Kaloyan Ivanov a canestro. Ciam-Cast

Cadono tutte le squadre al vertice nel 12° turno di Serie A: disastrosa la prima gara senza Hackett in rosa per Siena, ma nonostante la lezione subita da Caserta, la Montepaschi resta in vetta da sola grazie alle contemporanee sconfitte di Cantù, Sassari e Brindisi. Exploit di Pistoia e Reggio Emilia sui campi di Montegranaro e Pesaro, Bologna sconfitta a Varese nel posticipo. Ecco i resoconti delle partite (a parte il successo di Milano su Cremona).

Sidigas Avellino-Enel Brindisi 85-83
Gara infinita che Avellino fa sua dopo due ore di colpi di scena continui. E’ Brindisi a fare la lepre nel primo tempo con un Dyson indemoniato e una percentuale da urlo da oltre l’arco per tre quarti (13/20), salvo poi alzare bandiera bianca al cospetto di un Ivanov ancora una volta dominante sotto le plance (25 punti e 11 rimbalzi). Di Cavaliero il sottomano decisivo sulla sirena finale che ha sparigliato la contesa. Raramente capita di assistere ad un primo tempo così denso di avvenimenti: 53 minuti di durata e 25 falli fischiati in un avvio tutt’altro che spigoloso. Ne fanno le spese James (tre falli al 7’), ma soprattutto Lakovic che dopo aver infilato due triple (15-13 al 7’) si attarda nel discutere del suo terzo fallo con l’arbitro Sardella che gli sanziona la quarta penalità. I padroni di casa, privi dell’influenzato Spinelli, accusano il colpo. Brindisi tira sette liberi consecutivi e va in fuga (15-22 all’8). Arriva anche il fallo tecnico a coach Vitucci dopo la sirena di fine quarto: Bulleri, Campbell e Todic affondano il coltello in avvio di secondo. La Sidigas stenta a trovare tranquillità e sprofonda sul -15 (23-38 al 13’). Dean apre e chiude da oltre l’arco un contro break importante di 11-2 (37-40 al 18’). Le percentuali di Brindisi nel tiro da tre sono da urlo: Dyson e Snaer piazzano sette triple in altrettanti minuti a cavallo del secondo e terzo quarto (56-67 al 25’). Il ritorno in campo di Lakovic da più fluidità alla manovra irpina che trova in Dean il terminale principe, ma è lo stesso sloveno a ridurre il distacco (66-69 al 29’). Diversi i giocatori gravati di quattro penalità sul parquet: la batteria di lunghi ospite è al limite: Ivanov piazza nove punti di fila: è il sorpasso (78-77 al 36’). Si viaggia sul filo dell’equilibrio. A 33’’ dalla fine James commette il secondo fallo: Ivanov impatta dalla lunetta (83 pari). Nell’azione successiva Lewis fallisce il sottomano. A sei secondi dalla fine, Cavaliero percorre tutto il campo e deposita il sottomano vincente sulla sirena finale. (Massimo Roca)
Avellino: Ivanov 25, Dean 19, Lakovic 13.
Brindisi: Dyson 29, Snaer 18, Bulleri 10

