L’azzurro riparte dalla squadra in cui ha vinto il titolo nel 2014: “Vorrei essere il nuovo Ginobili, ma sapendo quello che ¨¨ stato lui mi piacerebbe anche solo avvicinarmi a quello che ha fatto. La stagione perfetta? Numero nuovo, titolo nuovo”
A San Antonio ¨¨ cambiato tutto, o quasi. Tim Duncan non c’¨¨ pi¨´, Manu Ginobili ha appena chiuso un’epopea leggendaria, Tony Parker si ¨¨ messo addosso la canotta degli Charlotte Hornets del suo idolo Michael Jordan. Persino Kawhi Leonard, sulla carta l’erede designato, ha cambiato aria. Eppure per Marco Belinelli, di ritorno a casa dopo tre anni di separazione, non ¨¨ cambiato niente. O quasi. “Mi aspetto di ritrovare l’ambiente familiare che ¨¨ sempre stato - raccontava in una delle sue ultime apparizioni ufficiali italiane -. E la mia stagione perfetta finisce ancora col titolo, col numero nuovo. Sarebbe la ciliegina sulla torta: ci lavoreremo”.
Marco Belinelli col titolo vinto nel 2014. Getty
NUOVA ERA —
Di quel magico 2014, l’anno dell’ultimo anello Spurs che ha reso Belinelli l’unico italiano ad aver vinto il titolo Nba, sono rimasti ora solo l’azzurro e Patty Mills, oltre ovviamente a Gregg Popovich: “Sar¨¤ diverso, sar¨¤ stranissimo entrare in quello spogliatoio e non essere seduto tra Duncan e Ginobili. Ma anche io sono diverso rispetto al 2014: sono pi¨´ maturo, pi¨´ consapevole di quello che dovr¨° fare in campo. La cosa che mi ha convinto a dire s¨¬, oltre ovviamente al contratto importante per un 32enne come me (biennale da 12 milioni, ndr), ¨¨ che San Antonio resta una squadra che pensa al titolo. Normale si parli poco di noi dopo tutto quello che ¨¨ successo, e ho visto addirittura che ci danno fuori dai playoff. Ma gli Spurs sono sempre cos¨¬: nessuno se li fila e poi fanno un’ottima stagione. Spero che le cose possano andare molto bene anche quest’anno”.
NUOVO BELI —
Belinelli ¨¨ tornato agli Spurs convinto da una telefonata di Gregg Popovich pochi minuti dentro la free agency. Nuovo numero, il 18 (“L’aveva preso Lonny Walker, il rookie, ma ho detto al nostro equipement guy che dopo oltre 10 anni di Nba spettava a me scegliere e lui doveva cambiare”), e ancora tante ambizioni. Il titolo, e un ruolo importantissimo per cui ha lavorato tutta l’estate: “Mi piacerebbe essere il nuovo Ginobili - dice senza nascondere le proprie ambizioni -. Per¨° Manu ¨¨ Manu, quindi mi basterebbe anche solo avvicinarmi a quello che ha fatto lui a San Antonio: cercher¨° di fare il massimo per vincere. Mi far¨° aiutare da Manu stesso per capire come si fa. Popovich mi ha detto subito che era contento che uno come me tornasse agli Spurs, e questo mi ha reso veramente orgoglioso. Per come lo conosco, senza pi¨´ Duncan, Parker e Ginobili ma con una squadra giovane e di talento, Pop secondo me sar¨¤ ancora pi¨´ carico nel voler far bene. E anche a me questa nuova situazione mette pi¨´ carica”.
NUOVA SQUADRA —
Gli Spurs 2018-19 sono tutti nuovi. A partire dal leader designato in campo, DeMar DeRozan, arrivato col dente avvelenato da Toronto in cambio del ribelle Kawhi Leonard. “E’ migliorato tantissimo da quando abbiamo giocato insieme ai Raptors - dice Beli di DeRozan -: ad esempio, ora tira anche da tre mentre ricordo bene che allora nemmeno ci pensava. E’ migliorato anche come leadership e sono certo che lui e LaMarcus Aldridge avranno in mano i palloni pi¨´ importanti. Penso che con Popovich possa migliorare ancora di pi¨´ a livello personale: a San Antonio, oltre che grandi giocatori, c’¨¨ anche un grandissimo staff che ti permette di crescere. Io ne sono un esempio”. Beli, che ad inizio settembre ha “assaggiato” i nuovi Spurs per una settimana, si ¨¨ preparato anche “virtualmente” con Nba2k, di cui ¨¨ stato testimonial nell’evento di lancio in Italia: “Quello che dice LeBron James ¨¨ vero: capisci molte cose quando prendi un giocatore in 2k19, sia come si muove che come tira”. Beli conta anche cos¨¬ di lasciare di nuovo il segno.
Davide Chinellato
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