Il numero uno degli arbitri europei non dirige pi¨´ nel nostro campionato per la regola, poi tolta, dello stop a 50 anni. “Per¨° non so se tutti i miei colleghi sarebbero contenti dell’eventuale ritorno nelle liste...”. La questione ¨¨ tutta nelle mani del presidente Fip, Petrucci, mentre il commissario Cia, Tedeschi, ¨¨ rimasto finora in silenzio
3- Torino perde subito Morris2- Il futuro della Virtus con 7 volti nuovi 1- Brescia punta su Bryon AllenStranezze tipicamente italiane. Pu¨° uno dei migliori fischietti europei, se non il migliore (non potrebbe essere diversamente se ti nominano primo arbitro dell’ultima Final Four di Eurolega), non dirigere in Italia? S¨¬, per Luigi Lamonica ¨¨ possibile. Soprattutto in un mondo dove le invidie e il chiacchiericcio imperano. Spieghiamo: due anni fa fu costretto a chiudere in Italia a 50 anni per una regola che all’epoca decretava lo stop, come ricorda lui stesso: “Vero, non arbitro pi¨´ in Italia perch¨¦ allora a 50 anni si imponeva il fine carriera. Un tetto, quello dell’et¨¤, che in Fiba non c’¨¨ scritto da nessuna parte. In Italia si sono accorti soltanto da poco che questa era una discriminante troppo penalizzante e l’hanno cos¨¬ abolita. Sempre comunque in ritardo rispetto a nazioni come Francia, Spagna e Germania dove ¨¨ stata cancellata da tempo”. Meglio tardi che mai, comunque. A questo punto, visto che proprio a Lamonica non dispiacerebbe tornare ad arbitrare in Italia e che la situazione strampalata ¨¨ stata portata alla ribalta anche dal presidente dei tricolori di Milano, Livio Proli, il numero uno federale Gianni Petrucci non si ¨¨ tirato indietro: “La Fip ¨¨ sempre stata aperta al dialogo”, frase che ha ribadito pi¨´ volte.
SILENZIO —
Nel frattempo c’¨¨ un imbarazzante silenzio del commissario del Cia (Comitato Italiano Arbitri), Stefano Tedeschi. Una sua uscita sarebbe stata necessaria, al netto dei problemi che il rientro di Lamonica potrebbe provocare. Gi¨¤, ma quali problemi? Proprio Lamonica cerca di spiegarlo: “Non pensate che tutti siano contenti eh. Ormai questo ¨¨ diventato un lavoro e a qualcuno semmai non andr¨¤ gi¨´ di arbitrare delle gare in meno. Per carit¨¤, non voglio certo togliere il posto a qualcuno. Ma qualcosa potrei ancora dare, anche ai giovani che ci sono. Tedeschi? ? lui che dovrebbe gestire al meglio questa situazione con tutti gli arbitri: non sarebbe giusto rientrare contro il volere dei colleghi”. Si tratta, in verit¨¤, di un finto problema. Perch¨¦, come ha detto lo stesso Petrucci sul caso Gallinari: “Si pu¨° mai rinunciare a uno come lui in Nazionale? No! E allora se tra il ragazzo e il c.t. Sacchetti c’¨¨ qualche problema di comunicazione, ci penser¨° io a sistemare tutto”. Ecco, per uno come Lamonica dovrebbe essere la stessa cosa: non si pu¨° rinunciare al numero uno degli arbitri europei. E se qualcuno non sar¨¤ d’accordo, pazienza.
ESAMI —
“Comunque io oggi per la Fip non esisto, sono fuori quadro – spiega Lamonica –: lo scorso anno non mi hanno autorizzato nemmeno a dirigere un’amichevole a Roseto. Le nuove liste per la prossima stagione sono state fatte a fine giugno, diciamo che se dovessi rientrare servirebbe solo una delibera federale. Spero che non mi chiedano di fare esami, per¨°...”. Insomma, le condizioni per un rientro ci sono. Ma, a quanto pare, nessuno vuole fare la prima mossa. La dovrebbe fare Tedeschi, perch¨¦ ¨¨ a capo di un movimento che dovrebbe solo avere benefici dal rientro del fischietto abruzzese: aiuterebbe le giovani leve e aumenterebbe la qualit¨¤ delle terne nelle gare pi¨´ importanti e nei playoff. Invece, silenzio totale. Come accade per le questioni spinose, tocca solo a Petrucci risolverle. Perch¨¦, utilizzando ancora una volta il suo concetto, se rinunciare a Gallinari in Nazionale ¨¨ da folli, lo ¨¨ altrettanto con Lamonica in Serie A.
Mario Canfora
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