A 25 dalla morte del tri-campione brasiliano, il nipote Bruno ha inaugurato una suggestiva iniziativa nella citt¨¤ piemontese. In esposizione i ricordi di Ayrton: caschi, tute, uno dei suoi primi kart, tante bellissime foto e, soprattutto, alcune delle sue iconiche monoposto di F.1
La presentazione nel giorno del compleanno. Oggi Ayrton Senna avrebbe compiuto 59 anni. E chiss¨¤ cosa farebbe. Chiss¨¤ – soprattutto – cosa ci avrebbe fatto vedere e vivere in tutti questi 25 anni in cui abbiamo dovuto fare a meno di lui. Ma durante i quali, in un certo senso, ¨¨ sempre rimasto. “Finch¨¦ qualcuno parler¨¤ di di lui, Ayrton sar¨¤ qui con noi”, dice da anni Viviane, la sorella di Senna. Una frase che ad Asti hanno preso e l’hanno messa tra le cose pi¨´ preziose di “Ayrton Senna 25”, la mostra a Palazzo Mazzetti che ¨¨ stata presentata oggi e che aprir¨¤ venerd¨¬ prossimo, il 29 marzo (rester¨¤ fino al 14 aprile, con ingresso gratuito).
Ambasciatore —
Una mostra che molte altre sedi avrebbero voluto, in questo che ¨¨ il 25ˇă anniversario del maledetto incidente al Tamburello di Imola. E che ¨¨ ad Asti per un motivo molto preciso: per Claudio Giovannone. “Ambasciatore della Fondazione Senna”, l’ha definito Viviane nel videomessaggio inviato per l’occasione. Ambasciatore e amico. Un amico che di Ayrton dice: Come uomo era ancora meglio che come pilota. E ce ne voleva”. Solo Giovannone, probabilmente, avrebbe potuto raccogliere tutti i cimeli, i ricordi, le memorie messe insieme per questa mostra. E dunque con l’orgoglio che non ha nemmeno provato a nascondere l’ha tenuta nella sua citt¨¤. Dove per la cerimonia di oggi ha portato anche Bruno Senna, gi¨¤ pilota di Formula 1 e attuale campione del Mondo Wec (LMP2).
Bruno Senna con Claudio Giovannone davanti alla Lotus di Ayrton Senna
Fondazione —
Sorridente, disponibile, il nipote del campione brasiliano si ¨¨ in un certo senso raccomandato: “Questa mostra deve essere la celebrazione della vita, non certo della morte, di Ayrton”. E cos¨¬ ¨¨ in effetti. Con tute, caschi. Con uno dei suoi primi kart. Con tante foto, alcune – le pi¨´ belle - d’infanzia o di momenti e periodi che non hanno a che fare con la Formula 1 n¨¦ con l’automobilismo. E che pure raccontano che personaggio ¨¨ stato Ayrton. Luca Filippi, pilota quasi di casa (vive a Mondov¨¬), lo ha spiegato benissimo: “Nel motorsport c’¨¨ stato un prima di Senna e un dopo-Senna. Prima le corse erano pane, salame e vai pi¨´ forte che puoi. Ayrton ha insegnato a tutti ad essere piloti: come allenarsi, come parlare, come nutrirsi”. E come guidare, certo.
FONDAZIONE —
E poi in mostra ci sono modellini, oggetti di arredamento, di design persino, tutti ispirati alla figura, alla grandezza di Ayrton. E gadget, ricordi in vendita sul sito della Fondazione (istitutoayrtonsenna.org.br), l’organismo voluto da Viviani per raccogliere fondi e che in questo quarto di secolo ha aiutato oltre 11 milioni di bambini e ragazzi brasiliani. “Perch¨¦ - come diceva Ayrton - la gente ricca non pu¨° vivere su un’isola circondata da un oceano di povert¨¤”. E poi s¨¬, tra le sale di Palazzo Mazzetti, passeggiando, si passa a fianco ad alcune della monoposto di Ayrton: la Lotus JPS, un vera icona; e la McLaren del 1991, quella del suo terzo e ultimo titolo.
Mario Salvini
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