Non solo miglior squadra, miglior coach e miglior giocatore: Mancinelli il miglior italiano, Penna il giovane, Casale la sorpresa, Reggio Calabria la menzione speciale, Mantova la delusione
La regular season di A-2 ¨¨ terminata e siamo pronti per gustarci la fase pi¨´ calda della stagione, con i lunghissimi playoff che decreteranno la squadra che l’anno prossimo disputer¨¤ la serie A. Nel frattempo, ecco un bilancio - del tutto opinabile, ma comunque motivato - dei principali trend che hanno contraddistinto l’annata appena conclusa.
Miglior squadra —
Treviso
Ha finito la fase di andata all’undicesimo posto, con pi¨´ sconfitte che vittorie (7-8), a dodici punti dalla vetta della classifica. Meno di quattro mesi dopo ha chiuso la regular season come terza assoluta a Est, dopo una seconda parte di stagione semplicemente impressionante: tredici vittorie, con un filotto di nove consecutive, due soli stop. Uno a Verona, con la tripla del pareggio che ha scheggiato il ferro; l’altro a Ravenna, per un canestro miracoloso allo scadere di Giachetti. Ha sbancato il PalaDozza, ha rifilato un ventello a Trieste, ha vinto con autorevolezza a Roseto nonostante mancassero tre pedine fondamentali. Gli innesti di Lombardi, e soprattutto di Swann, hanno reso il roster molto pi¨´ profondo ed equilibrato, elevandolo notevolmente in qualit¨¤: l’americano in particolare ha numeri di altra categoria, e coach Pillastrini pu¨° permettersi di farlo partire dalla panchina. Fantinelli e Antonutti sono italiani di livello superiore, con loro sul parquet Treviso ¨¨ padrona del ritmo. Brown gioca con intensit¨¤ incredibile in ogni posizione del campo, Musso appare sempre sotto controllo, Sabatini e Imbr¨° regalano estro e imprevedibilit¨¤. Guardate la valutazione, nessuno la eguaglia: fattura 95.5 a gara, concede appena 75.5. Sar¨¤ capace nei playoff di raggiungere la stabilit¨¤ mentale che ¨¨ mancata negli ultimi anni?
Nomination: Trieste, Casale Monferrato
Miglior coach —
Giancarlo Sacco (Bergamo)
Quando ¨¨ arrivato a Bergamo, un mese e mezzo fa, ha trovato una situazione disastrosa e desolata. Dopo la sconfitta nello scontro diretto con Roseto, la squadra era in caduta libera: ultima in classifica con appena quattro vittorie, giocatori demotivati e irriconoscibili, ambiente privo di speranze. L’innesto di Hollis non aveva portato la scossa desiderata, quello di Lagan¨¤ era troppo fresco per intuirne i risvolti. Come dice il coach, quello che ha fatto ¨¨ stato semplicemente “svuotare la testa dei giocatori”. Una volta rimossi i blocchi mentali, ogni cosa ha magicamente iniziato a funzionare. All’esordio contro la Fortitudo la vittoria ¨¨ stata davvero ad un passo, ma l’Aquila all’overtime ¨¨ stata pi¨´ abile. Da allora sono arrivati soltanto referti rosa: sette vittorie di fila, a prescindere dall’avversario e dal fatto che si giocasse in casa o in trasferta (in campi come quelli di Montegranaro, Udine e Ravenna). C’era Piacenza l¨¬ davanti da agganciare e superare, che significava quart’ultimo posto e salvezza diretta: partita dopo partita ci¨° che era un sogno sembrava sempre pi¨´ reale. Finch¨¦ non si ¨¨ concretizzato, la scorsa domenica.
