Nella domenica della 14? di A l’Olimpia liquida in casa la Dolomiti Energia. Venezia piega Cremona e torna seconda, Varese scivola a Trieste. In coda prezioso successo di Cant¨´ a Torino
Dopo la vittoria di Avellino a Brindisi, si completa il programma della 14? giornata
Venezia-Cremona 78-67
L’Umana ritrova il sorriso, piega la Vanoli e si riappropria del secondo posto in classifica. Venezia tiene Cremona a 67 punti, infligge alla squadra di Sacchetti il secondo stop in trasferta con un ritrovato, dopo l’infortunio, Tonut, e una difesa asfissiante. De Raffaele punta su Tonut in quintetto base, il ballottaggio tra Washington e Vidmar premia l’americano, ex di turno come Biligha e Ruzzier sul fronte opposto. L’Umana parte con il piglio giusto: concentrata in difesa, fluida in attacco (9-2), Demps (9 punti in 5’) tiene Cremona in linea di galleggiamento. Mathiang si macchia di due falli in meno di 3’, Sacchetti inserisce Ricci. Stone firma la tripla del +7 (20-13), poi gli orogranata si dissolvono in attacco e inizia un’altra partita: la Vanoli piazza un break di 11-0 (20-26) nei primi 2’34” del secondo periodo, Stojanovic e Ricci protagonisti. Cremona sale anche a +8 (22-30, 26-34), il ritorno di Daye e Watt innesca la reazione dell’Umana negli ultimi 2’, con la fiammata di Tonut (7 punti) e Watt che si apre spazi sotto canestro (33-34). Il centro dell’Umana danza dentro l’area della Vanoli (41-37), ma ¨¨ il ritorno in campo di Mathiang (9 punti di fila) che consente a Cremona di reggere la forza d’urto di Venezia (47-47). Nuovo scatto del’Umana, dopo il time-out di De Raffaele, con Stone e Tonut (13 punti) che spingono la Vanoli a -5 (52-47) con finale nel segno di Washington (54-47). Ultimo quarto, si “scalda” Bramos (60-50), Vanoli che fatica a trovare tiri facili, le triple di Washington e Haynes spingono l’Umana a +12 (66-54). Taliercio in ebollizione al contropiede con schiacciata di Daye (69-56), Cremona regge con i 6 punti di fila di Stojanovic (73-65), Watt mette il sigillo alla vittoria dell’Umana (75-65) a 54” dalla sirena finale. (Michele Contessa)
Venezia: Watt 18, Tonut 14, Bramos 12, Stone 11.
Cremona: Ricci 15, Stojanovic 12, Demps 11.
L’Umana ritrova il sorriso, piega la Vanoli e si riappropria del secondo posto in classifica. Venezia tiene Cremona a 67 punti, infligge alla squadra di Sacchetti il secondo stop in trasferta con un ritrovato, dopo l’infortunio, Tonut, e una difesa asfissiante. De Raffaele punta su Tonut in quintetto base, il ballottaggio tra Washington e Vidmar premia l’americano, ex di turno come Biligha e Ruzzier sul fronte opposto. L’Umana parte con il piglio giusto: concentrata in difesa, fluida in attacco (9-2), Demps (9 punti in 5’) tiene Cremona in linea di galleggiamento. Mathiang si macchia di due falli in meno di 3’, Sacchetti inserisce Ricci. Stone firma la tripla del +7 (20-13), poi gli orogranata si dissolvono in attacco e inizia un’altra partita: la Vanoli piazza un break di 11-0 (20-26) nei primi 2’34” del secondo periodo, Stojanovic e Ricci protagonisti. Cremona sale anche a +8 (22-30, 26-34), il ritorno di Daye e Watt innesca la reazione dell’Umana negli ultimi 2’, con la fiammata di Tonut (7 punti) e Watt che si apre spazi sotto canestro (33-34). Il centro dell’Umana danza dentro l’area della Vanoli (41-37), ma ¨¨ il ritorno in campo di Mathiang (9 punti di fila) che consente a Cremona di reggere la forza d’urto di Venezia (47-47). Nuovo scatto del’Umana, dopo il time-out di De Raffaele, con Stone e Tonut (13 punti) che spingono la Vanoli a -5 (52-47) con finale nel segno di Washington (54-47). Ultimo quarto, si “scalda” Bramos (60-50), Vanoli che fatica a trovare tiri facili, le triple di Washington e Haynes spingono l’Umana a +12 (66-54). Taliercio in ebollizione al contropiede con schiacciata di Daye (69-56), Cremona regge con i 6 punti di fila di Stojanovic (73-65), Watt mette il sigillo alla vittoria dell’Umana (75-65) a 54” dalla sirena finale. (Michele Contessa)
Venezia: Watt 18, Tonut 14, Bramos 12, Stone 11.
