Si ¨¨ spento a 81 anni una figura storica del basket italiano: si occup¨° anche di Gianni Motta, poi scelse la pallacanestro. Da Varese alla Nazionale, con 700 presenze e la partecipazione a 5 Olimpiadi

Sandro Galleani l¡¯umanit¨¤ l¡¯aveva trovata davvero. E l¡¯aveva anche toccata. Succedeva ogni volta che andava ai Giochi Olimpici, il massimo per uno come lui che lo sport ce l¡¯aveva dentro. L¡¯Olimpiade, ha raccontato, ¡°la puoi conoscere solo se la frequenti. Uno non pu¨° considerarsi una persona di sport se non ambisce ai Giochi. Qualsiasi ruolo uno abbia¡±. Per tutta la vita il suo ruolo ¨¨ stato quello di fisioterapista. Toccava il talento, l¡¯umanit¨¤, e la plasmava. Lo ha fatto alla pallacanestro Varese dal ¡¯76 al 2009, e ovviamente in Nazionale (700 presenze). Con la squadra azzurra Galleani ha partecipato a cinque Olimpiadi vincendo pure due argenti (a Mosca e Atene), oltre agli ori europei (¡¯83 e ¡¯99) con Dino e Andrea, i suoi due Meneghin. Se n¡¯¨¨ andato a 81 anni, li aveva compiuti da poco. Varese lo ha ricordato con un post, una bottiglia affidata al web, come si fa oggi, e una foto in bianco e nero: ¡°Sandro era un uomo speciale, una persona generosa, sempre pronta a tendere una mano agli altri con una parola di incoraggiamento per i pi¨´ giovani e un sorriso sincero per chiunque lo incontrasse¡±. Nel 2013 era passato al ruolo di addetto agli arbitri del club. E nel frattempo respirava la pallacanestro, lo sport che gli aveva permesso di girare il mondo e di vedere le facce, i colori, le storie.?

dal ciclismo
¡ª ?Galleani si definiva un ciclista, era nato su una bici. ¡°Ho corso in bicicletta da allievo. Sono arrivato a fare il dilettante e da senior sulla soglia del professionismo¡±, ha raccontato. Ci si era messo un infortunio alla spalla, e negli anni Settanta potevi anche dire addio a una carriera se non eri fortunato. Galleani la fortuna non se l¡¯era sempre andata a cercare, qualche volta gli aveva bussato alla porta. Anzi, gli aveva telefonato. Era Gianni Motta, l¡¯amico di una vita, che da ragazzo aveva corso con lui, e che era diventato un campione cos¨¬ forte da vincere il Giro d¡¯Italia. ¡°Sandro, l¡¯anno prossimo voglio che tu faccia il mio massaggiatore personale¡±. Motta era passato dalla Molteni alla Sanson. E Motta l¡¯aveva voluto Teofilo Sanson, tifosissimo di ciclismo, innamorato fisso di Motta. Il direttore sportivo di quella squadra era Vendramino Bariviera, fratello di quel Bariviera, Renzo, campione immortale del basket azzurro. Galleani all¡¯epoca faceva il fabbro meccanico, dirigeva un¡¯azienda con altri sette dipendenti. Si pensava al matrimonio con l¡¯Egidia, l¡¯amore di tutta la vita. E si pensava al posto fisso. E poi, diceva, ¡°non ho le mani del massaggiatore¡±. Chiese l¡¯approvazione del padre (¡°Nulla ¨¨ certo nella vita: prova e, se le cose non andranno bene, potrai tornare indietro¡±, gli disse), poi part¨¬ da Basiano, dove era cresciuto, con la sua 600 fino a casa di Motta. Arriv¨° a mezzanotte. Il lettino era pronto, si mise l¡¯olio sulle mani e inizi¨°. ¡°Praticamente - ha raccontato - ho cominciato da autodidatta¡±.?

uomo d'altri tempi?
¡ª ?Ma Galleani era un uomo figlio dell¡¯intelligenza. Se le cose arrivano per caso poi bisogna capirle, tenerle, coltivarle. Non ¨¨ mica facile. And¨° alla scuola di massaggiatori sportivi con la federazione. ¡°Per l¡¯abilitazione bisognava dare un esame di ammissione. Capit¨° proprio il giorno del mio matrimonio, il 15 novembre del ¡¯69. E allora dico: come faccio?¡±. Telefon¨° alla scuola, lo misero tra gli ultimi, prima and¨° in chiesa e poi a scuola. ¡°Ho detto a mia moglie e ai parenti che ci saremmo visti nel pomeriggio al ristorante. Sono andato a Milano, ho dato l'esame, e poi li ho raggiunti. Poi ovviamente ho frequentato la scuola per arrivare fino alla laurea di fisioterapia. ? stato bello, ¨¨ stato bello¡±.

Uomo d¡¯altri tempi, affezionato alla semplicit¨¤, Galleani ne parl¨° in una bellissima intervista ad Alberto Bortoluzzi (la trovate su YouTube). E nel raccontare ancora si stupiva di come la vita, qualche volta, ti sa trasportare dove vuole lei. Nel mondo del ciclismo prese parte a Giri e Tour. Alla Salvarani conobbe il dottor Piero Modesti, medico sportivo varesino che si divideva tra ciclismo e basket (era anche alla Ignis). Fu lui a proporre a Sandro di andare a Varese. I primi due anni li divise tra il ciclismo e la pallacanestro. Poi, dal 1973, lasci¨° le due ruote. Galleani ¨¨ stato l'unico massofisioterapista a entrare nell'Italia Basket Hall of Fame, inserito nel 2013 per la categoria "una vita per il basket¡±.?

i quintetti
¡ª ?Ripeteva ancora a memoria i quintetti dei suoi giocatori, e ricordava i momenti in cui il basket era quello dei giganti, quelli veri. Giganti anche timidi e pieni di grazia. Come Sacchetti, che a Los Angeles non se la sentiva di chiedere l¡¯autografo a Carl Lewis. Ci and¨° Galleani. ¡°Carl, c¡¯¨¨ il mio atleta, qua, vorrebbe fare una foto. La fece senza problemi. Ma l¡¯avrebbe fatta anche senza il mio intervento¡±. Gentile, pacato, attento ai dettagli. Galleani ¨¨ stato per tutti Sandrin, un diminutivo dolce, che ne dava immediatamente la misura.

Ma ¨¨ stato anche il masseur, il massaggiatore. Viveva i derby in famiglia (Terenzio, il fratello, stesso ruolo per Cant¨´) e quando lo chiamavano per le interviste ci scherzava su: ¡°C¡¯¨¨ rivalit¨¤ sportiva tra me e mio fratello, ma appena finita la partita tutto torna come prima¡±. Viveva gli equilibri degli spogliatoi, dove sapeva entrare adagio, in punta di piedi. Nello staff della Ignis affianc¨° un¡¯altra figura storica, quella di Marino Cappellini, e poi divent¨° sempre pi¨´ l¡¯uomo dei muscoli. Con Varese conquist¨° 5 scudetti (l¡¯ultimo nel 1999), 2 Coppe Italia, una Supercoppa Italiana (1999), 4 Coppe dei Campioni (l¡¯ultima nel 1976) e tanto altro. Ma sempre con garbo. E umanit¨¤.

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