Nomination: Marco Ramondino (Casale), Lino Lardo (Udine)
Miglior giocatore —
J.J. Frazier (Treviglio)
Lo sappiamo che ¨¨ in Italia da appena un mese e ha giocato soltanto cinque partite. Ma ¨¨ proprio per questo che si merita il premio: non ¨¨ da tutti riuscire a lasciare il segno in cos¨¬ poco tempo e in modo cos¨¬ indelebile. Quando J.J. ¨¨ arrivato a Treviglio, la squadra di coach Vertemati stava lottando per la salvezza dopo un’annata decisamente sfortunata, contrassegnata dall’infortunio di Borra che ha mandato all’aria tutti i piani del coach, costringendolo a tagliare Douvier per potenziare il reparto lunghi con Easley. Mancavano cinque partite e il club parlava di altrettante “finali” per ottenere la salvezza diretta e provare ad agguantare i playoff: il tutto in un paio di settimane, visto che c’erano anche due gare da recuperare. Con Voskuil out per infortunio, la dirigenza decideva di rinforzarsi con un tale Frazier, rookie dalla University of Georgia, met¨¤ stagione in Francia e met¨¤ in G-League. Appena questa combo-guard mancina dal fisico esile ¨¨ scesa in campo, a Treviglio hanno capito di aver fatto il colpaccio: 32 punti nell’esordio con Latina, poi non si ¨¨ pi¨´ fermato. Cinque vittorie di fila, tutte attorno o sopra i 90 punti segnati, con Frazier a 27 di media e 5.4 assist. Salvezza matematica in un lampo, poi addirittura il sogno playoff raggiunto. E non ¨¨ finita qui... Nomination: Nik Raivio (Legnano), Benjamin Raymond (Latina)
Miglior quintetto —
Benjamin Raymond (Latina) 21.2 punti in 34’, 58% da due, 39% da tre, 7.9 rimbalzi e 2 assist (25.2 di valutazione). Nik Raivio (Legnano) 18.5 punti in 35’, 52% da due, 42% da tre, 6.9 rimbalzi, 4 assist (23.3 di valutazione). Devin Ebanks (Siena) 21.6 punti in 34’, 58% da due, 38% da tre, 7.1 rimbalzi (23.3 di valutazione). J.J. Frazier (Treviglio) 27 punti in 34’, 55% da due, 34% da tre, 3 rimbalzi, 5.4 assist (24.4 di valutazione). Mike Hall (Ferrara) 16.1 punti in 36’, 47% da due, 27% da tre, 13 rimbalzi, 4 assist (24.9 di valutazione).
Miglior italiano —
Stefano Mancinelli (Fortitudo)
La tentazione era assegnare questo riconoscimento a Pierpaolo Marini, protagonista della straordinaria stagione di Jesi. Per¨° il Mancio anche la scorsa domenica, nonostante la sua Fortitudo sia uscita sconfitta da Mantova, ci ha ricordato - con 27 punti, 10 rimbalzi e leadership infinita - quanto sia fondamentale il proprio ruolo nella sua squadra. Parliamo di una formazione che ha chiuso come seconda il girone Est, rischiando fino alla fine di superare Trieste e conquistare la prima piazza assoluta. Tutto ci¨° nonostante una stagione ricca di problematiche: ha ruotato tre allenatori, a causa dei problemi di salute di Boniciolli; ha dovuto cambiare un americano, e al momento non ¨¨ ancora riuscita ad avere dagli stranieri quei punti di riferimento nel gioco e nel carisma che ci si aspetterebbe; ha patito una serie di infortuni a giocatori chiave, ha affrontato e superato le incomprensioni con Fultz, ma non ¨¨ ancora quasi mai riuscita ad avere un rendimento all’altezza del proprio roster profondo. In tutto ci¨°, il capitano ¨¨ stata una delle poche certezze, forse la principale: nei momenti di difficolt¨¤, la squadra l’ha sempre presa in mano lui, con le proprie giocate e con il carattere. Le vittorie pi¨´ sudate portano sempre la sua firma. Probabilmente non ¨¨ stato il migliore italiano dell’A-2, se guardiamo le statistiche. Senza dubbio ¨¨ stato il pi¨´ decisivo: ha fatto da straniero, da coach in campo, da go-to-guy, da chioccia dello spogliatoio… e l’elenco potrebbe non finire.
Nomination: Pierpaolo Marini (Jesi), Andrea Renzi (Trapani)
Miglior giovane —
Lorenzo Penna (Imola)
Imola non ce l’ha fatta a qualificarsi ai playoff, probabilmente era un obiettivo fuori portata: una salvezza tranquilla, con qualche lampo sporadico (le vittorie casalinghe contro Treviso e Trieste, il colpaccio sfiorato al PalaDozza) pu¨° essere considerata un risultato soddisfacente. Ci¨° di cui coach Demis Cavina deve essere realmente contento ¨¨ la crescita del giovane Lorenzo Penna, che si ¨¨ affermato nel ruolo che richiede maggiore personalit¨¤ e leadership, quello del playmaker. Non ha saltato una partita, ha giocato 29’ di media, niente male per un ragazzo classe 1998. Per lui 7.7 punti, con il 50% da due e un 19% da tre che va assolutamente migliorato, cui ha aggiunto 2.6 rimbalzi e 3.6 assist (9.5 di valutazione). Promosso a pieni voti: si attendono ulteriori salti di qualit¨¤.
