L'azzurro d¨¤ spettacolo a Roma dietro a Baker e Vicaut: resta a 3 centesimi dal primato italiano. “Il boato del pubblico mi ha dato una grossa spinta”. Jacobs conclude 7¡ã. Manyonga super nel lungo (8.58), Samba domina i 400 hs e migliora il tempo di Doha: 47”48. Bene la Folorunso sui 400 hs: 55”16 ¨¨ record personale e secondo tempo stagionale europeo
S¨¬, Filippo Tortu ¨¨ un campione. Gli indizi c’erano tutti, ma l’Olimpico non si sbaglia: il Golden Gala, tanto pi¨´ con quel nome che riporta a Pietro Mennea, ¨¨ la prova regina. Il cronometro non dice tutto, il 10”04 sui 100 ottenuto sulla pista romana vale pi¨´ del 10”03 di Savona, se non altro per il vento contrario (- 0,4, mentre in Liguria c’era stato un aiutino, + 0,7). E poi alzi la mano chi pensava che l’azzurro, lanciato da un boato dello stadio nel momento in cui il tabellone dello stadio l’ha inquadrato, potesse precedere un certo Christian Coleman, il dominatore della stagione invernale. E invece ¨¨ andata proprio cos¨¬, dietro Baker (9”93”) e Vicaut (10”02), ecco Filippo al terzo posto. Un’accelerazione entusiasmante, un lanciato da applausi con gli ultimi metri in piena rimonta, anche se poi lui s’¨¨ visto scomposto nella seconda met¨¤ della gara e alla fine dice “piano con le esultanze”. E Jacobs? Marcell ha pagato un po’ lo scotto del grande palcoscenico, il suo settimo posto con 10”19 ¨¨ un passo indietro, ma non certo un risultato da buttare.
beniamino —
Il ruggito dell’Olimpico quando lo speaker ha fatto il suo nome, ¨¨ la prova che il pubblico dell’atletica lo ha ormai eletto a suo beniamino. ? poi sul rettilineo sotto la Monte Mario, Filippo Tortu ha fatto il suo dovere, chiudendo i 100 in 10”04, alle spalle dello statunitense Ronnie Baker (9”93) e del francese Jimmy Vicaut (10”02). “Se tolgo un centesimo mi avvicino al tempo di Savona, quindi ¨¨ stata una grande gara”, ha detto il 19enne milanese delle Fiamme Gialle.
berlino —
Che per¨° resta con i piedi ben piantati a terra: “La stagione ¨¨ lunga e il clou sar¨¤ agli Europei di Berlino, quindi restiamo concentrati: ¨¨ stata una serata fantastica, ma non ci sediamo”. Da domani, infatti, lo aspetta l’analisi della sua gara: “la riguarderemo per capire dove ho sbagliato e dove ho fatto bene, aspettiamo a esultare. A caldo, mi sembra sia stata una gara strana: credo di essere partito bene, con un ottimo lanciato anche se scomposto e forse l¨¬ perso qualche centesimo”. Il pubblico, ammette Tortu, all’Olimpico regala energia: “? bello sentire quella tensione, se non l’avvertissi smetterei. Il pubblico ¨¨ una grossa spinta, sentire quel boato al mio nome mi ha caricato tantissimo, amo correre qui, ¨¨ un grande stimolo”. E non lo disturba nemmeno l’ormai frequente proiezione verso il record di Pietro Mennea. “Non ¨¨ il primo pensiero quando mi sveglio - conclude Tortu - e nemmeno l’ultimo quando mi addormento. L’obiettivo ¨¨ sempre quello del personale. Ovvio che ci avviciniamo alla barriera dei 10: la sento ancora lontana, ma non cos¨¬ tanto come lo era prima di Savona”.
che bei “pasticci” —
Il premio felicit¨¤ della serata azzurra lo vince comunque Ayomide Folorunso, quarta sui 400 ostacoli. Screma di 34 centesimi il suo personale nonostante “qualche pasticcio sui primi tre ostacoli”, parole sue. Il suo 55”16 ¨¨ il secondo tempo europeo dell’anno anche se lei quando si parla di prospettive per Berlino, non esagera: “Voglio andare in finale”. Nella stessa gara, vinta dalla statunitense Georganne Moline in 53”97, progresso stagionale pure per la Pedroso che arriva quinta in 55”43. Niente da fare invece nel salto in alto: serataccia, l’Olimpico sta diventando un tab¨´ per lei, per Alessia Trost, che si ¨¨ fermata a 1.88. Molto meglio Elena Vallortigara, di cui colpisce lo sguardo di fuoco, concentratissimo. Pure troppo, fa lei nella pancia dell’Olimpico dopo la gara. Elena superato 1,94, poi al primo tentativo ha mancato di un soffio l’1.97. C’¨¨ bisogno di scrivere che ha vinto ancora la Kuchina Lasitskene al quattordicesimo successo in Diamond League? Per lei, ma solo per lei – intendiamoci - un normale 2,02. che samba —
Vengono dal lungo e dai 400 ostacoli degli uomini due super prestazioni. Il sudafricano Luvo Manyonga sfodera un salto entusiasmante che lo porta a 8.58, due centimetri in pi¨´ di Shangai. Ma se il presente ¨¨ di Luvo, il futuro ¨¨ di Juan Miguel Echevarria: il cubano si ferma pochi scalini pi¨´ sotto, a 8.53. Poco prima Abderrahman Samba cucina giro di pista con le barriere da urlo, il suo 47”48 migliora la prova di Doha e fa capire che i progressi sono notevoli tanto che lo specialista del Qatar, nato in Arabia Saudita e cresciuto in Mauritania, sorprende tutti alla fine della gara. “Penso di poter correre molto pi¨´ veloce”. Quanto? “Non lo so”. Solo a titolo di cronaca, il record del mondo di Kevin Young, targato addirittura 1992, ¨¨ di 46”78.
che divertimento —
L’aveva detto alla vigilia: “L’atletica deve essere divertimento”. Sam Kendricks, il campione del mondo, s’¨¨ preso cos¨¬ il salto con l’asta con 5.90 stabilendo subito un gran feeling con la Curva Nord. Di grande livello anche la vittoria sui 1500 con un duello tutto keniano: Timothy Cheruyot supera Eljah Manangoi in 3’31”22. Bella gara anche sui 3000 siepi: vince Kipruto con 8’04”40, Chiappinelli sfiora il personale con 8’28”10. Gli altri successi sono di Fred Kerley (400 in 44”33), Marie Jos¨¦e Ta Lou (200 in 22”49), Salwa Eid Naser (400 in 50”51 con la Grenot e la Chigbolu lontane), Hyvin Kyeng (3000 siepi in 9’04”96), Kinyamal Wyclife (800 in 1’44”65), Sharika Nelvis (100 ostacoli in12”76), Fedrick Dacres e Sandra Perkovic (68.51 e 68.93 nel disco).
Valerio Piccioni-Roberto Parretta
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