L¡¯equipaggio svedese ¨¨ rimasto vittima di una roccia nascosta nella sabbia, che ha danneggiato la vettura. Provvidenziale l¡¯arrivo dei compagni di squadra spagnoli che hanno aiutato a riparare la RS Q e-tron E2 danneggiata
La Dakar ¨¨ una gara durissima, tanto per i veicoli che per gli equipaggi, quando si incappa in un problema ¨C evento tutt¡¯altro che raro ¨C il deserto amplifica le difficolt¨¤. Piloti e copiloti sono addestrati a gestire le emergenze pi¨´ comuni, come una foratura, e quelle mediamente complesse. Ma basta una rottura pi¨´ seria o l¡¯esaurirsi di ricambi per essere nei guai. In casi del genere l¡¯aiuto offerto da altri equipaggi si rivela prezioso. ? quanto avvenuto nella tappa di sabato 7 gennaio, la settima da Riyadh ad Al Duwadimi, quando Carlos Sainz e Lucas Cruz si sono fermati per aiutare i compagni del team Audi Mattias Ekstr?m e Emil Bergkvist alle prese con un problema tecnico piuttosto serio.
un lavoro di squadra
¡ª ?Dopo il ritiro di Peterhansel e del suo navigatore Boulanger, con quest¡¯ultimo trasportato in ospedale, le aspettative del team Audi Sport erano tutte per l¡¯equipaggio svedese. Ma il tentativo di recuperare terreno si ¨¨ infranto contro una roccia nascosta tra la sabbia al chilometro numero 196: braccio della sospensione della ruota sinistra strappato e la RS Q e-tron E2 insabbiata. Quando Carlos Sainz e Lucas Cruz sono transitati si sono fermati per aiutare i compagni offrendosi anche come ¡°ricambisti¡±, visto ormai il notevole ritardo accumulato a causa della penalit¨¤ subito per il ritiro dalla tappa 6 dopo l¡¯incidente di venerd¨¬. Un bell¡¯esempio di lavoro di squadra che, se da un lato non pu¨° supplire all¡¯ulteriore ritardo che rende ormai difficile l¡¯obiettivo podio che Audi si era posta ad inizio Dakar, dimostra come un campione affermato come Sainz sappia mettersi a disposizione del team.
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