La vettura che ¨¨ tornata a gareggiare nel Mondiale Endurance e sogna Le Mans ¨¨ stata sviluppata con un preciso lavoro in galleria del vento. Il Cavallino spiega in un video come avviene lo studio sui flussi d'aria intorno alla macchina??
Gli ottimi risultati conseguiti nelle prime gare del FIA World Endurance Championship hanno confermato che il progetto Ferrari 499P Hypercar ¨¨ nato bene. Oltre due anni di lavoro stanno iniziando a dare in questi mesi i loro frutti, con la speranza di coronare i sogni di vittoria a Le Mans, la pi¨´ importante gara Endurance di sempre. Prima ancora di mettere alla frusta la Hypercar sui circuiti con un intenso programma di prove, a Maranello si ¨¨ lavorato molto ¡°a tavolino¡± per rendere il bolide oltremodo competitivo. Per quasi due anni, lo staff di Maranello incaricato del progetto 499P ha lavorato molto sulla struttura del bolide, ed un¡¯attenzione particolare ¨¨ stata riservata all'aerodinamica della Hypercar.?
il lavoro sui flussi
¡ª ?I tecnici del Cavallino hanno dovuto lavorare molto per ridurre al minimo le forze di resistenza all¡¯avanzamento, massimizzando al tempo stesso il carico aerodinamico. I regolamenti Fia hanno imposto dei limiti tecnici, ma la Ferrari ha potuto contare sulla sempre validissima galleria del vento e su un sistema di simulazione all¡¯avanguardia. Molte ore di lavoro al simulatore hanno permesso di individuare la migliore interazione tra la vettura e i flussi d¡¯aria, individuando quelle forze in grado di assicurare al mezzo il miglior grip e quindi le migliori velocit¨¤. Il Computational Fluid Dynamics ¨¨ stato decisivo per ottimizzare le prestazioni della 499P attraverso l¡¯AAD, il dispositivo regolabile che ripartisce il carico aerodinamico tra l¡¯avantreno ed il retrotreno della Hypercar. Uno strumento prezioso che ¨¨ stato collocato sull¡¯ala posteriore della ¡°rossa¡±.
interscambio sim-piloti
¡ª ?Il simulatore non ¨¨ stato utile solamente per definire l¡¯impronta aerodinamica della 499P. Tramite un utile interscambio con i piloti, il SIM ha consentito ai tecnici di Maranello di risolvere sul nascere diverse problematiche di guida e prestazionali della nuova vettura. Ad ogni seduta in galleria del vento seguono di norma sessioni al simulatore, attraverso le quali i piloti possono comunicare allo staff Ferrari i miglioramenti del mezzo, indicando nuove possibili aree di intervento. In un campionato come il WEC il lavoro che attende un Top Ten per definire l¡¯aerodinamica ¨¨ sempre molto intenso, data l¡¯estrema variet¨¤ dei tracciati: a percorsi velocissimi come Le Mans che richiedono configurazioni a bassa resistenza, si alternano piste tecniche e tortuose come quella di Portimao, affrontata due domeniche fa, in cui ¨¨ necessario un alto carico aerodinamico per ridurre il consumo degli pneumatici ed avere la migliore velocit¨¤ in curva.
30 anni di progressi
¡ª ?La Ferrari ¨¨ stata ¡°pioniera¡± nell¡¯uso dell¡¯informatica e dell¡¯aerodinamica tanto nello Sport quanto nella produzione. La casa di Maranello fu una delle prime a credere nell¡¯importanza delle gallerie del vento, stringendo una cooperazione con Pininfarina per la creazione della bellissima F40. Ben presto il Cavallino Rampante avrebbe fatto ricorso ai ¡°tunnel¡± anche per la creazione dei suoi bolidi di Formula 1. Sia a livello sportivo che a livello commerciale, la casa modenese sarebbe stata di l¨¬ a poco imitata da numerosi concorrenti. A partire dagli anni Novanta, poi, la Ferrari fu di nuovo tra le prime a fare un uso massiccio dell¡¯informatica nello studio e nella progettazione dei suoi mezzi, sia sportivi che stradali, riuscendo a riconquistare una posizione di vertice sia in F1 che tra le Supercars. Da allora la Ferrari ¨¨ sempre stata al passo coi tempi, sempre pronta a cogliere le nuove opportunit¨¤ concesse da un progresso tecnologico a passi da gigante senza per¨° mai tagliare completamente i ponti col passato.
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