Cremona: Ricci 15, Stojanovic 12, Demps 11.
Milano-Trento 86-78
Difende il primato l’AX Milano che batte Trento nella riedizione della finale scudetto 2018. Dolomiti Energia avanti sino alla pausa lunga con Mian in evidenza, poi il break dei campioni d’Italia che, privi di James, Tarczewski, Nedovic e Brooks, scappano via grazie al miglior Della Valle della stagione. Cinque in doppia cifra per gli uomini di coach Pianigiani, il tandem lituano Gudaitis-Kuzminskas respinge nel finale ogni tentativo di rimonta di Marble e compagni. Qualche sbavatura in avvio per Milano che fatica a trovare ritmo offensivo, tre palle perse consecutive che Trento capitalizza con lo 0-4 iniziale. Della Valle sblocca i campioni d’Italia dalla lunetta, la schiacciata di Gudaitis mette in partita anche il pubblico del Forum, 4-6. Forray tiene avanti i suoi con un paio di belle incursioni ma ¨¨ ancora Della Valle a dare la spinta al recupero biancorosso, 7-8. Arriva il sorpasso con un bel semigancio di Kuzminskas, tenta di alzare i giri della sfida l’AX con capitan Cinciarini a referto con due penetrazioni consecutive, 13-10. Fatica a difendere l’area colorata l’Aquila colpita ancora da Kuzminskas e dal neo acquisto Omic per il massimo vantaggio milanese, 18-12. Dolomiti Energia che reagisce trovando canestri da tutta la second unit, di Jovanovic il morbido appoggio che vale la parit¨¤ alla prima sirena, 18-18. Mette la freccia Trento in apertura di secondo periodo con l’ex di lusso Pascolo, mani fredde per i padroni di casa che impattano dalla linea della carit¨¤ con Bertans, 22-22. Mian ¨¨ una spina nel fianco della difesa biancorossa che fatica ad adattarsi sull’esterno bianconero a cui prova a rispondere Jerrells, 27-30 al 15’. Anche Jovanovic ¨¨ in gran serata, 5 punti in fila per il serbo, la zona di coach Buscaglia diventa un rebus complesso, Flaccadori sancisce il primo pi¨´ 5 ospite del match, 34-39. Milano si affida a Gudaitis per togliersi dalle secche, un recupero di Jerrells produce il meno 1 di Kuzminskas all’intervallo, 39-40. Canovaccio sostanzialmente immutato dopo la pausa lunga, l’assalto biancorosso ¨¨ guidato da Cinciarini e Della Valle che timbrano il primo sorpasso Olimpia della ripresa, 43-42. Sale l’intensit¨¤ della sfida con Aaron Craft a quota tre falli, lotta con ferocia Gudaitis, l’Armani Exchange trova il pi¨´ 5 con due liberi di Micov, 49-44. E’ l’Aquila questa volta a faticare in attacco contro il muro biancorosso, ancora Della Valle colpisce in transizione per il pi¨´ 8 milanese, 52-44. C’¨¨ il primo margine in doppia cifra per i campioni d’Italia con il sigillo di capitan Cinciarini, scappa via l’Olimpia che vola sin al pi¨´ 15 dopo l’incursione di Fontecchio, 62-47. Si fa male Jovanovic, sin li uno dei migliori tra i trentini, non manca il cuore alla Dolimiti Energia che ¨¨ ancora a meno 9, 64-55. Milano prova ad amministrare il vantaggio con Trento che non molla sino alla fine con Marble in evidenza. Il contropiede solitario di Cinciarini, con 90 secondi da giocare, chiude ufficialmente la sfida, 81-69. (Marco Taminelli)
Milano: Gudaitis 19, Della Valle 18, Kuzminskas 13
Trento: Marble 14, Mian 13, Craft 10
