Fritsche e un complice avevano tentato di farsi pagare per non diffondere le foto dell'ex campione. Oggi la prima udienza
Doveva essere una persona di grande fiducia, ora ¨¨ in causa con la famiglia Schumacher. Markus Fritsche, ex esperto di sicurezza della famiglia del campione di Formula 1, ¨¨ accusato di estorsione verso i propri datori di lavoro. L'uomo, insieme a un complice (Yilmaz T.), avrebbe chiesto alla famiglia Schumacher circa 15 milioni di euro per non condividere qualcosa come 900 foto private, cartelle cliniche digitali di Schumi e 600 video.?
la storia
¡ª ??Fritsche (che ora si dice pentito delle sue azioni) avrebbe effettuato diverse telefonate ai membri della famiglia Schumacher chiedendo che il pagamento venisse diluito in due parti. Al termine dello stesso prometteva di consegnare i dischi rigidi contenenti i dati in suo possesso. Ricevuta la prima telefonata, la famiglia Schumacher avrebbe sporto denuncia. Stamattina si ¨¨ svolta la prima udienza presso il tribunale distrettuale di Wuppertal. Fritsche e il complice si sono mostrati sereni. Prima della lettura dell'atto d'accusa, il giudice Birgit Neubert ha approvato la richiesta della moglie di Schumi, Corinna, di costituirsi parte civile a nome proprio e a nome di suo marito Michael. In questo modo la famiglia ha la possibilit¨¤ di presentare istanze nel processo. Per esempio potrebbe presentare una richiesta affinch¨¦ restino privati i dettagli della salute dell'ex pilota. "I dati a cui si ¨¨ avuto accesso sono estremamente sensibili - ha affermato il pubblico ministero -. La famiglia Schumacher non vuole rivelare lo stato di salute del signor Michael Schumacher. I dati in questione forniscono invece informazioni considerevoli proprio su questo tema". Si tratta, fra le altre cose, della cartella clinica digitale di Schumi. "Spetter¨¤ al tribunale anche decidere come questi dati verranno utilizzati e introdotti nel procedimento e se ci¨° avverr¨¤ in un'udienza pubblica o meno". Gi¨¤ alla prima udienza sono stati convocati dieci testimoni.?
LE SCUSE - "Lo ammetto. Sono stato io a fare questo schifo - ha detto Yilmaz -. Per favore, dica alla famiglia che sono davvero dispiaciuto. Pensavo di poter guadagnare un po' di soldi con la storia. La somma doveva essere divisa per tre. Doveva essere tra i 10 e i 15 milioni di euro. Ho scaricato i file e li ho copiati su quattro chiavette Usb. Ho chiesto a mio figlio di creare un indirizzo e-mail non rintracciabile".
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