dell'Olimpia Milano hanno un'idea di quello che riserverà loro la stagione.

daniel e ale — Eroica contro l'Olympiacos, impalbabile una settimana prima contro il Panathinaikos eppure la cosa non deve stupire. L'arrivo di Daniel Hackett ha dato la svolta, quasi come d'incanto ruoli e gerarchie in campo sembrano essersi delineate come a risolvere di colpo una matassa che era rimasta inestricabile per diverse stagioni. Il playmaker pesarese si è presentato con poche parole e tanti fatti ("Nonostante la sua condizione atletica dopo l'infortunio fosse tutt'altro che ottimale" dice Luca Banchi) e ha subito conquistato il ruolo di trascinatore, sia tecnicamente sia emotivamente. Se a livello tecnico la presenza di Hackett risolve il problema del playmaker, più lecito chiedersi se il ruolo di leader di capitan Gentile sia in discussione? La risposta forse è affermativa, ma senza alcun trauma: Alessandro, che è quattro anni più giovane di Hackett, potrà agire maggiormente in campo come una sorta di battitore libero senza sentire il peso della responsabilità e potrà trarne benefici a livello di continuità proseguendo la sua maturazione a fianco di un compagno più esperto che è passato attraverso problemi di crescita simili ai suoi.

Milano ha 5 vittorie e 1 sconfitta in casa nell'Eurolega 2013-14. Ciam/Cast

costruzione — Il Real Madrid, fresco di allungamento del contratto di Sergio Rodriguez fino al 2018, sembra una corazzata inavvicinabile. Il resto del lotto continentale è per ora molto livellato (di certo verso l'alto) e questo fa in modo che MIlano sarà molto artefice del suo destino. L'uscita di Chiotti ha leggermente sfoltito il settore lunghi dove finora Gigli è rimasto ai margini e dove l'accoppiata Melli-Wallace è andata un po' sulle montagne russe come rendimento; Lawal, specie in Europa, è stato assai convincente e questo ha permesso di gestire l'infortunio, e il lento recupero, di Samuels senza grandi contraccolpi. Da capire anche il ruolo che saprà o potrà ritagliarsi Kangur a cui saranno chiesti minuti di qualità dalla panchina. Insomma, un castello componibile stile Ikea: i pezzi ci sono tutti, Banchi ha già dimostrato di essere bravo nell'assemblaggio, ma visti gli investimenti e i tanti fallimenti del recente passato la costruzione attesa deve essere impeccabile. Se in Italia le condizione per riuscirci ci sono tutte, in Europa ogni passo oltre le Top 16 saranno un piccolo capolavoro.