Difende il primato l’AX Milano che batte Trento nella riedizione della finale scudetto 2018. Dolomiti Energia avanti sino alla pausa lunga con Mian in evidenza, poi il break dei campioni d’Italia che, privi di James, Tarczewski, Nedovic e Brooks, scappano via grazie al miglior Della Valle della stagione. Cinque in doppia cifra per gli uomini di coach Pianigiani, il tandem lituano Gudaitis-Kuzminskas respinge nel finale ogni tentativo di rimonta di Marble e compagni. Qualche sbavatura in avvio per Milano che fatica a trovare ritmo offensivo, tre palle perse consecutive che Trento capitalizza con lo 0-4 iniziale. Della Valle sblocca i campioni d’Italia dalla lunetta, la schiacciata di Gudaitis mette in partita anche il pubblico del Forum, 4-6. Forray tiene avanti i suoi con un paio di belle incursioni ma ¨¨ ancora Della Valle a dare la spinta al recupero biancorosso, 7-8. Arriva il sorpasso con un bel semigancio di Kuzminskas, tenta di alzare i giri della sfida l’AX con capitan Cinciarini a referto con due penetrazioni consecutive, 13-10. Fatica a difendere l’area colorata l’Aquila colpita ancora da Kuzminskas e dal neo acquisto Omic per il massimo vantaggio milanese, 18-12. Dolomiti Energia che reagisce trovando canestri da tutta la second unit, di Jovanovic il morbido appoggio che vale la parit¨¤ alla prima sirena, 18-18. Mette la freccia Trento in apertura di secondo periodo con l’ex di lusso Pascolo, mani fredde per i padroni di casa che impattano dalla linea della carit¨¤ con Bertans, 22-22. Mian ¨¨ una spina nel fianco della difesa biancorossa che fatica ad adattarsi sull’esterno bianconero a cui prova a rispondere Jerrells, 27-30 al 15’. Anche Jovanovic ¨¨ in gran serata, 5 punti in fila per il serbo, la zona di coach Buscaglia diventa un rebus complesso, Flaccadori sancisce il primo pi¨´ 5 ospite del match, 34-39. Milano si affida a Gudaitis per togliersi dalle secche, un recupero di Jerrells produce il meno 1 di Kuzminskas all’intervallo, 39-40. Canovaccio sostanzialmente immutato dopo la pausa lunga, l’assalto biancorosso ¨¨ guidato da Cinciarini e Della Valle che timbrano il primo sorpasso Olimpia della ripresa, 43-42. Sale l’intensit¨¤ della sfida con Aaron Craft a quota tre falli, lotta con ferocia Gudaitis, l’Armani Exchange trova il pi¨´ 5 con due liberi di Micov, 49-44. E’ l’Aquila questa volta a faticare in attacco contro il muro biancorosso, ancora Della Valle colpisce in transizione per il pi¨´ 8 milanese, 52-44. C’¨¨ il primo margine in doppia cifra per i campioni d’Italia con il sigillo di capitan Cinciarini, scappa via l’Olimpia che vola sin al pi¨´ 15 dopo l’incursione di Fontecchio, 62-47. Si fa male Jovanovic, sin li uno dei migliori tra i trentini, non manca il cuore alla Dolimiti Energia che ¨¨ ancora a meno 9, 64-55. Milano prova ad amministrare il vantaggio con Trento che non molla sino alla fine con Marble in evidenza. Il contropiede solitario di Cinciarini, con 90 secondi da giocare, chiude ufficialmente la sfida, 81-69. (Marco Taminelli)
Milano: Gudaitis 19, Della Valle 18, Kuzminskas 13
Trento: Marble 14, Mian 13, Craft 10
Torino-Cant¨´ 96-106 d.t.s.