Acea Roma-Banco di Sardegna Sassari 72-68
Roma non fallisce il secondo incontro consecutivo in casa e prosegue l'avvicinamento alle primissime posizioni: dopo Reggio Emilia, anche Sassari va k.o.. Primi 20' di equilibrio, con la solita Sassari che tenta uno strappo con 8 punti di fila (due triple) di Travis Diener che fissano il 10-19. Ma Dalmonte si gioca la carta Baron che replica con ugual moneta (due triple e 8 punti di fila) per il 22-23 di fine primo quarto. Si gioca sempre su ritmi elevati (una consuetudine, quando di mezzo c'é Sassari), tocca a Goss da una parte (4/4 da tre al riposo lungo) e Johnson e Marques Green dall'altra segnare a ripetizione per il 46-43 dell'intervallo (trepunti di Goss sulla sirena). Al rientro, le percentuali ovviamente calano, Taylor non riesce a produrre gioco per Roma e Sassari si affida alla verve di Marques Green per tornare avanti dopo il +6 Roma (51-45) e chiudere la frazione sul 57-60. Si va avanti sempre punto a punto, si arriva negli ultimi 5' con l'Acea avanti 64-62, mentre in campo si rivedono Taylor e il "piccolo" Green. Goss tenta di risolvere da solo il match, il Banco Sardegna sbaglia tanto (solo due punti nei primi 7' dell'ultimo quarto) con i due Diener, mentre Jones alterna cose buone in difesa a erroracci in attacco. Lo spettacolo non è dei migliori, si fa fatica da entrambe le parti, si entra negli ultimi 3' col solito equilibrio. Un 1/2 nei liberi di Drake Diener portano il 64-63, Baron non fallisce da tre metri (66-63) ma poi subito dopo commette il quarto fallo. Sempre Drake perde palla (passi), ma Roma deve fare i conti col quinto fallo di Baron (a cui ne sono stati fischiati 4 in due minuti). Tocca a Travis segnare il 66-65, Taylor ribatte (68-65), quindi Sassari sbaglia l'attacco. Ultimo giro di lancette: l'Acea fallisce due attacchi, da un rimbalzo sporco nel traffico esce Taylor con i due punti del 70-65. Marques Green colpisce da tre a -37" (70-68), Goss sfonda e Sassari ha l'ultimo possesso a -22", Thomas sbaglia la tripla della vittoria, Mbakwe subisce fallo e trasforma i due liberi per il 72-68 finale. (Mario Canfora)
Roma: Goss 19, Baron 13, Jones 11
Sassari: M. Green 21, Johnson 17, D. Diener 12

Montepaschi Siena-Pasta Reggia Caserta 60-81
Caserta ferma la prima della classe. La terza vittoria di fila della Pasta Reggia stoppa la capolista solitaria Montepaschi, che aveva vinto le ultime quattro partite e otto delle ultime nove. Ma alla prima gara ufficialmente senza Hackett, anche se di fatto è già la terza di fila senza lui in campionato, precipita a -20 già a inizio secondo quarto e non riesce mai a rientrare. Magistrali in casa casertana Brooks e un Vitali al suo massimo stagionale di 15 punti. Peggior squadra del campionato al tiro da tre, Caserta comincia infilando le prime quattro triple in quattro minuti 3/14. Siena sbaglia otto dei primi dieci tiri soprattutto con Ortner, Green e Carter, la Juve segna 8 dei primi 9 e vola 5-22 al 7’ con Roberts e Hannah. Solo Viggiano trova giocate efficaci in una Montepaschi che, pur essendo seconda in A nelle triple, ne sbaglia 9 delle prime 10 finendo sotto 12-32 al 13’25’’. Fino a qui miglior tiratore da tre del campionato, Carter chiuderà con 0/8. Siena torna al massimo a -13, prima che Vitali e un finale di primo tempo da Harlem Globetrotters di Roberts e Scott faccia toccare alla Juve il 21-46 a inizio ripresa. Erick Green, 6 punti al riposo, entra in trance agonistica con un terzo quarto da 16 punti in tutte le salse (5/5 al tiro con una tripla, 4 falli subiti con 5/6 ai liberi), abbastanza perché la Montepaschi rientri sul 36-52 al 26’30’’ con una tripla di Viggiano se poi sul 44-58 al 29’. Qui Vitali, Brooks e Scott trovano i canestri del 13-1 a cavallo degli ultimi due quarti ricacciano indietro Siena sul 45-71 al 32’. Finisce qui. (Giuseppe Nigro)
Siena: Green 26, Viggiano 15, Rochestie 8
Caserta: Brooks 19, Vitali 15, Roberts e Hannah 14, Scott 13

