Luigi Datome in Nazionale. Ciam/Cast

Sesso, droga e rock’n’ roll. "Per evadere dalla routine del raduno" scherza Gigi Datome riguardo alla sua lettura del momento, "Life" di Keith Richards, dei Rolling Stones. Quando si parla di assenti azzurri, ci si dimentica che anche l’mvp dell’ultima stagione ha saltato praticamente la metà delle partite disputate. Anche le ultime, quando la nuova identità azzurra, senza Bargnani e Hackett, si sta creando. Ma è pronto a rientrare. "Se ci si ferma a pensare c’è dispiacere per le assenze – dice – ma non deve essere un alibi, vogliamo dimostrare con un bel gioco che possiamo competere con tutti. Sono da tanti anni in Nazionale, spesso caratterizzati da risultati deludenti. C’è stata un’inversione l’anno scorso anche se non abbiamo fatto nulla in proporzione agli anni d’oro della Nazionale. Ma ha fatto capire come funziona, cosa bisogna fare per tornare al vertice".
E’ cambiato il suo ruolo senza i tre big?
"No. Bisogna lasciarlo decidere al campo, vedere come si evolve il gruppo, mettere da parte il proprio ego e se capita che la partita viene da te, avere la fiducia per prendersi le responsabilità. Ma va bene lo stesso quando sono gli altri a essere protagonisti. Giocherò soprattutto secondo lungo? Anche l’anno scorso era così con Gallinari “quattro” in difesa e io in attacco".
Com’è il rapporto con gli innesti importanti, Belinelli, Diener, Melli, Gentile?
"L’anno scorso ha significato portarci avanti col lavoro, non ripartire da zero, avere un nucleo con una notevole attitudine. I nuovi stanno condividendo questi valori: giocare come una squadra è l’unico modo per competere, perché la forza del gruppo sia superiore a quella dei singoli".
Diener è la novità assoluta, Belinelli un ritorno dopo due stagioni positive nella Nba.
"Travis si è inserito benissimo, sembra che sia stato sempre con noi, è un piacere vederlo giocare. Ovviamente la nostra è una pallacanestro molto diversa da quella di Sassari dove era più libero, ma si è messo a disposizione per essere più regista di quanto non sia nel club e questo dimostra la sua intelligenza. Beli è un giocatore di livello più alto, che ha fatto un altro salto di qualità ma si sforza d’inserirsi in un gioco più collettivo, di passare di più la palla senza fermarla".
Ha contatti coi Pistons?
"Sento George David, l’assistente di Joe Dumars. Verranno all’Europeo perché apprezzano molto il basket che si gioca qui. Ho grande curiosità di vivere una avventura che sarà bellissima, ma non posso pensarci adesso".
E’ diverso essere un giocatore Nba?
"Vengo riconosciuto di più. Mi piace sentire l’affetto della gente, si vede che è contenta che stia realizzando il mio sogno. Lo apprezzo molto".
Le piace la nuova Roma?
"Mi sembra una buona squadra, sinceramente mi dispiace per Calvani. Ma i tifosi devono avere l’intelligenza di capire che quello che abbiamo fatto l’anno scorso è stato assolutamente straordinario e che, con quel budget, una tranquilla salvezza torna l’obiettivo".
Sentite la responsabilità di giocare un buon Europeo?
"Dobbiamo, deve essere uno stimolo. La Nazionale è il traino di tutto il movimento, giochiamo per noi ma anche per le società che stanno tagliando e tutti quelli che vivono di pallacanestro in un momento di crisi". Finito Keith Richards?
"«Pecile mi ha regalato il Conte di Montecristo. Basterà per tutto l’Europeo".