In un PalaVela non troppo amichevole (contestazione alla societ¨¤ e cori in favore di Delfino, fuori squadra per la lite con il vicepresidente Forni), Torino cade nell’importantissimo scontro salvezza con Cant¨´, al termine di una gara equilibrata, che si decide solo dopo un supplementare. Il primo tempo scorre via senza particolari sussulti, i ritmi non sono troppo alti e le due squadre mantengono il punteggio in equilibrio. Dopo 4’ Cant¨´ - lanciata da Jefferson - prova la prima minifuga, portandosi sul +5 (7-12), ma Torino non si scompone e trova pari e vantaggio grazie ad un ottimo Carr. I brianzoli insistono provando a chiudere in vantaggio, la Fiat, per¨°, si fa trovare ancora pronta e dopo la tripla di McAdoo, quattro punti consecutivi di Carr chiudono il primo quarto 25-23. Nella seconda frazione, dopo aver toccato il massimo vantaggio di +5, Torino viene presa in contropiede dagli ospiti che con Blakes, Gaines e Davis volano a +9 (34-43). Cant¨´, non ha la forza, per¨°, di affondare il colpo del KO e Torino ne approfitta per tornare in quota, con il primo tempo che si chiude 47-49. Nella ripresa, ancora grandissimo equilibrio con le due squadre che si affrontano punto a punto, con nessuna delle due che riesce ad avere la meglio sull’altra. Da una parte la grande precisione dall’arco di Wilson e Hobson, dall’altra parte la buona organizzazione offensiva dei biancobl¨´ (sei gli uomini in doppia cifra di Cant¨´) conducono le danze fino all’89 pari a 60’’ dalla fine. In un PalaVela infocato Udanoh e Moore fanno il 91-91; con 25’’ e la palla in mano Cant¨´ spreca e si va all’overtime. I 5’ supplementari vedono Cant¨´ portarsi avanti di cinque lunghezze dopo 1’ (95-100). Torino affida le proprie speranze a Carr e a Wilson che falliscono la conclusione dall’arco, Cant¨´ dall’altra parte ne approfitta per allungare il vantaggio e guadagnare due punti fondamentali per la corsa salvezza. (Salvatore Macheda)
Torino: Carr 21, McAdoo 19, Hobson 16
Cant¨´: Gaines 26, Jefferson 22, Blakes e Mitchell 15
In un PalaVela non troppo amichevole (contestazione alla societ¨¤ e cori in favore di Delfino, fuori squadra per la lite con il vicepresidente Forni), Torino cade nell’importantissimo scontro salvezza con Cant¨´, al termine di una gara equilibrata, che si decide solo dopo un supplementare. Il primo tempo scorre via senza particolari sussulti, i ritmi non sono troppo alti e le due squadre mantengono il punteggio in equilibrio. Dopo 4’ Cant¨´ - lanciata da Jefferson - prova la prima minifuga, portandosi sul +5 (7-12), ma Torino non si scompone e trova pari e vantaggio grazie ad un ottimo Carr. I brianzoli insistono provando a chiudere in vantaggio, la Fiat, per¨°, si fa trovare ancora pronta e dopo la tripla di McAdoo, quattro punti consecutivi di Carr chiudono il primo quarto 25-23. Nella seconda frazione, dopo aver toccato il massimo vantaggio di +5, Torino viene presa in contropiede dagli ospiti che con Blakes, Gaines e Davis volano a +9 (34-43). Cant¨´, non ha la forza, per¨°, di affondare il colpo del KO e Torino ne approfitta per tornare in quota, con il primo tempo che si chiude 47-49. Nella ripresa, ancora grandissimo equilibrio con le due squadre che si affrontano punto a punto, con nessuna delle due che riesce ad avere la meglio sull’altra. Da una parte la grande precisione dall’arco di Wilson e Hobson, dall’altra parte la buona organizzazione offensiva dei biancobl¨´ (sei gli uomini in doppia cifra di Cant¨´) conducono le danze fino all’89 pari a 60’’ dalla fine. In un PalaVela infocato Udanoh e Moore fanno il 91-91; con 25’’ e la palla in mano Cant¨´ spreca e si va all’overtime. I 5’ supplementari vedono Cant¨´ portarsi avanti di cinque lunghezze dopo 1’ (95-100). Torino affida le proprie speranze a Carr e a Wilson che falliscono la conclusione dall’arco, Cant¨´ dall’altra parte ne approfitta per allungare il vantaggio e guadagnare due punti fondamentali per la corsa salvezza. (Salvatore Macheda)
