Rebecca Busi, l'italiana che sogna in grande alla Dakar: "Punto alla Top 5. E a ispirare altre ragazze"

Sono 44 le donne sulla Dakar nelle categorie di mezzi in corsa: auto, moto, Side by Side e camion. Tra queste alcune storiche come la multi campionessa di trial e dakariana delle 2 e 4 ruote come Laia Sainz, la franco-italiana Camelia Liparati, la svedese Annie Seel, Cristina Gutierrez che ha fatto coppia con Sebastian Loeb nell’Extreme E e da Bologna... Rebecca Busi. L’italiana più giovane a partecipare alla Dakar (a 25 anni nel 2022), Rebecca ha ereditato la passione da papà Roberto, dakariano e sin da piccola ha frequentato il mondo dei rally.?

la carriera

Dopo l’esordio nella Dakar Classic 2022, la corsa stile regolarità riservata ai mezzi che hanno corso la Dakar fino al 2000 (114°), nel 2023 è tornata nell’impegnativa e combattutissima classe T4 dei Side By Side. Un altro battesimo di fuoco, ma stava andando bene in un team tutto al femminile (Giulia Maroni, la co-pilota) quando ha dovuto abbandonare alla tappa 12. Il peggio era passato e mancavano solo due tappe alla fine. Nel 2024 si è presentata più determinata che mai sempre su un Side by Side classe T4 e un nuovo copilota Sergio Lafuente. Ventisette anni, un contratto con Lamborghini Squadra Corse come istruttrice, Rebecca è una pilota professionista.?

Cosa rappresenta la Dakar??

“Dipende da quando me lo chiedi. In questo momento direi una tortura perché ci sono dentro. Al traguardo a Yanbu dopo quasi 8mila chilometri potrebbe essere una soddisfazione o un’esperienza che ti richiede una rivincita. Prima invece è un cocktail esplosivo di ansia, felicità perché sarai al via, ambizione, determinazione per l’obiettivo da raggiungere, tante cose".?

Cosa è successo lo scorso anno??

“Dopo il debutto nella Dakar Classic, nel 2023, ho partecipato perché sentivo di doverlo fare. ? la gara che tutti guardano, la più difficile, la più famosa... ma era la prima volta per me, per la squadra, per il mio copilota... Era troppo. Ma ho guadagnato in esperienza. Oggi non mi considero più un esordiente! Sono un atleta professionista. Ho comprato una Can Am per allenarmi in Cile e poi ho firmato con Lamborghini. Mi troppo bene anche con Sergio, il mio navigatore. Mi aiuta a sentirmi rilassato. ? quello di cui avevo bisogno, un vero "dakariano" che ti accompagna durante la gara".

Come sta andando??

“Sta andando bene. Le prime tappe sono state molte impegnative. Peccato per il prologo che ha condizionato l’inizio. Sono partita 146 nella generale e adesso siamo intorno alla 110° posizione, abbiamo un bel passo. Nella tappa 2 abbiamo avuto un problema della dune dove abbiamo perso 30-40 minuti e fa male perché fino a quel momento eravamo nella top 10 di categoria, però alla fine abbiamo perso solo una posizione nella generale”.

La prima tappa con 200 km di pietre è stata massacrante.

"Ti distruggono fìsicamente e mentalmente. Noi abbiamo forato solo una volta perché ho preferito andare un po’ più piano rispetto a bucare perché questo comporta dai 6 ai 10 minuti per il cambio della ruota e alla fine ha ripagato".?

Perché corre nella classe Side by Side??

"Ho preferito partire dagli SSV perché sto ancora imparando. E’ comunque una classe impegnativa, molto combattuta".?

Il budget è comunque importante, perché supera i 250 mila euro.?

“Se non hai soldi, come nel mio caso, devi trovare degli sponsor che credono nel progetto e con loro fare un programma più nutrito di test e gare durante l’anno, perché la Dakar inizia il girono stesso in cui decidi di partecipare e occorre prepararsi. ? talmente estrema che devi arrivare allenato”.?

Come ragazza al via, potrebbe essere sicuramente di ispirazione.?

“Ogni anno il numero di donne aumenta e questo è bello. Già dal 2022 ad oggi ho visto un incremento. Anche io voglio essere di ispirazione”.?

A cosa punta in questa gara??

“Voglio pensare in grande. Il mio navigatore dice top 5, ma restando con i piedi per terra puntiamo a chiudere nella Top 10 tra gli SSV”.