Nomination: Andrea Mezzanotte (Treviglio), Davide Denegri (Casale)
La sorpresa —
Casale Monferrato
Ora possiamo dirlo: quello che ha fatto la squadra di coach Marco Ramondino ¨¨ straordinario, punto. Se l’avete vista in testa al girone Ovest dall’inizio alla fine non ¨¨ una cosa “normale”, ¨¨ perch¨¦ sono stati superlativi. Casale non ¨¨ Trieste, n¨¦ la Fortitudo o Treviso: non ha un roster pensato per andare in serie A, non ha campioni di livello superiore (se escludiamo forse Sanders), non ha investito cifre astronomiche. Ha lavorato bene, ha coltivato un solido gruppo di italiani negli anni, gli ha affiancato una valida coppia di stranieri, ha creduto moltissimo nei giovani (provenienti sia dal proprio vivaio che da fuori), facendoli giocare e offrendo loro ruoli di responsabilit¨¤: stiamo parlando di Severini, Denegri, Bellan, Cattapan, Valentini. Ha giocato una pallacanestro divertente e vincente, riuscendo a mantenere la continuit¨¤ nonostante gli infortuni a ripetizione. Ha avuto momenti di calo e ha dovuto fronteggiare il tentativo di rientro di Scafati: non solo lo ha contenuto, ma nell’ultima giornata ¨¨ scesa in Campania per confermare la propria leadership assoluta, uscendo vincitrice dal PalaMangano. I playoff sono un altro campionato: fino a questo momento, soltanto applausi.
Nomination: Montegranaro, Jesi
Menzione speciale —
Reggio Calabria
Lasciamo perdere le questioni extra-cestistiche, con le quali il coach e i giocatori non hanno nulla a che fare. Limitiamoci a quanto si ¨¨ visto in campo: la stagione della Viola ¨¨ stata straordinaria, punto. Senza la penalizzazione, la squadra di coach Calvani avrebbe chiuso terza nel girone Ovest, dopo un girone di ritorno da undici vittorie a fronte di appena quattro sconfitte: ha vinto ad Agrigento, Siena, Scafati, due volte a Roma. Si ¨¨ unita nello spogliatoio e in campo, mentre fuori il cielo cristallino sopra lo Stretto si faceva (metaforicamente) sempre pi¨´ buio. Un esempio straordinario di cosa significa metterci il cuore.
Nomination: Ravenna, Legnano
La delusione —
Mantova
Stava andando tutto benissimo: la squadra vinceva e si stava collocando stabilmente in piena zona playoff. Candussi si stava confermando tra i migliori lunghi del campionato; Bobby Jones dominava i duelli con le ali avversarie grazie alla propria esperienza e fisicit¨¤; Moraschini era riconosciuto da tutti come il leader offensivo, l’uomo a cui dare la palla nei momenti che contano; Vencato si stava finalmente affermando come playmaker a 360¡ã, non solo gran difensore e regista abile nell’organizzazione del gioco, ma anche attaccante costantemente pericoloso, perfino dalla lunga distanza (il suo punto debole). In pi¨´ era evidente la crescita di Cucci, Timperi e Ferrara. In questo dipinto, Jared Brownridge era una guarda atipica: tanta intensit¨¤, difesa arcigna, movimento costante, tanto spazio per i compagni, ma meno punti di quanto l’ambiente si aspettasse. Per¨° l’equilibrio c’era e funzionava: perch¨¦ distruggerlo? Con l’innesto di Legion - giocatore completamente diverso, che ha bisogno di avere molti palloni tra le mani - il castello ¨¨ crollato: sconfitte, nervosismi, spogliatoio esploso, figuracce e playoff addio. A farne le spese ¨¨ stato coach Davide Lamma, che forse di colpe non ne aveva cos¨¬ tante.
Nomination: Siena, Eurobasket
Alberto Mariutto
© RIPRODUZIONE RISERVATA