Umana Venezia-Vitasnella Cantù 84-79
Venezia ferma la marcia trionfale di Cantù sotto lo sguardo del sindaco Giorgio Orsoni. Umana senza Giachetti e Rosselli, avvio di grande intensità dei granata con Cantù che, priva di Cusin per un risentimento muscolare, in difesa lascia qualche varco di troppo (11-5). Sacripanti trova un paio di soluzioni di Lenkins dal perimetro, Cantù fatica nella metà campo avversaria. La tripla di Smith fa decollare l’Umana (19-11), poi tocca a Jones riportare Cantù in linea di galleggiamento (19-15). Sacripanti si fa sentire durante la sosta, Vitasnella più aggressiva, Umana meno lucida, anche perché Lanzarini è fiscalissimo nel fischiare un tecnico a Vitali (3 fallo) con il play di Markovski richiamato in panca dopo 2’ della seconda frazione. Cantù ne approfitta per agganciare la Reyer (25-25), che ritorna a mordere in difesa, subendo solo le iniziative individuali di Aradori. Venezia vola nuovamente a +9 (39-30), ottima metà partita di Easley (10 punti, 18 di valutazione),Vitasnella che prova a rientrare (39-34). Vitali seduto in panchina, la Reyer tiene, Catù si affida allo scatenato Ragland, ma l’Umana è più squadra (52-45) con Easley sempre padrone dell’area colorata (56-50). Ultimo periodo, la Vitasnella prova a riacciuffare gli avversari, ma si sblocca Taylor con due piazzati dall’angolo (72-60), mentre Smith punisce l’antisportivo di Gentile. La guardia di Markovski adesso è scatenato, Venezia ancora con 12 punti di margine (76-64) a 3’17” dalla fine. Ma c’è sempre Ragland (76-69), niente da fare, la volata finale premia una grandissima Reyer. (Michele Contessa)
Venezia: Taylor 21, Smith 17, Easley 16
Cantù: Ragland 24, Aradori 18, Jenkins 11.

Montegranaro-Giorgio Tesi Pistoia 87-93
È Wanamaker (20 punti solo nell'ultimo quarto) l'apriscatole giusto che infrange il sogno di Recalcati di centrare la 500° vittoria in serie A. Il play di Pistoia, con le sue giocate si è caricato la squadra sulle spalle nel finale di gara contro Montegranaro permettendo ai suoi di centrare un successo preziosissimo in chiave salvezza (seconda vittoria consecutiva) contro una diretta concorrente. Una partita bella sin dalle prime battute. Le vittorie contro Brindisi e Venezia non sono state un caso per Sutor e Pistoia e si vede dal buon ritmo che le due squadre dimostrano in campo sin dal primo quarto. Daniel e Gibson firmano subito lo 0-4 ma la Sutor mette in evidenza un buon giro palla con Mayo. Montegranaro passa avanti con Mazzola mentre la sfida sotto i tabelloni è particolarmente interessante tra Skeen e Daniel. A differenza di Johnson (0/4 nel primo quarto) è quest'ultimo che offre buone risposte per la Giorgio Tesi Group, che comunque chiude sotto il quarto (19-15). In avvio di secondo quarto entra in azione il “sempre verde” Galanda con due triple quasi consecutive firma prima il -1 (19-18), poi il sorpasso (19-21) per la formazione toscana, che castiga la zona ordinata da coach Recalcati. È l'asse italiano Mazzola-Campani a riportare avanti i gialloblù sul finire di quarto (36-33). Ad inizio terzo periodo, trascinata dai tiri pesanti di Mitrovic e dalla voglia di Sakic, Montegranaro impone un break di 10-2 che la porta sul 49-42. Mazzola commette il suo quarto fallo (antisportivo al 24') ma Washington fa solo 1/4 ai liberi. L'ala americana si riscatta poco dopo trascinando i suoi sul 53-53 mentre la zona di Pistoia congela l'attacco gialloblù. Il sorpasso arriva al 26'30” con uno schiaccione di Daniel (53-55). Il quarto periodo è all'insegna dell'equilibrio. A 3' dalla fine si accende Wanamaker e per la Sutor son dolori. Con nove punti consecutivi (13 in totale nel quarto) porta Pistoia sul +8 (76-84). Una mazzata per Montegranaro che prova a riaprire il match affidandosi al tiro dai 6,75 e al fallo sistematico ma non basta. (Aaron Pettinari)
Montegranaro: Mitrovic 18, Mayo 15, Sakic 14.
Pistoia: Wanamaker 23, Washington 21, Daniel 14.

