amarcord
Enzo Ferrari, quella prima volta al volante il 5 ottobre 1919 alla Parma-Berceto
Ogni anno, il 5 ottobre, appassionati di automobilismo e fan del Cavallino Rampante si danno appuntamento sul passo appenninico della Cisa, ripercorrendo le strade a zig-zag della gloriosa Parma-Poggio di Berceto, la mitica corsa disputata per la prima volta il 28 settembre 1913 inserita nei festeggiamenti per il Centenario Verdiano. Perch¨¦ il 5 ottobre? Perch¨¦ il 5 ottobre 1919 avvenne il debutto di Enzo Ferrari come corridore automobilistico. Erano gli anni delle corse dei bolidi rombanti e scodinzolanti su strade non asfaltate: corse dei piloti-eroi infagottati nelle tute nere e con gli occhi ¡°da matti¡± dietro agli occhialoni da aviatore. Corridori-guerrieri che incantavano la fantasia popolare e facevano sognare.?? cos¨¬, quasi toccando con mano quei bolidi che gli passavano accanto nelle corse emiliane viste le prime volte da ragazzo di dieci anni accompagnato dal padre, che Enzo Ferrari capisce che quella sar¨¤ la sua strada, anzi, la sua missione.?
vinse ascari
¡ª ?Tante le prove solitarie nel modenese su motociclette e auto prestate da amici di famiglia. Poi il gran debutto da giovane pioniere fra i leoni consacrati. Il futuro Drake aveva poco pi¨´ di 20 anni, povero in canna, con un gran cuore da gettare in pista e l¡¯idea fissa di sfondare nelle corse: al volante di una vettura appena assemblata della nuova Casa milanese CMN (Costruzioni Meccaniche Nazionali) fece la sua bella figura: 11¡ã assoluto e 4¡ã di categoria. L¡¯auto denominata ¡°1/20 HP¡± montava motori De Vecchi e componenti della Isotta-Fraschini. A trionfare fra due ali di folla fu Antonio Ascari (padre del pi¨´ noto Alberto Ascari) sulla Fiat S57 (4 cilindri di 4492 cc. 135 CV a 3500 giri/min. velocit¨¤ 150 km/h) in 38¡¯11¡±15 alla media di 83,275 km/h. L¡¯auto della gi¨¤ importante Casa torinese era ben collaudata e di gran livello, mentre la CMN non aveva n¨¦ il blasone n¨¦ il supporto tecnico-finanziario della Fiat. L¡¯azienda aveva comunque una struttura moderna e tecnici validi e cercava di lanciarsi nel mercato facendosi un nome nel mondo delle corse.?
pilota con la...pistola
¡ª ?Il giovane Ferrari era stato assunto da poco nella piccola Casa di Via Vallazze, prima come tecnico-collaudatore e poi come pilota-collaudatore grazie alla spinta di Ugo Sivocci, all¡¯epoca pilota di primo piano che poi scomparir¨¤ tragicamente a Monza nel 1923. Erano gli anni in cui Enzo Ferrari e il suo co¨¦quipier Ugo Sivocci partivano da Milano per i circuiti in tutta Italia, guidando su strada le stesse auto con cui avrebbero poi corso. Succedeva di tutto, anche incontri ¡°non graditi¡±: persino lupi e banditi. Ecco perch¨¦ Enzo Ferrari, sotto il volante, ben nascosta, teneva la sua rivoltella, con il colpo in canna. Ferrari disputer¨¤ con la CMN, in chiaroscuro, solamente due gare, oltre alla Parma-Poggio di Berceto anche la Targa Florio, la mitica corsa nata nel 1906. La CMN, dopo tentativi di rilancio nei nuovi stabilimenti di Pontedera, nel 1923 passer¨¤ nelle mani della Piaggio, impegnata in particolare nella costruzione di aerei. Il marchio CMN veniva messo in soffitta, mentre Enzo Ferrari proseguiva nel suo percorso di corridore prima di diventare il mito dell¡¯automobilismo mondiale di tutti i tempi. Nel 1920, il giovane modenese passa all¡¯Isotta Fraschini disputando tre gare: la Parma-Poggio di Berceto, il Circuito del Mugello e la Coppa Consuma, continuando poi a correre per un decennio con l¡¯Alfa Romeo e dando poi inizio alla sua attivit¨¤ imprenditoriale come promoter della Scuderia automobilistica milanese. Comunque, quella sua prima Parma-Poggio di Berceto, Enzo Ferrari non l¡¯avrebbe mai pi¨´ dimenticata. Il Drake si porter¨¤ sempre nel cuore i ritagli degli applausi di quel pubblico che si era spellato le mani per il trionfatore e gi¨¤ mitico Antonio Ascari. Le corse dei ¡°giorni del coraggio¡±.
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