la chiacchierata
Da Tarquini a Larini, gli intramontabili del motorsport italiano
Trovarsi al cospetto dei grandi fa sempre uno strano effetto, emanano quella sensazione di calma e allo stesso tempo potere, l¡¯interlocutore sa che la persona con cui parla ¨¨ la stessa che si trasforma nell¡¯animale da gara che ¨¨. ? proprio quello che ¨¨ successo in una delle chiacchierate di Gazzetta Motori; gli ospiti: Gabriele Tarquini, Nicola Larini e Marco Calovolo (elencarne il palmar¨¦s sarebbe troppo lungo). I destini dei tre si sono incrociati pi¨´ volte nel corso delle rispettive carriere, dapprima in F1, dove hanno militato entrambi i piloti, ?a bordo di vetture non competitive, con cui ci siamo difesi dimostrando il nostro valore, pur non potendo ottenere i risultati che avremmo meritato?, dice Gabriele Tarquini, campione Wtcr 2018 all¡¯et¨¤ di 56 anni. ?In quegli anni c¡¯era ancora la possibilit¨¤ per un pilota di correre in diverse categorie allo stesso tempo, cos¨¬ sia io che Gabriele dalla fine degli Anni Ottanta abbiamo alternato l¡¯impegno nella F.1 con le gare turismo, all¡¯epoca pi¨´ seguite. L¨¬ siamo stati protagonisti e abbiamo costruito le basi per le nostre carriere, che si sono unite per la prima volta nella stagione 1995 del Dtm?, racconta Larini, campione Dtm 1993.
Ingegnere veloce
¡ª ?Per quanto riguarda l¡¯ingegner Calovolo, dal 1987 al 1991 ¨¨ stato nel glorioso squadrone Lancia che nel 1992 si ¨¨ poi riversato in quello Alfa per le turismo. La sua avventura nel Dtm lo vede impegnato a seguire la vettura di un giovanissimo Giancarlo Fisichella, che nel 1995 per¨° fatica a causa della difficile messa a punto della nuova 155 fatta da Dallara, un vero prodigio di elettronica e tecnologia. ?Nel corso della stagione ci siamo accorti che c¡¯era un problema nei differenziali, che nella 155, a trazione integrale, erano ben 3. Ebbene in ogni cambio marcia all¡¯interno del differenziale si generava una resistenza meccanica che, abbiamo calcolato, poteva portare via fino a 3 decimi ogni giro?. Quando si dice l¡¯intuizione: ?Da l¨¬ abbiamo poi continuato a crescere ottenendo sempre migliori risultati?.
Talento costante
¡ª ?Vederli parlare e ricordare insieme quei tempi mitici ¨¨ emozionante, Tarquini ¨¨ ancora in attivit¨¤ ai massimi livelli dopo oltre trent¡¯anni. Lui la mette facile: ?Penso sia una questione di genetica. Ci sono ragazzi che hanno smesso di andare forte a 28-29 anni, altri invece sono sbocciati pi¨´ tardi e hanno mantenuto le prestazioni. Io mi sento ancora in forma e soprattutto non mi ¨¨ ancora passata la voglia di guidare e faticare?. Nicola per¨° non ci sta e rincara la dose: ?Sono d¡¯accordo, ma soprattutto per gente come noi, abituata a vincere, se corri ¨¨ solo con l¡¯obiettivo di arrivare primo. Per me non esiste di non sentirmi competitivo, se smettessi di esserlo me ne renderei conto e mollerei subito. Per¨° gi¨¤ gli scorsi anni quando ho partecipato a qualche gara come ospite, sono sempre riuscito a fare un disastro?.
Piloti di oggi, corse di domani
¡ª ?L¡¯aver viaggiato cos¨¬ a lungo per il mondo dell¡¯automobilismo li rende anche saggi esperti cui rivolgersi per avere un¡¯opinione di livello sui problemi che oggi affliggono l¡¯ambiente, ovvero il futuro e le possibili evoluzioni dell¡¯automobilismo 2.0. L¡¯ingegner Calovolo da ormai quasi 10 anni ha dato vita a un¡¯azienda che costruisce simulatori all¡¯avanguardia, cui spesso i piloti, siano essi quelli con cui ha gi¨¤ lavorato in pista o nuovi arrivati, si rivolgono per allenarsi. L¡¯obiezione ¨¨ quanto i simulatori siano in grado di essere realistici e utili considerato che mancano diverse sensazioni fondamentali, come il grip delle gomme e l¡¯inerzia, e lo stress generato dal condurre realmente una vettura. I due piloti non si pronunciano, loro non sono da simulatori, ma l¡¯ingegnere invece s¨¬: ?So perfettamente che i simulatori non possono sostituirsi all¡¯originale, tuttavia possono essere molto utili per imparare una pista sconosciuta e accelerare i tempi di apprendimento durante il weekend vero in pista?. Il mondo cambia, bisogna decidere da che parte stare.
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