Torino: Carr 21, McAdoo 19, Hobson 16
Cant¨´: Gaines 26, Jefferson 22, Blakes e Mitchell 15
Virtus Bologna-Brescia 88-80
Doppietta alla Unipol Arena per la Virtus. Dopo il successo di Natale contro Reggio Emilia, arriva anche quello alla Befana contro Brescia. Decisivo ¨¨ Tony Taylor con 15 punti nell’ultimo quarto (22 punti e 8 assist totali), letteralmente dominato dal playmaker bolognese spalleggiato da un ottimo M’Baye. Sono infatti due triple del francese a spezzare l’equilibrio a met¨¤ ultimo quarto. La partenza era stata tutta di marca Virtus. Chiusure puntuali in difesa, controllo dei rimbalzi e buona circolazione di palla producono l’allungo sul 15-4 con Aradori, mentre la Leonessa ¨¨ letteralmente aggrappata a Cunningham. Passata la tempesta, gli uomini di Diana si riorganizzano mischiando le difese. Cambiando in ogni situazione tolgono spazio vitale alla Segafredo e pian piano erodono il vantaggio fino al 31-30 col solito Cunningham. Le mani sono freddissime dall’arco (3/13 la Virtus e 0/6 Brescia a met¨¤), ma i padroni di casa hanno energia a rimbalzo d’attacco con Kravic e Qvale, propiziando il +8 dell’intervallo (42-34) sancito dal primo canestro di Punter e dal fosforo di Pajola. Un vantaggio che gli ospiti si bevono in un attimo nel terzo quarto. La difesa bolognese non tiene, subisce 16 punti nei primi 4 minuti e 29 nel periodo quando la Leonessa col risveglio di Hamilton mette anche il naso avanti (49-52). Taylor capisce che ¨¨ il momento di prendere in mano la partita e lo fa con profitto, ma ¨¨ la difesa bianconera a salire di colpi concedendo 8 punti nei primi 7 minuti di quarto periodo a Brescia. Due triple di M’Baye e quattro punti in fila del play rompono l’equilibrio a met¨¤ quarto (81-70) per due punti che tengono la Segafredo in corsa per la Final Eight. (Luca Aquino)
Bologna: Taylor 22, Kravic e M’Baye 14.
Brescia: Cunningham 16, Hamilton 13, Mika 11.
Doppietta alla Unipol Arena per la Virtus. Dopo il successo di Natale contro Reggio Emilia, arriva anche quello alla Befana contro Brescia. Decisivo ¨¨ Tony Taylor con 15 punti nell’ultimo quarto (22 punti e 8 assist totali), letteralmente dominato dal playmaker bolognese spalleggiato da un ottimo M’Baye. Sono infatti due triple del francese a spezzare l’equilibrio a met¨¤ ultimo quarto. La partenza era stata tutta di marca Virtus. Chiusure puntuali in difesa, controllo dei rimbalzi e buona circolazione di palla producono l’allungo sul 15-4 con Aradori, mentre la Leonessa ¨¨ letteralmente aggrappata a Cunningham. Passata la tempesta, gli uomini di Diana si riorganizzano mischiando le difese. Cambiando in ogni situazione tolgono spazio vitale alla Segafredo e pian piano erodono il vantaggio fino al 31-30 col solito Cunningham. Le mani sono freddissime dall’arco (3/13 la Virtus e 0/6 Brescia a met¨¤), ma i padroni di casa hanno energia a rimbalzo d’attacco con Kravic e Qvale, propiziando il +8 dell’intervallo (42-34) sancito dal primo canestro di Punter e dal fosforo di Pajola. Un vantaggio che gli ospiti si bevono in un attimo nel terzo quarto. La difesa bolognese non tiene, subisce 16 punti nei primi 4 minuti e 29 nel periodo quando la Leonessa col risveglio di Hamilton mette anche il naso avanti (49-52). Taylor capisce che ¨¨ il momento di prendere in mano la partita e lo fa con profitto, ma ¨¨ la difesa bianconera a salire di colpi concedendo 8 punti nei primi 7 minuti di quarto periodo a Brescia. Due triple di M’Baye e quattro punti in fila del play rompono l’equilibrio a met¨¤ quarto (81-70) per due punti che tengono la Segafredo in corsa per la Final Eight. (Luca Aquino)
Bologna: Taylor 22, Kravic e M’Baye 14.
