Vincitore di tre edizioni della mitica corsa nel deserto, lo spagnolo si ¨¨ ritagliato un ruolo da protagonista con Audi negli ultimi anni, senza per¨° riuscire a portarla a casa. Alla vigilia dell'edizione 2024 ha spiegato cosa rende unica questa gara
Arrivando dal mondo del rally tradizionale, Carlos Sainz Senior ha dovuto affrontare un percorso di adattamento piuttosto lineare alla Dakar. Dal suo debutto nel 2006 sono arrivate 16 partecipazioni consecutive (nel 2008 non si ¨¨ gareggiato), tre vittorie (2010, 2018, 2020) con tre case diverse e due ulteriori terzi posti. Nel palmares sportivo dello spagnolo erano gi¨¤ presenti inoltre due Mondiali Rally nel 1990 e 1992. Nonostante l'et¨¤ avanzi e Sainz affronti la prossima edizione con Audi sulla soglia dei 62 anni, la voglia di competere e vincere rimane sempre la stessa. Questo ¨¨ quello che ¨¨ emerso dall'intervista effettuata con Saudi Motorsport alla vigilia della partenza.
Passione per il motorsport
¡ª ?Fin da bambino Sainz ¨¨ stato appassionato di auto, nonostante abbia praticato altri sport come tennis e calcio. "Quello che mi ha spinto verso i rally ¨¨ stato incontrare il futuro marito di mia sorella, quando avevo 11 anni: era un ottimo pilota e ho iniziato a seguirlo. Poi mio fratello, di quattro anni pi¨´ grande, ha preso quella strada e allora ci sono entrato anch'io", ha spiegato Sainz. "Fin da giovane la mia passione per il motorsport ¨¨ stata molto elevata. Quando ho smesso con il rally ero ancora vincente, ma volevo diventare il primo spagnolo a vincere la Dakar e ci sono riuscito. Penso che la vita sia fatta di sogni, obiettivi e passione".
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Una sfida unica
¡ª ?Sainz ha avuto la possibilit¨¤ di competere in tre continenti diversi durante la sua avventura alla Dakar: Africa, Sud America e Asia. "L'Arabia Saudita ¨¨ un ottimo paese per ospitare la Dakar. C'¨¨ il deserto, una buona combinazione di rocce, ghiaia e dune, condizioni simili al Sahara", ha detto. "La Dakar ¨¨ una sfida come nessun'altra: dura due settimane e questo la rende molto difficile. Guidare per quattro-cinque ore al giorno su percorsi mai visti prima alle velocit¨¤ a cui andiamo ¨¨ davvero complicato. Per capire, il cuore arriva a 140-160 battiti al minuto per quattro ore di fila. Per questo mi alleno in palestra tutti i giorni", ha spiegato. "La combinazione di questi fattori fa s¨¬ che se non si ¨¨ preparati fisicamente, dopo pochi giorni le prestazioni caleranno. Realisticamente, solo tre-quattro piloti possono vincere la Dakar: altri lotteranno per i successi di tappa, ma resistere per due settimane ¨¨ un'altra storia. Ecco cosa rende speciale questa gara".
Il miglioramento di Audi
¡ª ?Per il terzo anno di fila Sainz affronter¨¤ la Dakar con Audi e la sua RS Q e-tron elettrica. "Pensiamo di aver lavorato nella giusta direzione con le sospensioni, che erano uno dei punti da migliorare. Avremo anche 15 kW in pi¨´ (circa 20 Cv) che compenseranno il nostro peso maggiore in accelerazione. Quest'anno, se riusciremo a controllare l'affidabilit¨¤, abbiamo un'ottima squadra per competere e speriamo di ottenere un bel risultato", ha spiegato Sainz, che detiene gi¨¤ il record di vincitore pi¨´ anziano della gara. Record che vorrebbe provare a battere, tenendosi sempre in forma: "Devi essere in perfette condizioni fisiche per poter andare al massimo per cinque ore di fila. Servono sia i muscoli che la parte aerobica. Il collo e la schiena devono essere forti. E quando raggiungi la mia et¨¤, devi prepararti ancora di pi¨´".
Fiero del figlio
¡ª ?Infine, Carlos Sainz ha concesso una battuta sul figlio, pilota Ferrari in Formula 1 e unico a spezzare il dominio di vittorie di Red Bull nella stagione 2023. "Non ero a Singapore perch¨¦ c'era la Extreme E in Sardegna. Chiaramente ero molto felice e fiero della vittoria. ? sempre stato veloce tutto il weekend e quello che ha fatto negli ultimi giri dando il Drs a Lando Norris ¨¨ stato incredibile. Non ¨¨ stato solo geniale per averci pensato, ma anche coraggioso a portare avanti la sua idea, perch¨¦ se avesse sbagliato sarebbe sembrato stupido. Il modo in cui ha guardato sempre negli specchietti, calcolando il distacco giusto ogni giro, ha reso quella vittoria ancora pi¨´ speciale", ha detto Sainz. "Non si pu¨° confrontare la Formula 1 con il rally, ma la precisione di guida richiesta ¨¨ estrema in entrambi i casi. Ho grande rispetto per i piloti di entrambe le categorie".
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