24 ore
I piloti della Ferrari: ¡°499P super performante, siamo vicini a Toyota¡±
Cinquant¡¯anni d¡¯assenza, poi il ritorno in veste ufficiale con un doppio, strepitoso, risultato: la prima fila al Centenario della 24 Ore di Le Mans. L¡¯opera, per i due equipaggi delle Ferrari 499P, ¨¨ ancora tutta da completare, certo. Ma ¨¨ sbalorditivo il gap rifilato ai diretti concorrenti, Toyota in primis. Se Gazoo Racing ha giocato a nascondere le carte lo si scoprir¨¤ solo quando LeBron James dar¨¤ il via alla gara Endurance pi¨´ famosa e importante del Wec. Sino ad allora sognare a occhi aperti, per i piloti Ferrari, ¨¨ possibile e legittimo. Alla vigilia della stressante maratona si dicono ¡°fiduciosi, entusiasti ed emozionati¡±. Di seguito le dichiarazioni raccolte nel paddock direttamente dai piloti della numero 50 e della numero 51.
Antonio Fuoco - #50
¡ª ?¡°? sempre difficile capire quanto puoi essere veloce su questo tracciato ¨C esordisce l¡¯autore della pole position ¨C, di certo abbiamo fatto un buon giro, non sapevo se sarebbe bastato. Ho spinto al massimo senza preoccuparmi di giocare a carte coperte. Il passo gara in una 24 Ore ¨¨ una cosa totalmente differente dal tempo sul giro secco, dove devi trovare un compromesso tra performance, affidabilit¨¤ e guida. In ottica gestione gara dovremo stare attenti ai doppiati: su una GT continui a guardare gli specchietti, ora essendo le auto pi¨´ veloci in pista devi stare attento a dove e come passare le altre auto perdendo meno tempo possibile¡±. Quanto alla pista, ¡°l¡¯ultimo settore ¨¨ quello pi¨´ entusiasmante, con curve veloci. Nelle curve Porsche ¨¨ chiaramente percepibile il sistema ibrido, dato che si attiva oltre i 190 km/h. Abbiamo trovato un set-up bilanciato: siamo veloci nel primo e nel secondo settore, dove non ci sono curve oltre i 190 km/h e dunque l¡¯auto si guida come una vettura endotermica a trazione posteriore. Il 4x4 in curva si usa esclusivamente nel terzo settore e siamo competitivi anche l¨¬¡±. E alla pressione il poleman risponde cos¨¬: ¡°Essere qui dopo 50 anni ¨¨ un onore e un¡¯emozione: sentiamo la pressione ma sappiamo come gestirla. Se in gara manterremo lo stesso livello di concentrazione avuto nei turni precedenti, non avremo di questi problemi¡±. Quanto all¡¯auto, ¡°sessione dopo sessione siamo sempre pi¨´ entusiasti della vettura: dalla sua nascita a oggi, passando per le tre gare precedenti e il simulatore, la 499P ¨¨ migliorata sotto diversi aspetti. Ma che fosse un¡¯auto competitiva lo si era capito sin da subito¡±. Antonio Fuoco conclude con una riflessione sulle condizioni meteo: ¡°Sar¨¤ una sfida capire la miglior strategia da attuare in base al tempo, alla temperatura dell¡¯aria e a quella del tracciato. Dovesse piovere sarebbe una sorpresa per tutti: avendo avuto prova di essere veloci sull¡¯asciutto, chiaramente saremmo felici qualora si corresse per tutto il tempo in condizioni meteorologiche favorevoli¡±.
Miguel Molina - #50
¡ª ?¡°Non fa una grande differenza per me guidare di giorno o di notte ¨C attacca lo spagnolo ¨C L¡¯unico appunto ¨¨ che a Le Mans, durante le ore buie, bisogna fare particolare attenzione ai doppiati, specie ai piloti meno esperti. La zona pi¨´ sfidante del tracciato per me ¨¨ quella delle curve Indianapolis e Porsche: veloci ed entusiasmanti. L¡¯auto ¨¨ performante ovunque, ma in particolare nel secondo settore. Si riesce a frenare molto tardi e nelle chicane ¨¨ agile. L¡¯importante ¨¨ non andare oltre il limite: la 499P ¨¨ una vettura molto performante se guidata in modo pulito senza strafare. Con una guida aggressiva si rischia di essere meno efficaci, quindi bisogna stare calmi¡±. E prosegue: ¡°Siamo tutti onorati di far parte di questo progetto e l¡¯emozione provata per la Hyperpole ¨¨ qualcosa di straordinario. Sappiamo che Toyota rimane il punto di riferimento del campionato e delle performance in gara qui a Le Mans. Penso che saremo pi¨´ vicini a loro in questa gara rispetto a quanto visto nelle gare precedenti. Ma la cosa pi¨´ importante in assoluto ¨¨ finire la gara: a quel punto si pu¨° puntare al podio, che rimane l¡¯obiettivo del weekend. L¡¯affidabilit¨¤ ¨¨ la cosa pi¨´ importante in una 24 Ore. E un altro elemento fondamentale ¨¨ la gestione del traffico¡±.
