Giovinazzi: "La Ferrari 499P è bellissima. Da vedere e da guidare"

Il 2023 è l’anno della Ferrari 499P Hypercar e, di riflesso, anche quello di Antonio Giovinazzi. Il pilota di Martina Franca sta raccogliendo molto dalla sua esperienza come ufficiale Ferrari e?il successo alla 24 Ore di Le Mans è stato, per dirla con le sue parole, “Il coronamento di un sogno”. E pensare che pochi anni fa, con l’infelice epilogo della sua avventura in F1 alla Alfa Romeo, la carriera del giovane pugliese sembrava compromessa.

NEL SEGNO DELLA FERRARI

Il pugliese classe 1993 ha iniziato prestissimo con i motori, già a due anni e mezzo, con un kart che guidava nel cortile sotto casa. Narra lui stesso che la prima volta che avviarono il motore “scappò lontano per la paura”. Di lì a poco però la passione per i motori iniziò ad ardere potente, con Michael Schumacher idolo indiscusso del giovanissimo Antonio fin dai primi anni di attività con il kart sulle piste pugliesi. Il primo successo fu a Capurso, “una emozione unica” ricorda Antonio, che dopo la vittoria dormì “per due o tre notti abbracciato al trofeo nel letto”. Poi il rapido progredire della carriera, il passaggio alla F4 con la Prema Powerteam, membro cardine della Ferrari Academy, i successi in F3 e GP3, il secondo posto in F2 nel 2016 battuto solo da Pierre Gasly…La Ferrari nel 2017 lo inserì nella ristretta cerchia dei suoi piloti e quel giorno “fu la realizzazione di un sogno”. Antonio era diventato un pilota della Rossa proprio come il suo idolo Schumacher. Un desiderio si era realizzato.

L'appoggio di famiglia e tifosi

Anni costellati di soddisfazioni per Giovinazzi, con qualche passo falso qua e la, ma l’appoggio della famiglia a detta di Antonio “non è mai venuto meno, mi hanno sostenuto con tanti sacrifici fin dai tempi del kart”. Col passare degli anni Giovinazzi ha saputo crearsi anche una bella tifoseria, alla quale finita ogni gara, Antonio dirige il suo primo pensiero. Famiglia e tifosi, due “alleati” che hanno aiutato Antonio anche nei momenti in cui l’esperienza in F1 con la Sauber -poi Alfa Romeo Racing- non sembrava andare per il verso giusto. E che non hanno smesso di sostenerlo quando nel 2022 Giovinazzi ha dovuto cedere a Zhou il suo sedile sulla monoposto italo-svizzera. Quella che sembrava una caduta inarrestabile, è stato il rimbalzo verso una nuova gloria.

I MOMENTI UNICI

Nel 2018, Giovinazzi aveva già corso delle gare nel FIA WEC?con le Ferrari?della?AF Corse?, brillando per le sue doti di guida, e il team di Amato Ferrari non ha perso tempo a sceglierlo nella line-up di piloti destinati a guidare la 499P. Giorni e giorni di prove, fino al debutto di Sebring e alle prime soddisfazioni. Giovinazzi, concentrato come è sulle gare, quasi immerso in un mondo proprio, non ricorda mai i momenti precisi di ogni singola corsa, ma il podio alla Sei Ore di Spa Francorchamps è stato una esperienza indelebile, un obiettivo inseguito da tanto tempo per il quale Antonio è stato grato ai suoi compagni di squadra prima ancora che a se stesso.

L'OPINIONE SULLA 499P

Poi, il trionfo di Le Mans che ha lanciato Giovinazzi nell’Olimpo del Motorsport. Un successo ottenuto grazie ad una vettura che Antonio ritiene “bella, aggressiva e veloce, perfetta per una dimensione agonistica dove la chiave del successo è la perseveranza che permette di superare un problema anche poco prima del via. Non si deve mai mollare ed è un aspetto che a me piace”. Con questa motivazione, siamo certi che Giovinazzi saprà ritagliarsi sempre nuove emozioni nel FIA WEC…