Bocchi: "Io divina in campo, politica, artista, ribelle. Ho avuto mille vite e un fidanzato Masai"
Seduta in veranda, aspira boccate da un sigaro toscano, mentre ammira il mar Tirreno dalla sua casa a San Nicola Arcella, in Calabria, vicino a Scalea, Mabel Bocchi si gode la sua nuova pace. Siamo, per la precisione, in cima al villaggio del bridge, costruito 40 anni fa per raccogliere gli appassionati dĄŻestate. "Il bridge era un affare di famiglia: mamma Carmencita era istruttrice federale, mio pap¨¤ era stato campione italiano. Io giochicchio, mio fratello ¨¨ il fenomeno. A seconda di dove siamo io sono la sorella di Norberto o lui il fratello di Mabel". Lei, la prima divina dello sport femminile ("Non mi dispiaceva sentirmi chiamare cos¨Ź"), con il suo Geas ha portato il basket delle donne in una dimensione internazionale e professionistica: la vittoria della coppa dei Campioni del 1978 ¨¨ stata la prima coppa internazionale di una squadra femminile italiana. Poi ci sono anche 8 scudetti, un bronzo agli Europei, 113 presenze in Nazionale. Mabel era il futuro del gioco: unĄŻala dinamica, atletica, intelligente. Una donna di carattere, unĄŻicona. Una donna dalle tante vite.?