Brescia: Cunningham 16, Hamilton 13, Mika 11.
Sassari-Trieste 102-97
Terza vittoria di fila per gli uomini di Esposito, che superano una coriacea Trieste, capace di riaprire la gara anche dopo aver toccato il -20. Prima parte nettamente a favore dei padroni di casa, prima ribaltano un parziale di 0-7 in favore di Trieste, poi sfruttando il lavoro dei lunghi con Thomas e Cooley protagonisti, costruiscono 14 punti di margine, mentre Trieste, non riesce a trovare delle alternative di gioco al lavoro di Wright e Sanders, pagando a caro prezzo delle percentuali dalla lunga distanza decisamente basse: 1/12 al 20’ con il punteggio che dice 51-39 a favore dei padroni di casa. Il ritorno in campo dopo la pausa lunga vede un quarto a due facce, con Sassari che allunga sino al +20 sfruttando la supremazia nel pitturato e Trieste, che trova un break di 10 punti, costruito grazie al lavoro sporco di Peric prima e di Mosley poi, che svoltano l’inerzia a rimbalzo per gli ospiti e trascinano l’Alma sino al -10. In apertura di ultimo quarto Trieste trova le triple che sono mancate nella prima parte di gara e complice il tecnico fischiato a Smith si porta ad un possesso di distanza; ma i padroni di casa trovano il modo di riaprire la forbice: in una gara sempre pi¨´ fisica la differenza la fa la forza nel pitturato che Cooley e compagni possono esprimere e cos¨¬, Sassari riporta prima a 10 le lunghezze di margine e poi gestisce l’ultimo tentativo di rimonta Triestina guidata dall’ex Fernandez. (Nicola Cascioni)
Sassari: Cooley 24, Bamforth 20, Pierre 18
Trieste: Fernandez 25, Wright 22, Sanders 16
Terza vittoria di fila per gli uomini di Esposito, che superano una coriacea Trieste, capace di riaprire la gara anche dopo aver toccato il -20. Prima parte nettamente a favore dei padroni di casa, prima ribaltano un parziale di 0-7 in favore di Trieste, poi sfruttando il lavoro dei lunghi con Thomas e Cooley protagonisti, costruiscono 14 punti di margine, mentre Trieste, non riesce a trovare delle alternative di gioco al lavoro di Wright e Sanders, pagando a caro prezzo delle percentuali dalla lunga distanza decisamente basse: 1/12 al 20’ con il punteggio che dice 51-39 a favore dei padroni di casa. Il ritorno in campo dopo la pausa lunga vede un quarto a due facce, con Sassari che allunga sino al +20 sfruttando la supremazia nel pitturato e Trieste, che trova un break di 10 punti, costruito grazie al lavoro sporco di Peric prima e di Mosley poi, che svoltano l’inerzia a rimbalzo per gli ospiti e trascinano l’Alma sino al -10. In apertura di ultimo quarto Trieste trova le triple che sono mancate nella prima parte di gara e complice il tecnico fischiato a Smith si porta ad un possesso di distanza; ma i padroni di casa trovano il modo di riaprire la forbice: in una gara sempre pi¨´ fisica la differenza la fa la forza nel pitturato che Cooley e compagni possono esprimere e cos¨¬, Sassari riporta prima a 10 le lunghezze di margine e poi gestisce l’ultimo tentativo di rimonta Triestina guidata dall’ex Fernandez. (Nicola Cascioni)
Sassari: Cooley 24, Bamforth 20, Pierre 18
Trieste: Fernandez 25, Wright 22, Sanders 16
Pistoia-Varese 71-65
