dopo il flop
Peterson: "Milano rimontata da +27 ¨¨ sconcertante! Serve un play puro come D'Antoni"
Cosa volete che vi dica? No, non ho mai visto in una partita sola (in due partite s¨¬) una rimonta da -27 come quella dello Zalgiris Kaunas contro l¡¯Olimpia Milano al Forum di Assago gioved¨¬ scorso. No, non ho mai visto, o almeno non me lo ricordo, una squadra segnare 37 punti in un quarto come ha fatto lo Zalgiris nell¡¯ultima frazione di partita. Le cifre e il risultato sono impietosi. Ma la cosa strana ¨¨ questa: per 27 minuti l¡¯Olimpia ha giocato una gara strepitosa, con atteggiamento super, andando sul 64-37 quando mancavano tre minuti e 27 secondi alla fine del terzo quarto. Capire cosa sia successo dopo non ¨¨ facile. Penso sia complicato anche per lo staff tecnico dell¡¯Olimpia. Di sicuro, se la vera Milano ha nelle corde quell¡¯inizio cos¨¬ convincente, allora non pu¨° e non deve crollare cos¨¬. Questo rovescio della medaglia ¨¨ sconcertante. Come si pu¨° passare in cos¨¬ poco tempo dall¡¯esprimere la pallacanestro migliore a quella pi¨´ brutta di questo inizio stagione??
Primo punto: capire perch¨¦
¡ª ?Quando allenavo e mi capitavano situazioni molto negative ero quasi sempre convinto che la colpa fosse del nostro rendimento fisico. Non parlo di muscoli. Parlo di resistenza fisica: polmoni, cuore e gambe. Se ¨¨ cos¨¬, state certi che coach Ettore Messina far¨¤ fare ai giocatori un lavoro terrificante in allenamento per recuperare quei 13 minuti di energia che sono mancati gioved¨¬. Poi, il ruolo chiave: il playmaker. Ovvio, io avevo la fortuna sfacciata di avere il pi¨´ grande di sempre, Mike D¡¯Antoni. Oggi ¨¨ tutto diverso: non solo l¡¯Olimpia non ha un play ¡°puro¡± come Mike per battere pressing, far andare il contropiede, far funzionare il gioco ed evitare i blackout; il punto ¨¨ che quel tipo di giocatore (regista e non solo realizzatore) non esiste pi¨´. O quasi...?
Secondo punto: l¡¯effetto sul resto della stagione
¡ª ?Come ricordano benissimo i tifosi dell¡¯Olimpia, nel novembre 1981 senza tre titolari (Meneghin, Gianelli e Gallinari) perdemmo di 45 a Pesaro contro la Scavolini (110-65). Anche se suona strano, fu proprio quella sconfitta che ci fece diventare una grande squadra. Il motivo? Avevamo toccato il fondo! Eravamo sottoposti a critiche feroci, una situazione da ¡°noi contro il mondo¡±. Potevamo solo risalire e, come si sa, alla fine vincemmo lo scudetto battendo lo stessa Scavolini in finale e vincendo (89-86) l¨¤ dove avevamo perso di 45 punti. L¡¯Olimpia di oggi deve fare altrettanto. Siamo solo a ottobre, c¡¯¨¨ tutto l¡¯anno davanti. Non sar¨¤ facile, certo, ma di sicuro ¨¨ possibile, perch¨¦ l¡¯Olimpia ¨¨ fatta di gente tosta.
Terzo punto: il mercato
¡ª ?Sono certo che (anche prima di gioved¨¬) l¡¯Olimpia sta cercando un play vero. Parentesi: non voglio mancare di rispetto a Dimitrijevic, Bolmaro o a Flaccadori. Sono ottimi giocatori, ma sono delle ¡°combo¡±, cio¨¨ delle guardie-play. Il play ¡°puro¡± ¨¨ un¡¯altra cosa ed ¨¨ la chiave di ogni grande squadra. ? lui che non permette i blackout come quello di gioved¨¬ al Forum. Quel tipo di giocatore non perde la palla, trova l¡¯uomo giusto, ispira fiducia e, pi¨´ importante, risolve ogni problema con il suo genio tecnico e mentale. Se Milano ¡°trova¡± quel pezzo ha tempo per le rivincite. Ripeto: siamo a ottobre. Un filo di luce alla fine del tunnel c¡¯¨¨. Basta solo camminare verso quella luce. Anzi, correre.
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