La squadra era nata nel 1958 grazie agli amici di Eugenio Castellotti, pilota della Rossa, scomparso in un tragico incidente. La formazione lodigiana arriv¨° persino a prendere parte alle gare in F1, prima di interrompere l'attivit¨¤ in seguito alla morte di Cabianca. Ora il mito pu¨° riprendere forma nelle gare per auto storiche
Storia e tradizione motoristica rivivono a Lodi. Merito della Scuderia Castellotti, club blasonato e con un passato davvero particolare, legato fortemente a Enzo Ferrari. Nei giorni scorsi, questa squadra composta da 20 soci ha ottenuto la licenza da Acisport per prendere parte a gare di regolarit¨¤ per auto storiche. Tuttavia non si esclude la possibilit¨¤ di tornare a correre anche su pista, sempre nel contesto delle vetture d'epoca. Una scelta che richiama alla storia del club lodigiano.
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LA STORIA
¡ª ?La societ¨¤ prende il nome da Eugenio Castellotti, pilota proprio della Rossa di Maranello in Formula 1 per tre anni. Considerato l'erede di Alberto Ascari, il lodigiano mor¨¬ in un incidente il 14 marzo 1957. Era uno dei pupilli dello stesso Ferrari. Gli amici decisero di fondare l'omonimo club, che, con il supporto di Enzo riusc¨¬ a schierare in F1 due Cooper-Ferrari dal 1958 al 1961. L'incidente fatale occorso a Giulio Cabianca spinse gli organizzatori della scuderia a fermarsi. Sessant'anni dopo, ecco il grande ritorno.
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