Alessandro Pier Guidi - #51
¡ª ?Il tortonese esordisce con una riflessione sulla pista: ¡°? un tracciato speciale, diverso da tutti gli altri. Ci vuole equilibrio nella guida, specialmente se si parla di saltare sui cordoli nella chicane Ford. Devi trovare un compromesso che possa preservare lo stato della macchina e al tempo stesso essere veloce. Un altro compromesso ¨¨ quello del set-up della vettura, che deve essere performante sia nel secondo settore, molto veloce, sia nel tratto pi¨´ guidato del primo e terzo settore¡±. La questione meteo ¨¨ un argomento sulla bocca di molti piloti: ¡°Sino ad ora le temperature dell¡¯asfalto sono state molto pi¨´ alte di quello che ci aspettavamo, vedremo cosa succeder¨¤ in gara. Anch¡¯io preferirei non piovesse, abbiamo dimostrato di essere veloci sull¡¯asciutto quindi spererei in tali condizioni per la gara. Quanto all¡¯auto, le vetture di oggi non sono pi¨´ estenuanti quanto una volta, specie in gare di durata di questo tipo. La cosa pi¨´ difficile ¨C conclude l¡¯italiano ¨C per me ¨¨ stato perdere peso, perch¨¦ anche quello ¨¨ un fattore quest¡¯anno¡±.
James Calado - #51
¡ª ?Anche l¡¯inglese ¨¨ fiducioso: ¡°Pensiamo di avere una buona velocit¨¤ massima. Non sappiamo esattamente il potenziale dei nostri avversari, ma potrebbe essere uno dei nostri punti di forza da sfruttare nel secondo settore. Per quanto riguarda la strategia gomme, in base alle condizioni dell¡¯asfalto decideremo quali pneumatici montare. L¡¯auto ¨¨ migliorata in ogni test e gara dall¡¯inizio dell¡¯anno. Vedremo come comportarci in gara con i cordoli, se sfruttarli o evitarli onde evitare rischi. L¡¯affidabilit¨¤ ¨¨ la chiave a Le Mans: sui problemi di natura elettrica talvolta si pu¨° fare ben poco, su quelli meccanici magari si pu¨° intervenire o addirittura prevenire con una guida pi¨´ conservativa e attenta. Saltare o meno sui cordoli pu¨° fare una grande differenza sia in termini di prestazione che affidabilit¨¤¡±.
Antonio Giovinazzi - #51
¡ª ?In assenza di Nicklas Nielsen, ¨¨ Antonio Giovinazzi a concludere la chiacchierata. Con l¡¯ex pilota Alfa Romeo, il parallelo Hypercar-F1 vien da s¨¦: ¡°Qui lotto per qualcosa, c¡¯¨¨ una mentalit¨¤ diversa e vincente e ho la possibilit¨¤ concreta di salire sul podio. In Formula 1 no, al massimo l¡¯obiettivo poteva essere fare 1 o 2 punti o arrivare in Q3 il sabato. Ambienti diversi ma entrambi entusiasmanti a loro modo¡±. Cosa cambia per un pilota avere dei compagni di squadra? ¡°In F1 sei tu e basta, nel Wec puoi condividere opinioni, sensazioni, emozioni con i tuoi compagni di squadra e questa cosa mi piace molto. Se capita una brutta giornata ne puoi parlare con gli altri due piloti e smorzare, per certi versi, la pressione. Cos¨¬ come si possono condividere i momenti belli e cruciali di una gara, esultare per un buon risultato o salire sul podio. Ovviamente in F1 c¡¯¨¨ tanta pressione e sei spinto a dover fare bene ogni singolo weekend per dimostrare di essere un buon pilota. Ed ¨¨ chiaro che ci sia pressione anche in questo ambiente: Ferrari che torna a Le Mans dopo 50 anni ¨¨ qualcosa di gigantesco. Ma so come gestire la pressione, sino ad ora abbiamo fatto tutto nel modo corretto. Abbiamo un¡¯auto giovane e siamo sulla buona strada. Penso che abbiamo fatto il massimo possibile in Hyperpole conquistando la prima fila con entrambe le vetture, dobbiamo proseguire cos¨¬¡±. Le prime impressioni della combinata Hypercar-Le Mans stupiscono Giovinazzi, che conclude: ¡°Sono rimasto impressionato dalla velocit¨¤ e dal downforce di queste auto su questo tracciato, specie nell¡¯ultimo settore. Ovviamente si tratta di vetture pi¨´ lente e con meno downforce rispetto alle F1, ma pesano anche di pi¨´ e hanno una dinamica di guida diversa. Quindi, considerando i vari parametri, posso dire che s¨¬, mi ha stupito quanto si vada forte qui¡±.
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