Rialza la testa la Oriora Pistoia con una prova di sacrificio e sudore, che potrebbe dare la scossa ad una stagione fino a qui con troppe ombre. Varese era reduce da 6 vittorie nelle ultime 7, ma viene messa sotto. Avramovic non ha dato il solito contributo, alterno Scrubb e cos¨¬ la Openjobmetis scivola al quarto posso. Partenza spumeggiante del match, Varese sotto fa male con Archie e Cain, la Oriora non ¨¨ pronta a reggere un simile ritmo ma intanto ne approfitta per mettere fieno in cascina, al 7’ dopo ottima circolazione di palla Dom Johnson colpisce dall’arco e fa scrivere sul tabellone 20-12. L’avvio di secondo quarto ¨¨ di ben altro tenore, nei primi 5’ si registrano sono le triple dei panchinari Natali e Tambone e cos¨¬ l’Ojm (fino a l¨¬ 0/9 dai 6,75) ricuce lo strappo (23-23). A Pistoia servono 8’ per segnare su azione, grazie ad Auda, ma una volta sbloccata, si ripete ancora con Auda e due volte con Dominique Johnson, l’ex di turno mette anche la tripla allo scadere per un nuovo sorpasso (36-35), in risposta alla tripla di Scrubb. Varese era tornata a condurre poco prima con il tiro pesante di Moore, in un primo tempo da 4/16 da 3 per i lombardi, dove i 10 rimbalzi offensivi sono serviti a nascondere il fatto che le polveri fossero bagnate. Show di un motivatissimo Dominique Johnson che con 4/5 da 3 tiene viva Pistoia, che ha iniziato ad essere arcigna in difesa. Un break per¨° di 6-0 per gli ospiti al 32’, con un grande Archie, costringe Ramagli al time out. Avramovic, meno ispirato di altre sere, va in panca con 4 falli dopo aver centrato la tripla 57-60. Vantaggi minimi sino allo strappo del 39’ a firma del solito Johnsone e Peak per il 69-64. Mossa inedita per i toscani con il doppio play ma giochi condotto da un Dom Johnson che mai a Pistoia a questi livelli avevano mai visto e forse non rivedranno dato che il suo contratto scade il 13 gennaio e sembrava destinato a fare le valige. Chiss¨¤ se cambier¨¤ qualcosa. (Filippo Laico)
Pistoia: D. Johnson 26, K.Johnson 13, Peak 14.
Varese: Archie 19, Scrubb 14, Cain 11.
Rialza la testa la Oriora Pistoia con una prova di sacrificio e sudore, che potrebbe dare la scossa ad una stagione fino a qui con troppe ombre. Varese era reduce da 6 vittorie nelle ultime 7, ma viene messa sotto. Avramovic non ha dato il solito contributo, alterno Scrubb e cos¨¬ la Openjobmetis scivola al quarto posso. Partenza spumeggiante del match, Varese sotto fa male con Archie e Cain, la Oriora non ¨¨ pronta a reggere un simile ritmo ma intanto ne approfitta per mettere fieno in cascina, al 7’ dopo ottima circolazione di palla Dom Johnson colpisce dall’arco e fa scrivere sul tabellone 20-12. L’avvio di secondo quarto ¨¨ di ben altro tenore, nei primi 5’ si registrano sono le triple dei panchinari Natali e Tambone e cos¨¬ l’Ojm (fino a l¨¬ 0/9 dai 6,75) ricuce lo strappo (23-23). A Pistoia servono 8’ per segnare su azione, grazie ad Auda, ma una volta sbloccata, si ripete ancora con Auda e due volte con Dominique Johnson, l’ex di turno mette anche la tripla allo scadere per un nuovo sorpasso (36-35), in risposta alla tripla di Scrubb. Varese era tornata a condurre poco prima con il tiro pesante di Moore, in un primo tempo da 4/16 da 3 per i lombardi, dove i 10 rimbalzi offensivi sono serviti a nascondere il fatto che le polveri fossero bagnate. Show di un motivatissimo Dominique Johnson che con 4/5 da 3 tiene viva Pistoia, che ha iniziato ad essere arcigna in difesa. Un break per¨° di 6-0 per gli ospiti al 32’, con un grande Archie, costringe Ramagli al time out. Avramovic, meno ispirato di altre sere, va in panca con 4 falli dopo aver centrato la tripla 57-60. Vantaggi minimi sino allo strappo del 39’ a firma del solito Johnsone e Peak per il 69-64. Mossa inedita per i toscani con il doppio play ma giochi condotto da un Dom Johnson che mai a Pistoia a questi livelli avevano mai visto e forse non rivedranno dato che il suo contratto scade il 13 gennaio e sembrava destinato a fare le valige. Chiss¨¤ se cambier¨¤ qualcosa. (Filippo Laico)
Pistoia: D. Johnson 26, K.Johnson 13, Peak 14.