Pesaro-Grissin Bon Reggio Emilia 66-99
Reggio Emilia vince la sua prima partita in trasferta, senza soffrire. Pesaro si fa travolgere nella ripresa, senza reagire. Dopo il successo di Cremona, la Vuelle ha lasciato ammutolito il suo pubblico, al quale non regala una gioia dallo scorso aprile. La Grissin Bon si scioglie strada facendo, cresce e mette in piedi una ripresa eccezionale. Silins è l’mvp. Menetti schiera James White in quintetto, dopo dieci giorni di stop e due soli allenamenti sulle gambe. L’ex Vuelle, applauditissimo, teneva troppo ad esserci. Pesaro approccia bene il match: 8-2, 10-6, per Reggio segna solo Cinciarini (8 punti nel primo periodo). I lunghi della Vuelle si muovono bene, il soprasso per gli ospiti lo firma White sul 10-11 del 5’. Pesaro può contare su un vivace Pecile, anche Johnson si fa vedere dalla distanza e la squadra vola: 29-23 al 14’. L’alternanza delle difese chiesta da Dell’Agnello crea a Reggio più di un problema, però poi qualcosa si inceppa, forse anche in concomitanza con l’assenza di Pecile. Al 20’ è 34-39, in virtù di un 9-0 esterno, per Pesaro si spegne la luce in attacco. Il trio Young-Turner-Musso produce troppo poco (2/18). All’intervallo lungo, incredibilmente, Anosike ha solo due rimbalzi al suo attivo. Le percentuali di Pesaro sono troppo basse (34%), Reggio Emilia ha quattro giocatori in valutazione negativa (Filloy, Antonutti, Kaukenas, Cervi): non è esattamente una partita entusiasmante. Nella ripresa Reggio Emilia allunga: 34-45 al 25’ e la forbice si allarga (0-15). Silins porta i suoi sul 38-53 al 26’, Turner e Anosike si sono presi una giornata di vacanza. Reggio sale sul 40-58 al 27’ con un travolgente 4 su 4 da tre punti di Silins, Dell’Agnello insiste con la zona, costantemente bucata. La Grissin Bon ne mette 30 nel terzo quarto, Pesaro è inerme, nessuno si salva. Al 31’ è 50-74, i fischi del pubblico sono sonori. Sprofondo biancorosso: 53-83 al 33’, 57-93 al 37’, il giovanissimo Mussini segna la tripla del 60-98. Camilla Cataldo
Pesaro: Johnson 18, Trasolini 13, Anosike 10.
Reggio Emilia: Silins 23, Cinciarini 18, Bell 13.

Cimberio Varese-Granarolo Bologna 98-89
Una straordinaria prestazione balistica di Clark (9/14 da tre) aiuta Varese a superare per 98-89 una Virtus cui non è bastato l’eccellente primo tempo di Hardy. A Ware capace in avvio di spingere sull’acceleratore, replica subito proprio Clark (tre triple e tre ciuff ai tiri liberi) che costruisce insieme a un reattivo Polonara (8 punti in 8 minuti) il primo break varesino (+ 13 27-14 al 9’). Intanto, nell’ultima parte di un ottimo primo quarto per la sua Cimberio (36 come valutazione di squadra), Frates prova la zona con buoni risultati nonostante le insidie del solito Walsh in uscita dalla panchina virtussina e schierato anche da numero “4” in un quintetto piccolo. A scardinare i piani del tecnico di casa è però una folata di Hardy: l’esterno Usa segna undici punti di fila rimettendo in partita la Granarolo prima della tripla del pareggio di Imbrò (32-32 all’13’). Questa volta è Bechi che gioca la carta difensiva della zona: l’effetto è il primo vantaggio bolognese, frutto dell’inarrestabile Hardy (7/10 nel primo tempo), già a quota 20 punti personali al 18’ (39-42 al 18’). Clark ed Ere tengono peraltro a galla una Cimberio che ha la reazione giusta per riguadagnarsi il + 5 poco prima dell’intervallo lungo (49-44 al 19’30”). Chiusa la pista Hardy, ora bloccato da Ere, l’attacco Virtus s’appoggia su Ware. Le sue penetrazioni non bastano, perché Ere sale di tono pure in attacco (68-60 al 28’). Il vantaggio varesino ritorna poi in doppia cifra sulla tripla numero sette di Clark (+11 73-62 al 29’30”). Bechi decide allora di dar palla sotto, affidandosi alla fisicità di Jordan: la Granarolo risale sino al -3 (77-74 al 33’30”). Clark comunque non fi ferma: sono ancora due sue gran conclusioni dalla distanza a ridare fiato una Cimberio che ritorna così sulla via del successo.
Varese: Clark 34, Polonara 17, Hassell 14, Banks 12
Bologna: Hardy 18, Walsh 17, Jordan 14, Ware 12