Sebastien Loeb, debutto nel Dtm con Ferrari: “Obiettivo? Non fare ultimo!”

Domanda: c’è qualcosa che Sebastien Loeb non sappia fare con un volante tra le mani? Parrebbe di no, perché il 9 volte Campione del Mondo Rally, non contento del secondo posto alla Dakar 2022, della vittoria del Rally di Montecarlo con l’insegnante di matematica Isabelle Galmiche alle note e degli impegni in Extreme E, torna protagonista anche in pista, su uno dei tracciati più spettacoli d’Europa. Il Cannibale corre la prima gara stagionale del DTM a Portimao con il team Ferrari AlphaTauri AF Corse?in sostituzione di Nick Cassidy, impegnato con la Formula E nel weekend del 1° maggio. E, di fatto, è un esordio per il 48enne alsaziano. “Il DTM per me è qualcosa di complicato – spiega Sebastien Loeb – Il livello è molto alto e ci sono i migliori piloti al mondo del GT. Non sono uno specialista della disciplina ed essere competitivo da subito non è facile. L’ultima volta che ho guidato nel GT era il 2013, è passato davvero tanto tempo ed è cambiato molto. Ma faccio del mio meglio, non ho pressione addosso. Nelle FP2 sono anche riuscito a migliorare il tempo della mattinata, perciò sono contento”.

Loeb, qual è l’obiettivo del weekend?

“Dare il meglio e non essere ultimo. In qualifica e in gara spero di provare le stesse sensazioni che ho provato durante le FP2. Non mi vedo tra i primi ma neanche tra gli ultimi, vedremo quale sarà il nostro passo”.

Che esperienza e che tipo di insegnamento le danno il correre in così tante discipline?

“? una cosa che mi piace provare tante discipline diverse. Il Cross Country è simile al Rally, guidare in tracciato è un modo completamente diverso di lavorare e di guidare. Non sempre è facile avere il ritmo”.

Su cosa sta lavorando per adattare il suo stile di guida rallystico a questa esperienza in pista?

“Bisogna cercare di capire dov’è il limite e ottimizzare i piccoli dettagli. Inoltre queste macchine hanno l’Abs in frenata: è una cosa alla quale non sono abituato e sto cercando di farlo. Ho provato dei long run per incrementare il ritmo e prendere maggiore confidenza con la vettura”.

Qual è la cosa più difficile alla quale adattarsi venendo dai Rally?

“? qualcosa di veramente molto differente rispetto a ciò a cui sono abituato fare e a come sono abituato a guidare. Il modo in cui si trovano gli ultimi decimi di secondo per essere competitivi sono la cosa più difficile per me, perché non sono abituato a lavorare con mille dati e a passare 15 volte nello stesso punto. Nei Rally corro con uno spirito naturale e non penso ad altro. Qui ad ogni curva devi ricordarti esattamente come prenderla e devi pensare dove puoi limare il tempo il giro dopo. Non sono uno specialista di queste cose ma è tutta esperienza in più”.

? più complicato avere il passo gara o il tempo sul giro secco per la qualifica?

“Questa è una bella domanda. Entrambi (ride, n.d.r.). La verità è che non lo so. Sicuramente per me sarà difficile essere immediatamente competitivo in qualifica, perché hai un solo buon tentativo da giocarti, il primo con gomme nuove. Già il secondo tentativo è difficile che sia buono quanto il primo. In gara avere un buon passo non è scontato con tante macchine in pista”.

Se dovesse spiegare le vetture GT3 e il modo in cui le si debbono guidare, come le descriverebbe?

“Bisogna essere molto aggressivi in fase di frenata, è dove si fa la differenza. Se ottimizzi la frenata con l’Abs guadagni tempo. Devi guidare pulito ma al tempo stesso aggressivo e trovare questo limite non è per nulla facile”.

Vi siete scambiati dei consigli reciproci col suo compagno Felipe Fraga?

“Abbiamo solo comparato i dati e ho cercato di guardare dove potevo ottimizzare la mia guida. Sto lavorando con gli ingegneri per migliorare”.?

? interessato a correre in altre categorie in pista?

“Non per il momento. Oltre a questa gara nel DTM sono impegnato nel WRC, nell’Extreme E e nel Cross Country: per quest’anno va bene così, l’anno prossimo vedremo”.