Varese: Archie 19, Scrubb 14, Cain 11.
Reggio Emilia-Pesaro 108-66
Reggio travolge Pesaro e gli infligge la sesta sconfitta consecutiva. Ottima prova di squadra per la Grissin Bon, trascinata nei momenti salienti, quelli iniziali, da un super Pablo Aguilar (20 punti e 4/5 da tre) e da un ottimo Leonardo Candi (15 e 5 assist). Alla Vuelle, in partita solo nei primi 5’, non bastano le prove d’orgoglio di Mockevicius e Blackmon, autori di 16 punti a testa. L’inizio di Pesaro ¨¨ confortante (9-11) ma tre triple di Aguilar cambiano immediatamente l’inerzia e Reggio dopo 10’ ¨¨ avanti (25-15). In avvio di secondo quarto gli emiliani assestano un parziale devastante di 15-5 che doppia la Vuelle (40-20) e la mette in ginocchio. All’intervallo il divario ¨¨ ancora pi¨´ ampio (57-29). La reazione di Pesaro ¨¨ affidata a Mockevicius e Blackmon (Murray espuslo per somma di antisportivi) ma la forza d’urto della Grissin Bon ¨¨ troppo forte (81-44 al 30’). L’ultimo quarto ¨¨ pura accademia con i giocatori che sistemano il tabellino. (Francesco Pioppi)
Reggio Emilia: Aguilar 20, Candi e Rivers 15.
Pesaro: Mockevicius e Blackmon 16, Artis 12.
Reggio travolge Pesaro e gli infligge la sesta sconfitta consecutiva. Ottima prova di squadra per la Grissin Bon, trascinata nei momenti salienti, quelli iniziali, da un super Pablo Aguilar (20 punti e 4/5 da tre) e da un ottimo Leonardo Candi (15 e 5 assist). Alla Vuelle, in partita solo nei primi 5’, non bastano le prove d’orgoglio di Mockevicius e Blackmon, autori di 16 punti a testa. L’inizio di Pesaro ¨¨ confortante (9-11) ma tre triple di Aguilar cambiano immediatamente l’inerzia e Reggio dopo 10’ ¨¨ avanti (25-15). In avvio di secondo quarto gli emiliani assestano un parziale devastante di 15-5 che doppia la Vuelle (40-20) e la mette in ginocchio. All’intervallo il divario ¨¨ ancora pi¨´ ampio (57-29). La reazione di Pesaro ¨¨ affidata a Mockevicius e Blackmon (Murray espuslo per somma di antisportivi) ma la forza d’urto della Grissin Bon ¨¨ troppo forte (81-44 al 30’). L’ultimo quarto ¨¨ pura accademia con i giocatori che sistemano il tabellino. (Francesco Pioppi)
Reggio Emilia: Aguilar 20, Candi e Rivers 15.
Pesaro: Mockevicius e Blackmon 16, Artis 12.
Gasport
© RIPRODUZIONE RISERVATA