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Le Mans, un corteggiamento di 24 ore prima del trionfo di Toyota
L'amore non basta, Mademoiselle Le Mans non si fida. Non c'¨¨ in ballo il podio di una gara da vincere, ma lei ¨¨ la donna della vita, che sa di poter scegliere. Pretende di essere corteggiata ininterrottamente per 24 ore, chiede ogni possibile attenzione, si prende il diritto di deludere chiunque anche ad un solo giro dal traguardo. Succede da 90 edizioni in 99 anni e un budget faraonico o il vantaggio tecnologico non sono stati mai la garanzia di conquistarla. Le Mans vuole determinazione assoluta e vera fatica fisica, chiede di stare al rischio che sia solo lei a decidere.
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quinto trionfo per toyota?
¡ª ?In questo 2022 ha vinto Toyota, al quinto successo consecutivo. Il corteggiamento inizia sabato, alle quattro del pomeriggio, con l'inno francese che riempie la vallata mentre il pilota del primo turno di guida e i suoi tecnici sono schierati con le rispettive vetture, allineate a spina di pesce sul rettilineo principale. Le Mans ¨¨ subito unica, prima che i motori si accendano, e poi mentre la carovana si muove mantenendo le posizioni per un giro, accelerando in una partenza lanciata al primo passaggio sotto il traguardo.
quei 13 km da conquistare
¡ª ?Tredici curve a destra e 20 a sinistra disegnano il percorso di 13.629 metri, con quei famosi punti esatti che diventano gesti d'amore, oppure occasioni per fallire. Dalla esse destra-sinistra della foresta bisogna uscire a tutto gas, e poi c'¨¨ il monumento dell¡¯Hunaudi¨¨res, rettilineo interminabile da cinque chilometri diviso ormai in tre tronconi dalle due chicane Daytona e Michelin. Qui nel 1988 si arriv¨° a 405 km/h di velocit¨¤ massima e non sembr¨° pi¨´ sostenibile. La Mulsanne ¨¨ una curva stretta a destra dove l'asfalto non ¨¨ per nulla regolare e la frenata va gestita con il cesello, ma ¨¨ solo l'antipasto della chicane Indianapolis, dove l'unica speranza ¨¨ mantenere la linea nonostante il peso della vettura e la pista stretta, la pendenza e la velocit¨¤ elevatissima. Quello che arriva poi ¨¨ la curva a destra dell'Arnage, da affrontare con delicatezza sull'acceleratore, e ancora le curve Porsche verso il traguardo, velocissime ma con l'obbligo assoluto di mantenere la traiettoria e di non sfiorare neanche lontanamente i cordoli che portano fuori all'istante, ma anche di schivare le vetture pi¨´ lente sulle quali ci si ritrova a piombare in frenata. Lo chiamano Traffic Jam, l'ingorgo che scatta nelle corse di durata dove convivono auto di diverse categorie e soprattutto con differenti velocit¨¤ massime.
inseguiti dai missili
¡ª ?Lo scarto tra Hypercar ed Lmp2 ¨¨ netto, 330 contro 310 km/h, con le Gte sotto i 300 Km/h diventa davvero evidente. Seguire non ¨¨ intuitivo, ed ¨¨ per questo che tutti ricostruiscono la gara dai monitor, si godono il rombo delle auto in pista e inscenano una festa. Dopo l'edizione 2020 senza pubblico e quella 2021 con solo 50.000 ospiti ammessi, si ¨¨ tornati alla folla che nel 2019 ¨¨ stata di 250.000 spettatori. O meglio, attori di un villaggio che non si ferma e cerca l'angolo nascosto nelle recinzioni sull'Hunaudi¨¨res o alla Michelin, ma soprattutto aspetta la notte.
il sole dopo la notte pi¨´ lunga
¡ª ?Su Le Mans nella Loira il sole tramonta alle 10 di sera, la luce dall'Atlantico arriva fino alle 11, ma sono gi¨¤ sette le ore di gara e la strategia migliore consiglia di aggredire al massimo per le prime 18. Nei box ogni squadra dedica almeno 30 persone tra tecnici e meccanici ad ogni singola vettura, Toyota arriva a 60, ma i ritmi non rallentano. Ogni 45 minuti una sosta per rifornire, ogni tre soste un cambio gomme facendo affidamento sui 12 treni che ogni auto ha a disposizione e due meccanici per lato, come ¨¨ la regola. Nel frattempo i piloti trovano il buio, iniziano a contare sull'Hunaudi¨¨res o tra le chicane per mantenere la concentrazione, per scandire il momento della staccata anche se diventa sempre pi¨´ difficile vederne il punto. Hanno comunque il lusso dei turni di guida, di poter riposare su una branda di fortuna nell'hospitality di squadre dove non si dorme, mai, ma si affonda in sedie da campeggio ripiegabili con cuffie e radio addosso, tra una selva di termocoperte che tengono gli pneumatici ad 80 gradi di temperatura, quella perfetta al momento del cambio. La cassa in legno dell'unico motore di scorta concesso ad ogni vettura, quelle degli attrezzi e gli scaffali, tutto diventa tavolo da pranzo. Solo pasta, riso e cucina asiatica da mangiare in ciotole di cartone. Toyota serve fino a 1.500 piatti veloci in 24 ore, ma nessuno nega che il tesoro pi¨´ prezioso nel box sia la serie di macchine elettroniche che fanno caff¨¨.
IL CAFF? E L'ATTESA
¡ª ?Saranno state gi¨¤ migliaia le tazzine in plastica all'ora dell'alba, poco prima delle sei. Siamo ancora in quella finestra della gara dove l'aria e l'asfalto freschi regalano la miglior combinazione di aderenza e potenza del motore. Dalle 10 comanda l'arte di resistere, di calibrare il ritmo fino al traguardo facendo attenzione alle forature. I giri di vantaggio possono essere annullati dal guasto imprevedibile o dall'incidente, nella tensione che sale mentre i movimenti dei meccanici appaiono lenti, quelli dei tecnici sul muretto addirittura nervosi nel terrore dell'imprevisto. Mademoiselle Le Mans ha gi¨¤ scelto qualcuno nella notte e agli altri non concede il minimo preavviso.
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